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Tecnologia

I miei momenti imbarazzanti con un robot che fa i pompini

Ho testato 'Autoblow2' così non dovete farlo voi.
L'autore con il suo Autoblow 2.

Quando ho visto Autoblow 2 per la prima volta, quest'estate, ho capito subito che bisognava assolutamente provarlo. Dopotutto, scriviamo spesso del futuro del sesso, e quando si presenta un'opportunità del genere, bisogna saperla cogliere - letteralmente a due mani. E provare le cose in prima persona è sempre più soddisfacente che riportare le opinioni di gente a caso su internet. A volte, però, è meno divertente.

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Ho inviato una mail a Brian Sloan, inventore del "simulatore robotico di fellatio più realista del mondo" per chiedergli se poteva inviarmene uno di prova. Mi ha risposto immediatamente per dirmi che mi avrebbe spedito "qualche esemplare".

Prima di scoprire il suo talento da creatore di vagine robotiche, Sloan ha studiato diritto. Ma nel bel mezzo dei suoi studi ha fatto un viaggio in Cina e ha deciso di restarci e di fondare un'impresa che producesse robot che praticano sesso orale. Gestisce anche due siti, Mangasm e Ladygasm, che vendono dei sex toys per uomini e donne, rispettivamente.

In ogni caso, il mio robot era in viaggio. Lo trovavo molto divertente, perché sono infantile e avevo già parlato con tutti del mio futuro robot. Un robot succhiacazzi.

Ma nel profondo, il dubbio superava l'eccitazione. Come ne avevo parlato a tutti, avevo anche creato delle attese direttamente collegate alle mie parti genitali. Forse è un po' narcisista da parte mie credere che il mondo intero mi tenesse d'occhio, ma avevo la chiara sensazione che tutti i miei amici non aspettassero che una cosa: che io mettessi il mio pene dentro quel coso e che raccontassi quello che avevo provato. Ero un po' nervoso.

Tre settimane dopo la mia prima mail, è arrivato un pacchetto in ufficio. Era molto più grande di quanto mi aspettassi, e per un motivo: Sloan non mi aveva inviato un solo Autoblow 2, ma tre.

Tutti erano imbarazzati, un po' come quando, a scuola, ti spiegano come funziona il sesso per la prima volta.

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Tutti i colleghi hanno circondato la mia scrivania e si sono messi a toccare le labbra rosa del robot. Mi hanno posto delle domande esilaranti tipo "quando hai finito me lo presti?" o "come hai intenzione di chiamarlo?" Tutti erano imbarazzati un po' come quando, a scuola, ti spiegano come funziona il sesso per la prima volta.

Penso che ci siano due ragioni. La prima è che c'è una specie di tabù intorno ai sex toys per gli uomini, che non esiste invece nel corrispettivo femminile. Il fatto di spendere dei soldi per comprare un prodotto per la masturbazione solitaria sembra un po' triste, e io sono piuttosto d'accordo con questo punto di vista.

Inoltre, è difficile non evocare il design ridicolo dei giochini per gli uomini. I vibratori esistono in tutte le forme, ma i sex toys per gli uomini si limitano generalmente a un tubo dotato di una vagina di plastica. Questo tubo può avere forma umana, come nel caso delle bambole ultrarealiste, o essere ridotto alle dimensioni di una torcia per questioni di maneggiabilità. In ogni caso, sono davvero scomodi.

Senza contare che l'Autoblow è pensato per essere usato in sostituzione di una vagina o di una bocca, e non per essere utilizzato durante un rapporto con un'altra persona, contrariamente ai vibratori. Ovviamente non è il massimo approcciarsi a qualcuno mentre un grosso cilindro blu e bianco vi succhia rumorosamente le parti intime.

In un'intervista a Vice, Sloan ha affermato che voleva proporre un robot automatico con tutte le qualità di un apparecchio domestico. "Esistono dei sex toys per donne che hanno tutte le qualità di un elettrodomestico. Ma al momento non ce ne sono per uomini."

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E come tutti gli elettrodomestici, l'Autoblow fa rumore. Tanto rumore. Terribile.

