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diritti degli animali

I video che potrebbero porre fine alla lunga storia d'amore tra la Francia e il foie gras

Due filmati registrati con una telecamera nascosta mostrano i metodi brutali con cui viene preparato il fegato ingrossato di oca o di anatra. Le associazioni dei produttori, però, stanno cercando di difendersi.
Grab via L214

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Un gruppo animalista francese ha pubblicato due video scioccanti che mostrano il trattamento riservato agli animali all'interno di un'azienda che produce foie gras — il celebre fegato d'anatra o d'oca ingrassato attraverso alimentazione forzata.

I video, registrati in due macelli nel nord e nel sud della Francia con una telecamera nascosta, mostrano le giovani anatre che vengono frantumante vive, mentre un altro esemplare giace agonizzante a terra, con il collo spezzato.

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Per il gruppo animalista L214, la speranza è quella di sensibilizzare gli amanti del foie gras: "Ai consumatori dicono bugie: gli viene fatto credere che gli animali crescano felicemente e all'aperto," spiega Brigitte Gothière, attivista dell'organizzazione.

"Le persone non sono stronze, non vogliono vedere gli animali trattati in questo modo," ha aggiunto. "Devono sapere cosa accade nelle aziende di pollame, per accorgersi del collegamento che c'è il trattamento crudele degli animali e il pezzo di carne sul loro piatto."

La Francia produce circa il 75 per cento del foie gras mondiale. Secondo le statistiche del Ministero dell'Agricoltura, sono 19.300 le tonnellate di fegato ripieno prodotto in territorio francese e servito sulle tavole di tutto il mondo. Sono sempre i francesi, ovviamente, i più grandi estimatori della pietanza con oltre 18,600 tonnellate consumate nel 2014.

Marie-Pierre Pé è membro del Comitato Interprofessionale del Foie Gras in Francia. Quando le è stato chiesto un parere sui video pubblicati da L214, Pé ha pregato di non trarre conclusioni affrettate: "Stiamo parlando di gruppi che difendono il benessere degli animali — vegetariani," ha detto. "Fanno tutto quel che possono per rendere la cosa sensazionalistica, per mettere paura alle persone, per scoraggiare il consumo di carne."

Nei video, si vedono gli impiegati separare gli esemplari femmina da quelli maschi; subito dopo, le femmine vengono gettate in una macina e triturate dalle lame. "Le femmine non servono," spiega nel video un impiegato dell'azienda, che ha chiesto di rimanere anonimo. "I fegati delle femmine sono troppo piccoli. Non sono abbastanza vantaggiosi."

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Per quanto possa sembrare controversa, la produzione di foie gras è autorizzata e regolamentata dalle leggi europee. Secondo questi standard istituzionali, il fegato utilizzato per il foie gras deve pesare almeno 250 grammi.

Uccidere le femmine, inoltre, è perfettamente legale. Una direttiva emessa dall'Unione Europea nel 1999 dichiara che "gli anatroccoli devono essere uccisi utilizzando uno strumento meccanico, concepito e manovrato in modo che tutti gli animali siano uccisi immediatamente."

Il video, tuttavia, mostra chiaramente diverse oche uscire dalla macina ancora in vita.

Attenzione: il seguente video contiene immagini che alcuni spettatori potrebbero trovare scioccanti.

Secondo Pé, il video non è rappresentativo dei metodi di realizzazione del foie gras utilizzati nel paese.

"Il nostro settore ha smesso di abbattere le femmine d'anatra dieci anni fa; ora esportiamo il 90 per cento di quelle che alleviamo," ha spiegato a VICE News, aggiungendo che gli esemplari femmina di oche e anatre vengono spesso venduti e consumati nei paesi nordafricani.

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Secondo Pé, inoltre, le immagini sarebbero "sospette." Il secondo video è stato girato in aprile nell'area sud-ovest della Francia, la regione al mondo in cui si produce più foie gras. I fegati utilizzati sono perlopiù quelli dei mulard, ibridi sterili che derivano dall'incrocio fra anatra muschiata e anatra comune.

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Le anatre che non riescono più a deporre uova vengono abbattute utilizzando il metodo della cosiddetta 'dislocazione cervicale' — in altre parole, gli viene spezzato il collo. Anche questa pratica è consentita dalla legislazione dell'Unione Europea se e solo se non causa "sofferenze evitabili" agli animali.

Attenzione: il seguente video contiene immagini che alcuni spettatori potrebbero trovare scioccanti.

Denunciando le crudeltà osservate nelle macellerie industriali, gli attivisti sperano di interrompere la lunga 'storia d'amore' tra i francesi e il foie gras, che secondo alcuni osservatori rappresenterebbe una tradizione culinaria immorale.

Dopo avere trascorso 40 giorni al chiuso e altri 40 giorni all'aperto, le giovani anatre di sesso maschile vengono ingabbiate e alimentate a forza per 12 giorni con una tecnica conosciuta come gavage.

"Il cibo viene loro somministrato due volte al giorno, a dosi crescenti, iniettato direttamente nell'esofago. Di solito si tratta di grano macinato, e le dosi possono arrivare fino ad un chilo per somministrazione," spiega Gothière. "Usano una pompa idraulica o pneumatica, fino a che riempiono il gozzo dell'animale."

Di solito, le anatre assumono circa due chili di peso nell'intero periodo, circa il 33 per cento del loro peso. Vengono stordite e lasciate sanguinare fino a che il fegato non viene rimosso.

Nel 1998, l'Unione pubblicò una direttiva specificando che "nessun animale dovrebbe essere nutrito con metodi che possano causargli una sofferenza non necessaria, o delle ferite." Al tempo, i metodi di preparazione del foie gras erano già molto noti, e un Comitato appositamente istituito dichiarò nel 1999 che "le pratiche utilizzate nella produzione del foie gras" non erano "in linea con le richieste contenute nella direttiva."

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Il foie gras, però, non venne cancellato dal menù. "Fino a quando non saranno realizzati nuovi test scientifici su metodi alternativi" in grado di migliorare "il benessere degli animali," la produzione di foie gras "è proibita ovunque tranne che nei posti in cui già avviene."

Ciò significa che la produzione di foie gras è oggi legale in soli cinque stati europei: Belgio, Spagna, Ungheria, Bulgaria e Francia. La Polonia ha dichiarato illegale il gavage nel 1999, l'Italia nel 2004.

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