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Salute

'La fobia degli aghi mi ha quasi impedito di farmi vaccinare'

Per alcune persone, avere paura del vaccino non ha niente a che fare con le teorie del complotto, ma con il terrore profondo degli aghi.

La maggior parte delle persone che vivono in Olanda si dichiara favorevole al vaccino per il COVID-19—circa il 90 percento, stando all’Istituto nazionale per la salute pubblica e l'ambiente olandese (RIVM). Questi numeri cambiano da paese a paese, con oltre l’80 percento della popolazione favorevole ai vaccini in Italia, Cina, Messico, Regno Unito e Brasile, e il 42 percento in Russia.

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Le persone che non vogliono vaccinarsi sono spesso considerate un gruppo monolitico di soli complottisti anti-vax arrabbiati con Bill Gates perché vuole rendere la gente sterile o qualcosa del genere. Ma esistono persone che rifuggono il vaccino per altre ragioni, come quelle preda di paure molto più concrete di un complotto—la tripanofobia, o paura degli aghi.

Lo spettro di fobie che riguardano gli aghi può comprendere sia la paura dell’ago in sé che di qualsiasi procedura medica che prevede un’iniezione. La tripanofobia può manifestarsi in modi molto concreti e spiacevoli. Sudore freddo, palpitazioni, svenimenti—tutte cose che rendono ancora più complicato farsi fare una puntura.

Timo*, 29 anni, è una di queste persone. “Non è necessariamente il dolore dell’iniezione, ma l’idea dell’ago che entra nel mio corpo—la sento come una cosa estremamente innaturale,” spiega. “Persino mentre ne stiamo solo parlando ho le gambe molli,” dice.

La paura degli aghi è irrazionale, e purtroppo non è dissipata da chi minimizza dicendo cose come, “un attimo ed è fatta” o “è solo una punturina.” Stando a una meta analisi condotta nel 2019 su 119 studi, la fobia è specialmente comune nell’infanzia e tende a diminuire con l’età. L’analisi stima che tra il 20 e il 50 percento di bambine e bambini provi un certo tipo di paura verso gli aghi, mentre il numero cala al 20 o 30 in età più adulta.

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Non tutte le persone che hanno paura degli aghi rifiutano di farsi il vaccino—è probabilmente una percentuale ancora più piccola che riguarda le persone con fobie più intense della media. Uno studio ha stimato che nel Regno Unito per circa il 10 percento delle persone che rifiutano il vaccino la ragione è proprio la paura degli aghi. La neuroscienziata Elisabeth Huis in ‘t Veld, dell’Università di Tilburg, ritiene che in Olanda quel numero sia più vicino al 20 percento.

“Alcune persone non riescono ad andare fino in fondo,” spiega Huis in ‘t Veld. “Il breve periodo di attesa prima di ricevere il vaccino può essere devastante—i livelli di stress e di ansia di una persona arrivano al massimo, poi è troppo tardi.” Huis in ‘t Veld ritiene che la fobia diventi meno prevalente con l’età perché le persone la superano crescendo o trovano modi per gestirla. È anche possibile che non riescano ad ammettere di soffrirne con lo stesso candore che si ha nell’infanzia.

Per alcune persone, la paura si intensifica con l’età. Questo succede spesso quando si eredita la fobia da un genitore o quando si soffre di diverse altre fobie. Può anche essere il risultato di esperienze negative con le iniezioni. “Il corpo impara che le punture non sono piacevoli e ti spinge a pensare che la prossima sarà peggio,” dice Huis in ‘t Veld.

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Da bambino, Timo non era certo un amante degli aghi, ma la sua fobia è peggiorata quando è finito al pronto soccorso a 16 anni e hanno dovuto dargli dei punti a una ferita. Nonostante l’area fosse stata anestetizzata, ha sentito l’ago scorrere dentro e fuori la pelle. Questa esperienza l’ha traumatizzato e ha alimentato le ansie più profonde che lo condizionano oggi.