Giudicate da soli, perché ho registrato la cosa:

La prima volta che l'ho acceso, non è stato il rumore a spaventarmi; quando ci ho inserito le dita me le ha quasi troncate. Non mi ha fatto davvero male, ma l'idea di metterci la parte più sensibile del mio corpo mi ha fatto sbarellare.

E poi c'è quella boccuccia. Guardatela, è assurda. Nessuna possibilità che possa eccitarti.

L'ingresso dell'apparecchio è fatto di una specie di caucciù scivoloso non troppo sgradevole. Era un po' umido e si sentiva leggermente il latex.

Intanto, non avevo ancora avuto il coraggio di metterci il pene. L'incidente delle dita mi aveva scoraggiato. I miei amici e colleghi non avevano alcuna intenzione di lasciarmi solo col mio aggeggio. Ogni giorno, qualcuno mi domandava: "Hey, l'hai già provato il robot che fa i pompini?"

Ho cercato di ignorarli. Era strano perché alla fine quello che mi domandavano era: "Allora, ti sei masturbato ieri sera?" Non è il tipo di argomento di cui mi piace discutere a lavoro.

Il robot, intanto, faceva compagnia al mio aspirapolvere nello sgabuzzino.

Sono riuscito a schivare le domande dei miei sedicenti amici finché Sloan non mi ha inviato una mail per domandarmi quando avrei pubblicato l'articolo. Era tempo di agire.

L'Autoblow 2 nel suo angoletto.

Mi mancava il lubirificante. Io non sono particolarmente timido, e non c'è nessuna ragione di vergognarsi per l'acquisto di un lubrificante, ma mi sentivo un ragazzino che cerca di comprare Playboy. Sono anche andato in un supermercato diverso da quello che frequento di solito, per paura di essere giudicato dalla cassiera. Quella dell'altro supermercato mi ha guardato comunque un po' male, o almeno così sembrava.

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Ok, passiamo alle cose serie. Il mio pene dentro un robot.

*Sospiro*

Non è stato così esaltante, per niente. Ho cercato di trarne piacere ma il rumore e la visione ravvicinata di una specie di piccolo R2D2 incollato al mio pene mi hanno fatto riflettere sul senso della mia vita, e non hanno suscitato nient'altro che un sorriso triste. Nessuna eccitazione.

Quanto alla qualità della fellatio, avevo chiaramente l'impressione di avere a che fare con un robot. Gli anelli dentro facevano dei vai-e-vieni regolari, come se fossero un metronomo. Potrebbe essere gradevole se fatto da un essere umano, ma così era troppo regolare, innaturale. Una vera bocca trasmette un certo affetto, o almeno una voglia sincera di farvi godere mentre succhia. Al robot invece non importava niente di me, del mio piacere, del mio cazzo.

Aumentare il ritmo non ha risolto. Il baccano è cresciuto in proporzione rispetto alla velocità ed era un po' brutale (non in senso buono). La gif qui sotto è molto più esplicita di quanto io possa scrivere. Vi lascio immaginare quale sia l'effetto di avere il pene lì dentro.

Ma non tutto è da buttare. Il materiale di cui è fatta la piccola bocca non è sgradevole, e sembra piuttosto "realista". Non penso però che sia un'esperienza consigliabile. Se lo volete proprio sapere, non sono venuto. Era troppo strano.

Penso che una lezione da trarre dal mio calvario con il robot sia che i sex toys per gli uomini sono ancora da perfezionare. Sicuramente non avverrà molto presto che i robot-prostituta domineranno l'industria del sesso grazie alle loro vagine robotiche magiche.

Non dubito che un giorno esisterano dei robot perfettamente silenziosi che succhieranno meglio di questo. Bisogna soltanto migliorare la tecnologia e cambiare prospettiva. Secondo Sloan esiste un mercato immenso per questi prodotti, basta solo fare qualche sforzo.

C'è stato un tempo in cui i vibratori erano rumorosi e grandi quanto frigoriferi, e in cui certe cose erano tabù. Forse è giunta l'ora di cambiare l'immagine dei sex toys per uomini, e di accettare i robot che fanno i pompini. Ma nell'attesa preferisco una persona in carne e ossa.