Gli appassionati di overclocking sono gli alchimisti dell'informatica
Roberto Sannino versa dell'azoto liquido sulla piattaforma di overclocking. Immagine: Lucca Subzero / Intel

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Tecnologia

Gli appassionati di overclocking sono gli alchimisti dell'informatica

Abbiamo parlato con gli organizzatori di 'Lucca Subzero' di processori, azoto liquido e nicchie del fai-da-te estremo.
Giulia Trincardi
Milan, IT

La tecnologia informatica — tanto hardware quanto software — si è evoluta fino a diventare pressoché invisibile nella vita quotidiana. Per farne uso, non abbiamo bisogno di conoscere intimamente né codice né fisiologia di una meccanica: i computer parlano la nostra lingua ormai, quindi non dobbiamo sforzarci di imparare la loro.

Jef Raskin, ideatore del progetto Macintosh negli anni Settanta e celebre esperto nel campo della Human-Computer Interaction, nel 2000 scriveva "alle persone non interessa sapere cosa c'è dentro la scatola, purché la scatola risponda ai loro bisogni."

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Il disinteresse predetto da Raskin è, però, anche uno dei motivi per cui stiamo perdendo il controllo su ciò che usiamo e per cui le politiche di molte aziende di tecnologia sul diritto del consumatore a riparare i propri dispositivi sono oggi oggetto di un sentito dibattito.

Per una categoria di amanti del fai-da-te (o quasi) informatico estremo, non è necessario solo sapere cosa c'è "dentro la scatola," ma anche fino a che punto è possibile spingere questo qualcosa. Per gli appassionati di overclocking — una disciplina che prevede processori pompati e taniche di azoto liquido — infatti, conoscere intimamente l'hardware di un computer è l'unico modo per spingere la tecnologia fino a una soglia di prestazione inimmaginabile, in una corsa tra la ricerca di stabilità di sistema e la rapidità di calcolo matematico.

Configurazione per overclocking. Immagine: Lucca Subzero / Intel

Gli esperti di overclocking rappresentano una nicchia molto esigente, che contribuisce a dare nuova forma a ciò che il mercato offre ai consumatori. Se è vero che i processori di ultima generazione non sono creati esclusivamente per gli overclocker, è anche innegabile che il loro giudizio tecnico ha un peso che le aziende non sottovalutano. E la comunità di appassionati è in crescita.

Sabato scorso, durante gli eventi di Lucca Comics & Games — la fiera più importante d'Italia dedicata a videogiochi, fumetti e mondi di finzione della cultura pop più in generale che prende vita ogni anno nella città toscana — si è tenuto Lucca Subzero, un torneo di overclocking, supervisionato dal campione mondiale in carica, Roberto Sannino, dove i processori spinti al massimo dai concorrenti sono stati raffreddati con l'azoto liquido.

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"Fare overclocking significa prendere un microprocessore, alterare le frequenze di funzionamento e vedere fino a che punto lo si può spingere," ha spiegato al telefono a Motherboard Paolo Canepa del Client Computing Group (CCG) di Intel, tra le aziende promotrici dell'evento, dove sono stati usati processori Intel, oltre a Motherboard MSI Gaming Z370 Godlike, PSU Cooler Master V1200 e Ram ADATA XPG.

"La stabilità è la cosa più importante per Intel," ha proseguito Canepa, "Molti tornei sono fatti utilizzando sia la sesta che la settima generazione di Intel core. In questo caso sono state fornite delle CPU Intel core I7 8700k, di ottava generazione, che sono la piattaforma più recente che abbiamo messo in commercio per poter essere modificata in modo da permettere operazioni come questa."

La sigla "k" in riferimento ai processori utilizzati, ha spiegato sempre Canepa, indica che la configurazione è "sbloccata," ovvero "fatta apposta per poter essere modificata. Puoi lasciarla così com'è, ovviamente, ma se vuoi, puoi modificare i parametri a piacimento."