La pattinatrice Jorieke van Wiggen, 26 anni, ha paura degli aghi da sempre. Quando aveva 20 anni, è finita in ospedale in Vietnam per due settimane per la mononucleosi. Ha spiegato al personale ospedaliero che avrebbe potuto reagire violentemente alla flebo e quattro persone hanno dovuto tenerla ferma per infilare l’ago. “Faccio incubi sugli aghi da tutta la vita e ho il terrore di ammalarmi seriamente,” dice.

Ma van Wiggen ha trovato il coraggio per farsi vaccinare e ha condiviso la sua esperienza in una serie di storie su Instagram per sensibilizzare sulla fobia. “È strano, un momento stai bene, quello dopo ti accorgi di essere sull’orlo di un crollo nervoso,” spiega.

Van Wiggen ha comunque trovato l’iniezione per il vaccino meno spaventosa di un prelievo di sangue. “I prelievi in genere sono fatti con un ago dove la pelle è molto sottile, mentre il vaccino è iniettato nel muscolo, in punti del corpo che non riesci a vedere altrettanto bene,” dice. A prescindere, il vaccino era un dovere per lei. “Non voglio, un giorno, dover confessare ai miei nipoti che la loro nonna ha rifiutato il vaccino nel 2021,” dice.

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La storia di van Wiggen ha circolato sui social e molte persone le hanno scritto, cosa che l’ha fatta sentire meno sola. Huis in ’t Veld conferma che molti faticano ad ammettere di aver paura di un’iniezione, perché temono che le persone pensino che la fobia sia solo una scusa.

Questi preconcetti, uniti al mare di immagini di siringhe e aghi sui media, possono scatenare momenti di crisi per le persone che hanno questa fobia. “A un certo punto ho cercato di vederla come una specie di terapia di esposizione,” dice Timo, riferendosi alle immagini online. “Ma quando non sto bene, voglio solo che quelle immagini spariscano.”

La comunità scientifica sta lavorando per inventare opzioni di vaccino che non richiedano un’iniezione. Molteplici alternative—come pasticche, aerosol e gocce assunte per via orale—sono in via di sviluppo, ma non è chiaro quando saranno disponibili. Alcuni progetti sono già stati interrotti perché i test preliminari mostravano una risposta troppo debole da parte del sistema immunitario. Ma se questi prodotti dovessero arrivare sul mercato, potrebbero anche contribuire alla distribuzione del vaccino in posti senza refrigerazione, perché somministrabili a temperatura ambiente.

Nel frattempo, se vuoi ricevere il vaccino il prima possibile ma hai paura degli aghi, ci sono delle piccole strategie. Se hai tempo, considera di affrontare la tua fobia in terapia. Ma se hai già prenotato e mancano pochi giorni, Huis in ’t Veld consiglia di fare qualcosa di molto rilassante prima dell’appuntamento. Lei ha sviluppato una app con cui puoi giocare prima di farti vaccinare che è rilassante e allo stesso tempo ti dà informazioni utili sulla tua salute. Raccomanda anche cerotti anestetici che rendono insensibile la pelle dove sono applicati.

Inoltre, spiega in termini chiari al personale che lavora al centro per i vaccini che soffri di una fobia per gli aghi. Stenderti e fare quattro chiacchiere con una persona può rendere l’esperienza più facile e, se l’iniezione non è traumatica, la fobia sembrerà meno insormontabile.

“Ho cercato di dirmi, ‘libera la mente, non combattere ciò che senti, perché resterà lì lo stesso. È ok andare un pochino nel panico,” dice van Wiggen, che farà presto la seconda dose. “Mi sono anche detta, ‘Un minuto ed è fatta, l’unica cosa che devi fare è cercare di non morire’.”

*Timo ha chiesto di restare anonimo, per via del dibattito sui vaccini.