Cultura

Abbiamo visitato il negozio di Bangkok famoso in tutto il mondo per i suoi cimeli nazisti

Dopo numerose controversie, oggi i commercianti sono più cauti—ma la tratta morbosa di oggetti nazisti non si ferma.
cimeli nazisti tailandia
Una maglietta che ritrae Hitler sulla spiaggia, in vendita in un mercato di Bangkok nel 2019. Foto: Lillian SUWANRUMPHA / AFP 

A prima vista, somiglia a tanti altri negozi di souvenir nel labirinto che è il mercato di Chatuchak a Bangkok: gingilli sgargianti, amuleti arrugginiti, pantaloni con gli elefanti, pantaloncini per la muay thai e jeans di brand contraffatti.

Ma un passo oltre la soglia rivela un lato oscuro. Bandiere e striscioni militari del Terzo Reich, repliche arrugginite di pugnali e coltelli a serramanico delle SS, T-shirt con foto di Adolf Hitler accoppiate a toppe con ricamate svastiche nere e rosse.

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In tempi pre-pandemia, era proprio lo spettacolo di cimeli nazisti ad attirare l’attenzione—e talvolta la rabbia—delle migliaia di turisti che passavano per questo mercato ogni anno.

Interno del negozio di Ton al mercato di Chatuchak. Foto: VICE World News

Interno del negozio di Ton al mercato di Chatuchak. Foto: VICE World News

Ora che il turismo non è più quello di prima, però, il proprietario del negozio, Ton, sa che corre dei rischi a continuare a vendere questa merce. Fa riferimento ad alcuni incidenti passati, in cui artisti e negozianti tailandesi erano finiti su testate e siti di tutto il mondo perché vendevano e promuovevano oggetti legati al nazismo.

“Dobbiamo fare attenzione perché le persone, specialmente se provenienti da paesi europei, possono arrabbiarsi e denunciarci alle ambasciate, e non vogliamo che succeda,” dice Ton a VICE World News. “Sarebbe un danno per gli affari.”

Tutto sommato, comunque, Ton e gli altri due imprenditori con cui gestisce il negozio preferiscono vivere un’esistenza di basso profilo. “Intratteniamo rapporti solo con clienti seri,” dice Ton, mentre prepara un ordine consistente per un compratore anonimo in Giappone. “La Thailandia è uno dei pochi posti al mondo dove puoi comprare oggetti nazisti liberamente e legalmente e non ricevere giudizi per questo.”

Mentre compila i documenti per la spedizione, Ton racconta di fare affari con collezionisti privati che vivono negli Stati Uniti, in Canada e in Ucraina, e annovera Marilyn Manson, noto per la sua affezione verso i cimeli nazisti, tra i suoi clienti.

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Manson, che al momento è al centro di una serie di accuse di violenza sessuale e domestica, non andava di persona al negozio, dice Ton. Erano assistenti, amici e contatti femminili a farlo per lui.

“Spendevano tanto,” dice Ton. “Ci mostravano la sua foto e compravano accessori, piccoli oggetti come coltellini a serramanico e ci dicevano che erano per i suoi fan ai concerti e agli spettacoli.”

Vista aerea del mercato di Chatuchak (JJ) Foto: Mladen ANTONOV / AFP

Vista aerea del mercato di Chatuchak (JJ) Foto: Mladen ANTONOV / AFP

Per quanto possa sorprendere che gli affari continuino nonostante le controversie, la verità è che l’interesse e la relativa tolleranza della Thailandia nei confronti dell’iconografia nazista è ben nota. I più critici ne attribuiscono la ragione a scarsa conoscenza e fascino mal riposto nei regimi fascisti. Negli anni, hanno fatto notizia parate e mostre a tema nazista, campagne di branding e persino eventi scolastici, ogni volta suscitando oltraggio internazionale.

Tra i casi più controversi c’è quello di una pop star thailandese che ha indossato una maglietta con delle svastiche durante una performance televisiva due giorni prima del Giorno della Memoria nel 2019,  e un film di propaganda commissionato dalla giunta militare che governava il paese nel 2014, che include—non si capisce bene perché—un ragazzo che disegna un ritratto di Hitler davanti a un svastica.

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In un incidente simile, un designer di streetwear chiamato Hut e noto per le sue T-shirt con fantasie romantiche a tema Hitler, nel 2011 ha scatenato le ire dell’allora ambasciatore israeliano in Thailandia, recatosi personalmente al negozio di Hut per discutere faccia a faccia delle sue magliette “McHitler”.

