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Tecnologia

Uno sviluppatore ha ricreato una scena di ‘The Ring’ in realtà aumentata

ERA SOLO QUESTIONE DI TEMPO SI SALVI CHI PUÒ
Giulia Trincardi
Milan, IT
Screengrab via Twitter / Abhishek Singh

Vi avevamo avvertiti che il 2018 sarebbe stato un anno importante per la realtà aumentata e che, in grossa parte, sarebbe stato grazie al lancio di due tool per sviluppatori: ARkit, rilasciato da Apple lo scorso autunno con l’aggiornamento di iOS 11, e ARcore v1.0 di Google, in arrivo entro l’anno.

Proprio utilizzando ARkit e il motore grafico Unity, lo sviluppatore e designer Abhishek Singh ha deciso di ricreare la scena più terrificante del film horror del 2002 The Ring — quella in cui la maledetta mocciosa morta annegata nel pozzo sfonda letteralmente la quarta parete dello schermo televisivo e avanza a grotteschi carponi fino alla sua vittima — in AR.

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Singh ha mostrato un’anteprima dei suoi sforzi in un video pubblicato su Twitter questa settimana. Nel video, si vede il suo televisore trasmettere qualche secondo della famosa cassetta VHS del male, il pozzo nella radura, Samara che esce dal pozzo, Samara che esce davvero dal televisore e segue Singh per l’appartamento.

Il prototipo 3D della bambina putrefatta e vendicativa non è del tutto perfetto, ma Singh l’ha dotato di un’ombra integrata che lo rende realistico quanto basta per fare paura. “Ho ricreato una famosa scena di The Ring per riportare in vita i film horror con la AR,” ha scritto Singh su Twitter.

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Era solo questione di tempo prima che gli sviluppatori decidessero di spostare le loro attenzioni da creature simpatiche e piacevoli come i Pokémon ai personaggi dell’orrore e, in fondo, non si può dire che sia la prima volta. Il potenziale di AR e VR per le esperienze al cardiopalma è argomento di discussione da parecchio e, in passato, sono stati prodotti anche videogiochi horror gestiti tramite i dispositivi di motion sensing — una tecnologia che, come la AR, puntava a immergere maggiormente i giocatori nell’esperienza di gioco. La cosa diversa ora è che, all’improvviso, la AR è a portata di chiunque e a un passo dal dissolvere del tutto i nostri schermi. Bene, no? Ci sentiamo tutti tra sette giorni.

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