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La nuova arte più vecchia del mondo ha 40.000 anni

Il metodo uranio-torio ha rivelato che i dipinti indonesiani sono i più antichi mai scoperti.

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Molto prima dei dipinti di luce LED e delle GIF, i nostri antenati creatori utilizzavano le pareti delle grotte come tele e le loro mani come stancil. Secondo una ricerca pubblicata online su Nature qualche tempo fa, le pitture rupestri trovate sulle pareti di Sulawesi, in Indonesia, hanno almeno 40 000 anni, predatando l’arte precedentemente ritenuta più antica del mondo di qualche migliaio d’anni. Anche se questo risultato annulla le precedenti ipotesi che la creatività umana abbia avuto origine probabilmente in Europa, le grotte di Chauvet hanno catturato Werner Herzog come “Cave of Forgotten Dreams”, che avrà sempre un posto nel nostro cuore.

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“La nostra scoperta dimostra che a Sulawesi l’arte rupestre è stata fatta in maniera opposta a quella del mondo euroasiatico del Pleistocene durante lo stesso periodo circa, suggerendo che queste pratiche hanno origini più profonde. Forse la nostra specie ha lasciato prima il continente africano per spargersi in tutto il mondo”, spiega l’archeologo Maxime Aubert al The Guardian. Questo particolare dipinto fu scoperto nel 1950, ma nessuno aveva mai pensato di usare il metodo uranio-torio, oggi definito “popcorn” come il carbonato di calcio sulla superficie del murale. Al momento della loro scoperta, i ricercatori avevano datato i 12 diversi stencil di mani e di animali a soltanto 10 000 anni fa.

È ovvio: la storia dell’arte viene riscritta mentre parliamo. Qui di seguito ammirate le “nuove” più antiche opere d’arte sulla Terra:

h/t NatGeo