L’ambasciatore è stato accolto con un manichino elettrico di Hitler, che agitava il braccio in saluto.

“Ha stropicciato le magliette e accartocciato uno dei miei biglietti da visita,” raccontava Hut in un’intervista del 2012 con The Jerusalem Post. “[Ora] quando gli stranieri si lamentano, dico loro che quello ritratto è Charlie Chaplin.”

In diverse occasioni, le autorità thailandesi hanno offerto scuse ufficiali e promesso di fare di più in termini di educazione e consapevolezza dell’Olocausto. Anche la prestigiosa università di Chulalongkorn ha offerto le proprie scuse nel 2013 per aver permesso la realizzazione di un murales di “congratulazioni” a Hitler su un muro del campus.

Ma nonostante la rabbia provocata e gli anni passati, la quantità di immagini naziste nel paese resta la stessa, stando a Tul Israngura Na Ayudhya. Lo specialista di storia tedesca all’università di Chulalongkorn spiega a VICE World News che l’olocausto rimane poco approfondito nelle scuole thailandesi, nonostante le promesse fatte dal Ministro dell’Istruzione all’ambasciata israeliana a Bangkok.

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“Gli episodi controversi raccontati dai media saranno meno, ma le immagini naziste sono comunque ovunque,” dice Tul, aggiungendo che la questione è ancora “prevalente” e “problematica.” 

“Più persone in Thailandia oggi sanno chi è Hitler, ma lo vedono come un altro Che Guevara, Mao, o Kim Jong-un, e non comprendono la vera entità delle atrocità commesse o cosa hanno subito le vittime dell’Olocausto,” dice.

“Nell’immaginazione di queste persone, l’Olocausto è solo una piccola appendice—non più di un paio di righe in un testo di storia, e Hitler e tutta la compagnia, non sono così male.”

VICE World News ha contattato l’ambasciata israeliana a Bangkok per chiedere un commento, ma non ha ricevuto risposta.

Come altre persone della sua età, lo studente Narupol Chaiyot ammette di possedere diverse T-shirt decorate con versioni cartoonesche di Hitler, comprate “prima di saperne di più.”

“Le illustrazioni fatte da designer locali sono molto popolari tra i giovani,” spiega a VICE World News. “Che sia Hitler, Mao, o qualche presidente americano disegnato in modo ridicolo, per noi non c’è alcun significato dietro al personaggio. Ci piace indossare anche slogan stupidi e loghi di brand, non è niente di fuori dall’ordinario.”

Ma Chaiyot dice che le recenti sommosse in Tailandia, dove un gruppo di protesta guidato da studenti ha sfidato il governo sostenuto dall’esercito di Prayut Chan-o-cha, hanno scatenato un’ondata di consapevolezza generale tra i giovani. Chaiyot dice che, personalmente, è molto più conscio del perché oggetti come quelle magliette possono ferire o offendere.

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“Molti giovani thailandesi hanno partecipato a tante proteste a Bangkok contro il colpo di stato, sono contrari alla dittatura ed è questo che Hitler è stato,” dice. “Ci penserei due volte, oggi, prima di comprare qualsiasi cosa con la faccia o i simboli di Hitler sopra, perché non credo in nessuna parte dell’ideologia che lui ha creato.”

Cimeli nazisti in vendita al mercato dell'antiquariato di Bangkok. Foto: Lillian SUWANRUMPHA / AFP

Cimeli nazisti in vendita al mercato dell'antiquariato di Bangkok. Foto: Lillian SUWANRUMPHA / AFP

Tornando a Chatuchak, un paio di vicoli dopo la bancarella di Ton, c’è un altro piccolo negozio di “Libri Rari e Antiquariato.” Aperto da un uomo nato in Bavaria di nome Manuel Finsterer, noto per vendere cimeli nazisti rari e oggetti storici che hanno suscitato la rabbia dei turisti, oggi il negozio è chiuso e serrato, e Finsterer è tornato in Germania.

“È stata la pandemia a spingerlo a tornare in Germania, non la rabbia delle persone verso il suo negozio,” commenta il libraio accanto. “Ma ha detto che era preoccupato all’idea di tornare a casa dopo aver fatto affari in Thailandia ed è partito molto in fretta.”

Ha avuto il tempo di impacchettare la sua controversa collezione di libri di storia e artefatti nazisti e venderla? A quanto pare, no.

“Le ho prese io e messe in vendita online a prezzi molto buoni,” dice l’uomo. “È andato venduto tutto subito.”