Piante aromatiche guida
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Cibo

Un esperto di piante aromatiche mi ha detto come non ucciderle appena le compri

Una guida per curare le piantine aromatiche tipo il basilico o il timo. E per alcune il trucco è piantarle nello stesso vaso sul balcone.
Andrea Strafile
Rome, IT

Se dovessimo fare uno schema su dove piazzare le piante aromatiche sul balcone sarebbe: rosmarino, timo, salvia e maggiorana verso l’esterno, il basilico più interno e in mezzo le mente.

Vedere le piante aromatiche morire dopo appena una settimana è un dolore che mi tocca nel profondo. Ogni volta mi dico -anzi, mi sento- di stare facendo la cosa giusta per farle crescere sane e puntualmente si seccano, si ammosciano o compaiono strane macchie. A dire il vero succede con tutte le mie piante: sono mesi che le foglie dell’avocado mi implorano di metterle a riposo per sempre.

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Per aiutare me, e contestualmente tutte quelle persone che non vogliono vedere il proprio basilico crepare dopo due giorni, ho deciso che era il momento di informarmi un attimo, e chiedere a un esperto come prendersi cura di quelle piantine aromatiche che campeggiano all’entrata dei supermercati.

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Luca De Marco di Aromaticus a Roma. Foto per gentile concessione dell'intervistato

Sono dieci anni che Luca De Marco studia, vende e usa nei suoi piatti piante aromatiche. Ha, insieme alla sua socia Francesca Lombardi, due locali a Roma, Aromaticus, in cui si possono acquistare piante aromatiche sane -e alcune inusuali, tipo la salvia ananas- e mangiare piatti a base di vegetali e quelle stesse piante, germogli e fiori eduli. “Dopo cucine stellate andai a cucinare all’Open Baladin di Roma,” mi racconta Luca. “E lì, in un posto dove famoso era l’hamburger, creai le mie Super Salad, in cui mi divertivo a mettere un sacco di piante aromatiche e fiori. Erano gli anni in cui si parlava di urban farming quindi, con Francesca, abbiamo deciso di iniziare il nostro progetto.” Insomma, Luca era la persona giusta per dirci, una volta per tutte, perché le nostre piantine spesso muoiono all’improvviso.

Regole base per non ammazzare le tua piante aromatiche

Tranne a luglio e agosto, si innaffiano un paio di volte a settimana, al tramonto o all’alba o rischi di lessarle.

“Ci sono delle regole che valgono uguali abbastanza per tutte le piante, tranne il basilico. Il basilico, come vedremo, è l’outsider delle piante aromatiche,” mi spiega Luca.

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Alcune delle piante di Aromaticus. Foto per gentile concessione di Aromaticus.

“Le regole per farle vivere bene sono: sole, vento tra le foglie e non innaffiarle troppo. Tranne a luglio e agosto, si innaffiano un paio di volte a settimana, al tramonto o all’alba o rischi di lessarle. Il terreno deve essere drenato, non fradicio: le radici sono superficiali e sottili, se le annaffi troppo marciscono e ti sei giocato la pianta, mentre se è solo secca si può sempre recuperare.” E per accorgersi se la pianta soffre per la troppa acqua basta guardare le foglie, che si ingialliscono e si ammosciano.

Un’altra cosa che sarebbe bene fare è di piantare nello stesso vaso diverse piante. “Le piante rilasciano nutrienti, di cui hanno bisogno le altre piante: metterle insieme le fa lavorare in sinergia. Il consiglio è mettere il basilico da solo, così come la menta, che tende a prevalere sulle altre. Il resto - rosmarino, timo, maggiorana, salvia, ecc - in un unico vaso.”

Sì, c’è un sacco da fare e di cui stare attenti, ma c’è anche una buona notizia: se si prendono le classiche piantine in vaso al supermercato, che sembrano urlare “SIAMO UNA CREAZIONE DI LABORATORIO”, sappiate che possono redimersi e diventare totalmente biologiche. “Le piante sono organismi viventi: esattamente come i nostri corpi, se gli togli per un po’ quello che gli fa male cominciano a purificarsi. I vasi sono piccoli, quindi anche la chimica presente è poca. Insomma in un mesetto le vostre piantine del supermercato possono tornare a essere esseri naturali.”

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Come non uccidere il Basilico

Il trucco per allungare la vita al basilico è quello di togliergli subito i fiori quando compaiono

Il basilico è il re delle piante aromatiche. Ne esistono un sacco di tipi diversi: viola, bianchi, siciliani, dolci, al profumo di limone e così via. A noi interessa focalizzarci sul comunissimo basilico dalle foglie medie preso al di là delle casse del supermercato. E abbiamo detto che, rispetto alle altre aromatiche, gioca un campionato tutto suo: è una pianta annuale -cioè dura solo la sua stagione, come prezzemolo e cannabis-, vuole il sole, ma non troppo, e va innaffiato ben più delle altre, soprattutto nei periodi caldi, in cui si arriva a quasi tutti i giorni. E comunque si vede quando vuole acqua: le foglie si ammosciano tutte.

