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Tecnologia

La casa del sole è un gioiellino energetico

Questo progetto di un team italiano mira a combattere l'abisuvismo e ridurre il consumo di energia.

Oggi comincia il Solar Decathlon, la competizione internazionale di architettura sostenibile giunta ormai alla sua decima edizione. Concorrenti da tutto il mondo si incontreranno a Versailles per presentare progetti abitativi  (in parole povere: case) che facciano dell’innovazione e dell’efficienza energetica i loro punti di forza.

In gara c'è anche un team italiano, con il progetto “Rhome for Dencity”, il cui obiettivo principale è aumentare la densità abitativa di alcune zone degradate della capitale per combattere l’abusivismo e il consumo di suolo pubblico e porre un argine alla cementificazione selvaggia. L’idea è quella di dare alloggio a più persone occupando meno spazio e consumando meno energia possibile, senza però costringere gli abitanti in case anguste o di scarsa qualità.

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Il team, presieduto dalla professoressa Chiara Tonelli dell'Università di Roma Tre, ha concepito un’abitazione smontabile e trasportabile, costruibile in tempi decisamente ridotti.

Il tradizionale concetto di domotica, vale a dire la gestione computerizzata della casa, è stato sostituito dall’idea che la casa debba limitarsi a fornire informazioni che facciano capire a chi ci vive come agire per migliorarne le prestazioni energetiche. Come mi ha spiegato Vincenzo Panasiti, il responsabile energia e automazione del progetto: “Non è una casa-robot che apre le finestre o gestisce l'impianto elettrico al posto tuo. Il computer monitora e dà informazioni su tutto quello che succede e ti fa capire come migliorare l'efficienza energetica. Per fare un esempio banale: ti spiega quando e per quanto ti conviene aprire le finestre. Il nostro motto è stato ‘Less automation, more information’.”

I materiali con cui è costruita (legno di abete e larice e pannelli di gesso ignifughi), la presenza di “accumulatori termici” (tubi di alluminio ripieni di sabbia) all’interno delle pareti, e alcune strategie architettoniche come l’uso di due logge che ne garantiscono l’esposizione al sole, permettono alla casa di essere termicamente efficiente—calda d’inverno e fresca d’estate.

Ma, come si conviene a un progetto del Solar Decathlon, è il fotovoltaico che rende “Rhome” un gioiellino energetico. Per le facciate della casa, il team ha utilizzato un particolare tipo di pannelli solari prodotti da un’azienda piemontese, la Solbian , la cui estrema flessibilità ne permette l’installazione su ogni tipo di superficie—basti pensare che vengono usati per rivestire le vele delle barche. Questo fa sì che la casa produca più energia di quanta ne riesca a consumare.

Certo, poi starà anche agli abitanti fare la loro parte. Il progetto è stato pensato per essere realizzato in un quartiere di Roma, Tor Fiscale, dove il problema dell’abusivismo e del consumo eccessivo di suolo pubblico è particolarmente presente. Adesso, dopo un viaggio in treno,  un esemplare di appartamento è in costruzione a Versailles e aspetta l’inizio della gara, quando dovrà vedersela con altri venti progetti provenienti da tutto il mondo.