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Perché il terremoto di Ischia ha fatto così tanti danni

"È francamente allucinante che si continui a morire per terremoti di questa entità," ha detto Francesco Peduto, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi.
Immagine: via YouTube

Nella serata di ieri, poco prima delle 21, un terremoto di magnitudo 4 ha colpito la costa nord-ovest dell'isola di Ischia a 5 chilometri di profondità. Per ora, la scossa ha provocato 2 morti e 39 feriti accertati, di cui uno grave.

Nel corso della notte la popolazione è stata evacuata dai punti più critici dell'isola e trasferita in delle strutture alberghiere che hanno dato disponibilità ad ospitare gli sfollati — Nel comune di Casamicciola è crollato un palazzo di tre piani, da cui sono state estratte per ora quattro persone.

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Dalle prime ore di questa mattina, da quando si è cominciato a dibattere della natura e delle cause dei danni di questo terremoto, la domanda principale è sempre rimasta la stessa: come è possibile che un terremoto di magnitudo così bassa abbia potuto causare così tanti danni?

I dubbi sono stati tali che l'INGV, l'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, si è ritrovato a rivalutare l'intensità del terremoto poche ore dopo i primi valori pubblicati, che parlavano di un sisma di magnitudo 3.6 a una profondità di 10 chilometri.

Inoltre, la natura stessa del sisma ha reso questo evento imprevedibile e ulteriormente distruttivo: infatti, il terremoto di Ischia è una scossa di origine vulcanica causata proprio dal vulcano sotterraneo del monte Epomeo, la cui ultima eruzione risale al 1302. Caratteristica comune dei sismi di origine vulcanica riguarda proprio la loro imprevedibilità e sopratutto la loro vicinanza alla superficie, tale da renderli generalmente più violenti di un terremoto di origine sismica.

Il fenomeno segue il trend preannunciato qualche mese dallo University College di Londra, che in una ricerca pubblicata su Nature Communications e firmata dal ricercatori Christopher Kilburn del dipartimento di scienze della terra dell'università e dai vulcanologi Giuseppe De Natale e Stefano Carlino dell'INGV, avevano messo in guardia da una crescente attività proveniente dal complesso vulcanico dei campi Flegrei. Finora l'evento di Ischia sembra non aver influenzato in alcun modo gli altri sistemi vulcanici.

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Nonostante queste sfortunate caratteristiche, però, resta assurdo che un terremoto di questa entità abbia causato così tanti danni. Per ora il bilancio è piuttosto crudo: 2 morti — una donna rimasta uccisa dal crollo della chiesa di Santa Maria del Suffragio di Casamicciola e un'altra ritrovato sotto le macerie della propria abitazione —, 39 feriti — di cui uno grave — e oltre 2600 persone evacuate dall'isola.

Secondo Francesco Peduto, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, "Lascia perplesso come un terremoto di tale magnitudo possa provocare danni e vittime nel nostro Paese," ha spiegato in un'intervista a La Repubblica. "È francamente allucinante che si continui a morire per terremoti di questa entità — Il nostro Paese si conferma estremamente vulnerabile."

Secondo molti esperti, infatti, gran parte di questa vulnerabilità è da imputare all'abusivismo dilagante nell'isola, che già in altri luoghi d'Italia aveva contribuito ad inasprire i bilanci di questi eventi, "Si è parlato di tante cose, dall'informativa alle popolazioni alle lezioni nelle scuole, dal fascicolo del fabbricato alle assicurazioni sui fabbricati, dal rifinanziamento della carta geologica a quello per la microzonazione sismica fino alla necessità di abbattere le case abusive, come ribadito ieri anche dal ministro Delrio," continua Peduto a La Repubblica. "Tante chiacchiere, ma un anno dopo (dal terremoto in Italia centrale, ndr) non è stato fatto quasi nulla".

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Solamente a Ischia "sono state presentate 7.235 domande di condono (edilizio) in 30 anni, [molte delle quali per] abusi che non possono essere sanati."

Sandro Simoncini, docente di Urbanistica e Legislazione Ambientale alla Sapienza di Roma e presidente di Sogea, crede che gran parte della colpa di questa amplificazione sismica sia da affibbiare all'abusivismo dilagante e afferma che solamente a Ischia "sono state presentate 7.235 domande di condono (edilizio) in 30 anni, [molte delle quali per] abusi che non possono essere sanati."

In breve, non solo una buona parte delle strutture ha rivelato debolezze cruciali nei confronti di un sisma, ma negli ultimi anni le istituzioni non sono nemmeno riuscite a verificare l'agibilità delle strutture già segnalate, infatti, ribadisce Simoncini, "solo per il Comune di Ischia sono state presentate 7.235 domande di condono in 30 anni, 4.408 delle quali risultavano ancora da evadere ad aprile dello scorso anno: molte di queste si riferiscono ad abusi che non possono essere sanati e che quindi, qualora le istanze fossero esaminate, sfocerebbero in ordinanze di demolizione."

Ciononostante, i sindaci dell'isola scrivono in una nota congiunta che "deplorano le notizie false relative a presunti danni e crolli in tutta l'isola e alle inesistenti connessioni tra l'evento sismico e i fenomeni legati all'abusivismo edilizio," spiegano. Secondo loro, infatti, "i crolli sono circoscritti alla zona colpita e hanno interessato per lo più strutture antiche, tra le quali finanche una chiesa già distrutta dal terremoto del 1883 e poi riedificata."

Benchè la situazione reale sia ancora ben lontano dall'essere chiara, è già possibile capire che in un dibattito così delicato come quello della prevenzione sismica, che in Italia da anni sta facendo senza ombra di dubbio troppe vittime, il battibecco burocratico non faccia altro che ritardare la discussione di un tema che, specialmente, in Italia dovrebbe essere inquadrata in maniera chiara e definitiva, di modo da perlomeno cercare di evitare il ripetersi di disastri come quello di Ischia, di Amatrice o dell'Aquila.

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