“Il basilico ha una sua stagione, va da aprile a ottobre massimo. E a differenza delle altre piante, che se le lasci stare d’inverno, poi si riprendono, il basilico muore.” Come dice in questo pezzo sul basilico, la piantina del supermercato spesso consta di cinque piante diverse nello stesso vaso. Quindi può capitare che una di queste muoia, magari due, e che ci sentiamo degli assassini di piante. “È vero che spesso il basilico sono 4 piante insieme,” mi dice Luca. “Per soffrire meno questa cosa piantate in un vaso più grande più basilici.”

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Altra cosa importantissima è come raccoglierlo: non togliete le foglie a caso, ma cimatele. Insomma, prendetele dal picciolo e non solo la foglia e procedendo dall’alto al basso. Così quelle sotto hanno il tempo di crescere.

“E il trucco per allungare la vita al basilico è quello di togliergli subito i fiori quando compaiono,” mi spiega Luca. Ritardi la fioritura, ritardi la morte e il fiore quando cade fa un’altra pianta.

La salvia e le muffe

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Salvia. Foto dell'autore

"La salvia ha una conformazione delle foglie strana, tipo camoscio se la guardi al microscopio.” E come delle scarpe di camoscio in un armadio umido, al 100% verranno fuori delle muffe o dei funghi.

La salvia deve stare in un posto molto areato, il terreno ben drenato e mai troppo umido. O compaiono delle chiazze bianche, che sono fondamentalmente delle micosi. E nessuno di noi vuole mangiare delle micosi se non volontariamente. La cosa migliore che possiate fare è “di metterla nel punto più areato del balcone. E possibilmente nello stesso vaso di altre piante come rosmarino e timo.”

Il rosmarino è più resistente

Il rosmarino è, come piace definirlo a Luca, Garrone del libro “Cuore”. Il quattordicenne dalla stazza enorme e l’animo buono che difende i più deboli. Perché se lo si pianta insieme ad altre le protegge, soprattutto dal sole diretto: e poi rilascia alcuni nutrimenti, se ne prende altri e così via. Il motto delle piante aromatiche è: più è promiscuo più funziona.

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“Il rosmarino, come tutte le piante aromatiche provenzali, è parecchio resistente,” mi dice Luca. Resiste bene al sole, soprattutto, e se lo lasci lì mezzo dimenticato, potrebbe anche farcela. “Le foglie con minor superficie e spesse trattengono meglio l’acqua.” E la figata è che dura tutto l’anno, è una pianta perenne (insomma, se in inverno cascano gli aghi e lo lasci lì dove sta, in primavera ricresce).

“Ma anche Garrone a un certo punto si può rompere i coglioni. Nel caso del rosmarino glieli rompi se non lo rinvasi spesso e se lo annaffi troppo o non gli dai troppo vento. Nel primo caso ti accorgi che è necessario perché la parte che vediamo è lo specchio della parte sotterranea: se non cresce più in altezza vuol dire che va rinvasato, ma questa regola vale per tutte le piante. Nel secondo, come per la salvia, cominci a vedere dei puntini bianchi sulle foglie.”

Timo e maggiorana

Il timo e la maggiorana hanno le stesse caratteristiche del rosmarino. Foglie piccole e cicciute che gli permettono di vivere bene anche al sole pieno.

“Sono piante che faticano a seccarsi, perché sono cariche di olii essenziali, oltre ad avere le foglie piccole.” Non hanno bisogno di troppa acqua, stanno da dio nello stesso vaso del rosmarino e vanno innaffiate due volte a settimana, tre nei periodi più caldi.

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Timo limone. Foto dell'autore

“Tra l’altro di timo esistono moltissime tipologie, a me piace quello limonato per esempio.” Invece per la maggiorana occhio: se ne usate troppa nei piatti rischiate di far sapere tutto di sapone per i piatti.

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Le regole per la menta

Come il basilico, anche la menta ha le sue regole. “Se dovessimo fare uno schema su dove piazzare le piante aromatiche sul balcone sarebbe: rosmarino, timo, salvia e maggiorana verso l’esterno, il basilico più interno e in mezzo le mente,” mi suggerisce Luca.

Le mente, tutte le mente, hanno un andamento delle radici orizzontale. Insomma, se stanno con altre piante si disturbano a vicenda, mentre tra di loro lavorano in sinergia. Anche qui il suggerimento è di non dare troppa acqua, ma nemmeno troppo sole, e di fare un vaso con più tipologie.

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Menta Mojito

“Di mente ce ne sono tantissime e ognuna ha caratteristiche ben precise. Provate per esempio la menta glaciale, che è molto balsamica. Ma anche la menta mojito (quella bella grossa), la menta piperita e la mentuccia romana. Che non è nemmeno una menta, è una nepeta, quasi un origano, ma ha il sapore di menta.” E la morte sua è nelle zucchine scapece, per dire.

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