Queste foto ti fanno capire com'è vivere oltre il circolo polare artico

Niore Iqalukjuak vive a Clyde River, in Canada, e le sue foto mostrano com'è la vita oltre il circolo polare artico.

di Niore Iqalukjuak, testo di Ashley Renders

5.6.15

Papà mi aiuta a scuoiare l'alce :). Tutte le foto per gentile concessione di Niore Iqalukjuak.

Qualche settimana fa, facendo ricerca per lavoro sulla città di Clyde River, in Canada, mi sono imbattuta nelle foto di Niore Iqalukjuak e ne sono rimasta subito ossessionata. Non solo dalle sue foto, ma da Clyde River e dall'Artico in generale.

Il mese scorso Clyde River ha fatto causa al governo del Canada dopo la decisione di permettere l'esecuzione di alcuni test sismici nella Baia di Baffin. Questi test prevedono l'utilizzo di potenti cannoni ad aria compressa per sparare contro il fondale oceanico, un colpo ogni 10-15 secondi, 24 ore su 24 per settimane o addirittura per mesi.

Le aziende che si occuperebbero di eseguire i test affermano che questi non avranno alcun effetto negativo sulla vita marina. Ma la città è preoccupata che le esplosioni—che a quanto pare sarebbero 100.000 volte più rumorose di un motore a reazione—possano interferire con le migrazioni della fauna locale. Una preoccupazione sensata, visto che la Baia di Baffin ospita il 90 percento della popolazione mondiale di narvali, oltre a molti altri animali su cui gli abitanti di Clyde River fanno affidamento per nutrirsi.

Niore ha acconsentito alla pubblicazione delle sue foto e delle didascalie originali con cui le ha pubblicate sul suo profilo Facebook, perché pensa che così facendo si possa attirare l'attenzione sul problema e mostrare com'è la vita nella zona della Baia di Baffin.

Per prima cosa, abbiamo avuto una lunga conversazione telefonica. Abbiamo parlato di come, nonostante ritraggano Clyde River come un luogo placido e idilliaco, in realtà le sue fotografie richiedano diverse ore di appostamenti al freddo, con il pericolo costante dell'arrivo di orsi polari. Ma oltre a questo, Clyde River ha anche problemi di scarsità alimentare, povertà e carenza di infrastrutture.

Lo scorso luglio ero disperato e ho giurato che mi sarei opposto. Quando il Canada decide di fare qualcosa fregandosene di te, è difficile sapere a chi rivolgersi per chiedere aiuto. Oggi è una specie di D-day. Vorrei augurare buona fortuna a Jerry Natanine, che oggi affronterà il governo canadese in tribunale. Non siamo pronti e spero che chi ci guida saprà fare in modo di prepararci, perché se le aziende petrolifere dovessero arrivare nella zona la nostra gente potrebbe trarne beneficio.

Joanasie Akumalik (a sinistra) e Niore Iqalukjuak (a destra) a Iqaluit, Nunavut, nel 2014.

Ainn, mia Panni Pann <3

Cape Dorset, Nunavut, giugno 2013. Abbiamo fatto una piccola festa con la gente del posto, per conoscerci.

Joavie Etuangat accende il fuoco, mentre Ronnie Kautuq guarda il mare in cerca di narvali.

Ullainnagaq è un capo su Sillem Island. Il suo nome significa "Il posto dove si corre." Il nome deriva dalla leggenda inuit di Atanaarjuat. Un uomo era sposato con una donna, la quale era innamorata di un altro uomo. Così lui aveva cercato di uccidere quest’uomo, che però era corso fuori dalla sua tenda ed era fuggito. Aveva corso fino a questa zona, e secondo la leggenda una volta arrivato qui sarebbe morto di fatica. Da qui il nome del capo.

Una caccia riuscita. Secondo loro la preda era lunga 16 metri.

Sì, i nostri conigli si fanno la doccia :P

Si arrampicano sul ghiaccio come se non fosse minimamente scivoloso, non rallentano nemmeno durante la scalata.

Se li hai persi tu, sono lungo la costa di Tupiqtalik. Non so se li hai buttati via o li hai persi, ma non me la sono sentita di prenderli.

Sono andato un attimo a fare la spesa e guarda cosa sono riuscito a comprare ☺. Grazie alla Hamlet che da quando ha aperto ufficialmente un punto vendita ci fornisce del cibo squisito.