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Tecnologia

L’unico gioco dell’E3 di cui me ne frega qualcosa è 'Sable'

Sviluppato da Shedworks ed edito da Raw Fury, 'Sable' ti permette di esplorare un mondo alla Moebius.
Giulia Trincardi
Milan, IT

All'edizione 2018 dell'E3 — la fiera di videogiochi più importante dell'anno che si tiene a Los Angeles e ci lascia sempre con una sbornia confusa dopo le conferenze principali — è stato annunciato un mucchio di roba. Svariati titoli ambientati nel Giappone medievale, svariati personaggi con super tute meccaniche, svariati futuri più o meno apocalittici o distopici e un solo (unico e inimitabile) Norman Reedus a spasso per terre desolate con un feto in lattina.

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In un certo senso ce n'è per tutti i gusti, ma, fatta eccezione per i titoli Nintendo (che rispondono a criteri grafici cartoon molto specifici da sempre), possiamo dire che, anche quest'anno, la tendenza estetica dominante è quella del mostruosamente verosimile. Il che, ovviamente, non è di per sé un problema, anzi: la scena del bacio nel trailer di The Last of Us Part II è ciò che mi serviva, personalmente, per decretare la fine della maledizione della cosiddetta uncanny valley. Assolutamente credibile, assolutamente emozionante.

Poi, un paio di giorni fa, è stato presentato il primo trailer di Sable, un gioco open world indipendente sviluppato da Shedworks ed edito da Raw Fury, e la mia residua blanda insoddisfazione per questo E3 è sparita, lasciando posto a una smania come non provavo da tempo di giocare a un gioco esplorativo che mi offre esattamente quello che cerco: un mondo immaginario che non pretende di somigliare al mio, ma che mi accoglie in un labirinto di rêverie estetiche e suggestioni narrative.

Sablesi legge nella descrizione del titolo sulla piattaforma Steam, su cui sarà disponibile a un certo (lontano, purtroppo) punto del 2019 — è "una storia di formazione e di scoperta attraverso l'esplorazione di un deserto sconfinato," in cui "parti per un viaggio profondamente personale su un pianeta alieno, alla scoperta della sua storia e del posto che Sable ricopre nel mondo."

Il primo — e più evidente — riferimento che Sable fa è quello all'opera del fumettista francese Jean “Moebius” Giraud, tanto per le palette cromatiche che per i luoghi surreali e malinconici. Mentre, come è stato sottolineato su The Verge, il gameplay sembra strizzare l'occhio a quello di Zelda: Breath of the Wild (meno le scene di combattimento), ed è impossibile non pensare a capolavori come Journey o Shadow of the Colossustitolo peraltro rimasterizzato da poco — guardando la delicatezza dell'animazione e dell'interazione del personaggio protagonista con la sua meccanica cavalcatura.

Stando a quanto preannunciato per il momento, Sable sarà disponibile per PC e console (anche se su Steam appaiono anche specifiche Mac). Non so voi, ma io non vedo l'ora di giocarci.

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