Nella storia dell'overclocking — che si è sempre basato proprio sulla manipolazione di una data componente elettronica per portare al massimo le sue capacità di prestazione — invalidare le garanzie è stato a lungo inevitabile, perché, ha spiegato al telefono Roberto Sannino a Motherboard, "dovevi necessariamente manomettere l'hardware pesantemente, invalidando le garanzie. Ora, vengono prodotti modelli fatti apposta."

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Negli ultimi anni, insomma, le cose stanno cambiando: la stessa Intel, che in passato offriva una sola configurazione hardware sbloccata, nell'ultima generazione ne ha messe a disposizione tre diverse, ha spiegato Canepa.

Parlando di come si sviluppa un torneo di overclocking e di quali sono i parametri per competere, Sannino ha spiegato a Motherboard che esistono tantissime categorie. "In linea di massima, però," ha specificato il campione in carica, "per quanto riguarda i processori, sono quasi tutte di calcolo matematico. Ci sono programmi di vario tipo che fanno il calcolo di una funzione. In base al tempo di esecuzione di questo programma si calcola poi il punteggio del concorrente; per esempio, se sai che il tempo di esecuzione di un calcolo è di un minuto e ci metti un minuto, avrai 100 punti. Se sei più veloce e ci metti — per dire — 50 secondi, allora otterrai 120 punti, e così via."

I partecipanti di Subzero hanno dunque dovuto mettersi alla prova su quattro software di benchmark diversi annunciati la giornata stessa da Sannino, per un totale di sei ore di gara e un massimo di frequenza di 6.020,00 Mhz. Le postazioni allo spazio AK Informatica all'interno di Lucca Comics & Games erano immerse in una nube di azoto liquido, che veniva versato sulle CPU da piccole borracce, come sistema di raffreddamento estremo per permettere ai processori di lavorare stabilmente, senza superare le temperature ottimali. Nel contempo, i monitor mostravano i valori di performance dei sistemi in tempo reale, davanti al pubblico entusiasta.

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Al centro: Marco XMEC Mori, vincitore del torneo di overclocking Lucca Subzero. Immagine: Lucca Subzero / Intel

L'azoto liquido, ha spiegato Sannino, è il prodotto più comune in questo genere di eventi, ma non l'unico. Raccontando della sua carriera nel mondo dell'overclocking, il campione ha detto di essersi ritrovato anche a utilizzare elio. "In genere si utilizza azoto liquido," ha spiegato, "che raggiunge una temperatura di circa - 196°C, mentre l'elio tocca quasi i - 270 °C, quindi è prossimo allo zero assoluto. È sicuramente la situazione più assurda in cui mi sia mai ritrovato."
Lucca Subzero è stato il primo contest di overclocking in Italia ad entrare nel programma di un evento importante come Lucca Comics & Games, confermando una crescente popolarità di questa strana disciplina.

"Si inizia a giocare in questo modo, per divertirsi, poi ti ritrovi a diventare un professionista quasi senza accorgertene," ha detto a Motherboard Canepa. "Ci sono poi forum e persone esperte che sono sempre in grado di darti consigli," ha specificato, parlando di come, ogni volta che Sannino pubblica un nuovo video sul canale, la comunità di appassionati lo ricopra di domande.

L'overclocking, insomma, "è una questione di alchimia," ha detto Canepa. "Si parla di persone molto esperte che devono andare a fare modifiche sui voltaggi, devono controllare le temperature e far girare un benchmark per controllare che la velocità impostata sulle macchine sia stabile e possa passare i test."

Se per la maggior parte delle persone l'informatica è una sorta di magia imperscrutabile e invisibile, gli appassionati di overclocking sono, a tutti gli effetti, degli alchimisti; il fatto che le aziende rispondano alle loro esigenze estreme li rende una comunità di nicchia importante, che, nel mondo pratico e urgente delle rivoluzioni d'interazione tra uomo e macchina, non ha nessuna intenzione di rinunciare a sapere cosa c'è "dentro la scatola."

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