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Musica

Forse non ve ne siete accorti, ma Lorde è cresciuta

"Green Light", il suo nuovo singolo, fa immaginare un album pop maturo e tormentato.

Parte del successo di Pure Heroine, l'album di debutto di Lorde, stava nel fatto che suonava davvero diverso da qualsiasi altra cosa stesse riempiendo la pop-sfera dell'epoca. Un breve riassunto: Miley si presentava come figura di ribellione e rottura, tutta MD e capezzoli al vento. Gaga usciva con Artpop, inizio del suo declino artistico. Timberlake aveva buttato fuori The 20/20 Experience, un doppio album goffo e prolisso. Britney era rinata con Britney Jean, puntando sulla tamarraggine più che sul messaggio: "You gotta work bitch", se ricordate. Assieme a lei, la grande esordiente era Ariana Grande; ma Lorde era decisamente più minimale, originale e sgamata di qualsiasi altra sua collega. Il pezzo più adatto per capire la formula-Lorde è "Royals", il suo pezzo più famoso e identificativo. "Non saremo mai re e regine," cantava, prendendo per il culo l'ostentazione tipica dei suoi colleghi del pop e dell'hip-hop: "Non sono orgogliosa della mia città," "Ogni canzone parla di denti d'oro, Grey Goose, di trip al cesso" e così via.  Ieri Lorde ha pubblicato "Green Light", il primo video e singolo tratto dal suo nuovo album Melodrama, che non ha ancora una data d'uscita. E che dire, è una mazzata di sentimenti. Lorde si presenta struccata, incazzata con il tipo che l'ha mollata, potente e orgogliosa di sé. "La tua tipa crede che ti piaccia andare in spiaggia, e io so che sei un cazzo di bugiardo," dice, per poi uscirsene con un bellissimo "Quegli squali bianchi hanno dei denti molto grandi, spero che ti mordano."  Certo, il pezzo contiene anche dei momenti più riflessivi: "Verrò a prendere le mie cose, ma non riesco a lasciarti perdere," ad esempio. In un'intervista con Zane Lowe, Lorde ha decostruito chiaramente la canzone: "Non è una cosa di cui scrivo solitamente, mi ci è voluto un po' per capire come riuscirci. È stata la mia prima grande delusione amorosa," ha detto. "Il pezzo parla di quei momenti appena dopo che la tua vita è cambiata e inizi a gravitare verso pensieri idioti. Tipo quella cosa della spiaggia: è stupida, ma ci pensi. Poi mi sono chiesta come mai il pezzo suonava così gioioso, e allora mi sono resa conto che è come se fosse cantato da una ragazza ubriaca, tutta presa durante una serata, disperata per il suo ex e che tutti pensano sia un disastro. E oggi è così, ma da domani inizierà a ricostruirsi e ricostruire."

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Insomma, resta che è bello sentire popstar parlare di sentimenti in termini relativamente complessi, per quanto in Italia il messaggio e il testo di un pezzo pop americano restino—per problemi linguistici e culturali, principalmente—l'ultimo dei pensieri della maggior parte dei suoi fruitori. Ma in fondo che gliene frega, a Randy Marsh, se non capiamo quello che canta? Sempre meglio farsi venire i mal di cuore scrivendo di storie finite che fare il suo lavoro di geologo.

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