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Tecnologia

'Stardew Valley' è il videogioco migliore per tornare alla terra

Con un volume di vendite al lancio impressionante, 'Stardew Valley' ha tutte le carte in regola per essere il nuovo videogioco indipendente del momento.

Non è la prima volta che piccole produzioni indipendenti conquistano il podio della classifica dei giochi più venduti su Steam. Accadde ad esempio mesi fa con Rocket League, peculiare incrocio tra corse automobilistiche e calcetto che tanto ha fatto appassionare anche i possessori di Playstation 4 ed è recentemente approdato su Xbox One di Microsoft. Questa volta è il turno di Stardew Valley, piccolo progetto indie pubblicato il 26 febbraio che sta macinando consensi e vendite, superando titoli di grandi produttori come Far Cry Primal di Ubisoft e contendendo all'atteso Tom Clancy's The Division il primo posto (mentre scrivo è secondo) dei top seller.

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Ho deciso di provare in prima persona Stardew Valley, nonostante il mio scetticismo. A vedere la sua pagina su Steam, infatti, il titolo appare un clone spudorato di Harvest Moon, storica serie di Natsume che affonda le sue radici nei 16 bit del Super Nintendo. Le premesse sono molto simili: come nel titolo giapponese del 1996, anche in Stardew Valley tutto inizia con una fattoria lasciata in eredità da un parente deceduto; al giocatore il compito di rimboccarsi le maniche e, con vanga, dedizione e tanta pazienza, riportare il complesso ora in rovina ad un nuovo splendore. Tra campi da zappare, una semina e animali da allevare, insomma, Stardew Valley sembra essere l'alfiere videoludico del ritorno alla terra dei giovani che non trovano lavoro in città.

Mi sono bastate poche ore di gioco, però, per comprendere che Stardew Valley ha un'anima tutta sua. La cittadina che da il nome al gioco, prima fiorente centro agricolo, ha perso lo stile di vita di un tempo dopo il successo planetario della Joja Corporation, azienda presso la quale il protagonista lavora prima di lasciare il caos della vita moderna alle sue spalle: una contrapposizione, quella tra l'identità dei piccoli centri urbani e la cultura espansionistica dell'industrializzazione, del tutto assente nel vecchio titolo Natsume.

Se anche voi quest'anno non avete visto molta neve, in Stardew Valley ce n'è a volontà.

Il gioco di ConcernedApe, nickname dello statunitense Eric Barone, offre molto più che zucchine da coltivare e polli da crescere: è possibile pescare, estrarre metalli dalle miniere, costruire nuovi utensili e liberare caverne da mostri combattendo in pieno stile The Legend Of Zelda; si può inoltre dedicare tempo a tessere relazioni con gli abitanti della vallata, contribuendo alla ricostruzione del centro cittadino e svolgendo piccole imprese per conto dei vari abitanti. Tra una sagra e una gita al museo del paese può capitare persino di conoscere la propria anima gemella e portarla all'altare, con la piena libertà di sposare anche abitanti dello stesso sesso del vostro avatar.

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"Libertà" sembra essere la parola chiave del successo di Stardew Valley. Invece di proporre tutorial e aiuti in game invasivi, Eric Barone ha deciso di premiare l'intraprendenza, lasciando al giocatore il piacere di scoprire, sessione dopo sessione, nuovi elementi di gameplay e nuove attività da svolgere, rendendo ogni partita diversa dalle precedenti. Non è affatto un caso che esista un subreddit con quasi diecimila iscritti pronti a condividere online le proprie scoperte con altri agricoltori virtuali, una comunità che di fatto estende l'esperienza di gioco oltre i confini del videogame stesso.

Il cuore del gioco consiste nel trovare, partita dopo partita, il proprio ritmo di gioco, armonizzandolo a quello delle stagioni della vallata.

Emerge quindi un'altra grande differenza con Harvest Moon: se questo ha infatti alla sua base un'etica del lavoro tipicamente giapponese, che premia l'applicazione di una rigida routine quotidiana, Stardew Valley è decisamente diverso. Eric Barone è un gran appassionato di Minecraft e il suo gioco, come la hit di Mojang, è un susseguirsi incessante di piccole ricompense, un'esplosione di creatività che spinge costantemente il giocatore a esplorare e provare strade nuove. Una fuga — virtuale — dalla città che invita ogni giocatore a scoprire la propria dimensione, a vivere una vita digitale su misura.

Come Animal Crossing di Nintendo, in Stardew Valley alberga una doppia natura: se da un lato è possibile infatti accumulare ossessivamente risorse e oggetti collezionabili seguendo guide online, il cuore del gioco consiste invece nel trovare, partita dopo partita, il proprio ritmo di gioco, armonizzandolo a quello delle stagioni della vallata. Perché ci si sente davvero orgogliosi e soddisfatti quando, dopo tante cure, i semi piantati giorni prima danno finalmente i loro frutti.

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Il sogno di una vita intera.

Ma il successo della creazione di ConcernedApe , più di ogni altra cosa, nasce dall'impegno e dalla passione del suo autore che, da solo, è riuscito a creare in circa quattro anni un videogioco in grado di attrarre gli utenti più di tanti titoli blasonati con alle spalle team di centinaia di persone. Un lavoro lento ma incessante, che ha nella comunicazione continua con la sua community uno dei punti di forza. Barone è molto attivo su Reddit, dove è riuscito a creare una solida fanbase prima ancora dell'uscita digitale del gioco; inoltre, fin dal primo annuncio, ha mostrato sul blog ufficiale e del gioco tutte le fasi che hanno portato al compimento della sua creazione, in un dialogo costante con gli utenti pronti a proporgli suggerimenti e feedback. La trasparenza è stata totale, come quando ha espresso la volontà di lanciare il gioco solo quando questo fosse stato davvero pronto, senza ricorre all'Early Access come fanno tanti altri microgestionali indipendenti.

Una scelta coraggiosa e onesta che ha avuto i suoi frutti, proprio come una buona semina. Anche se il gioco è affetto da qualche bug e alcuni utenti lamentano la presenza di sporadici crash, il pubblico ha apprezzato la strategia di Barone, potendo mettere le mani su un titolo già compiuto e completo sin dal lancio, mentre il continuo supporto e gli aggiornamenti costanti stanno eliminando i problemi delle prime build.

Sarà che Steam non ospita molti gestionali bucolici, ma Stardew Valley è riuscito ad appassionare una larga fetta di utenza come pochi altri giochi indipendenti, diventando un esempio per i piccoli sviluppatori di tutto il mondo. Con oltre tremila review positive e una community estremamente fidelizzata, il gioco di Eric Barone è la dimostrazione che con impegno, talento e passione, è possibile sconfiggere anche i giganti della concorrenza più agguerriti.