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Tecnologia

Il mondo è tutto sommato un bel posto, e ne ho le prove

Il mondo è in forma smagliante, e sta meglio di quanto non sia mai stato come dimostrato dai seguenti dati economici visualizzati da Max Roser, dell’Università di Oxford.
Immagine: NASA

Gli Stati Uniti sono nel pieno di una delle stagioni politiche più importanti degli ultimi decenni e in Italia, dopo l'estate, il clima si scalderà parecchio con l'avvicinarsi del voto per il referendum costituzionale. Ma non voglio lamentarmi di come stanno andando le cose, anzi.

I 50 stati d'America, per esempio, sono Uniti non solamente per il bene dell'America stessa, ma per tentare di migliorare il nostro mondo in senso globale. Essendo una delle nazioni più potenti del mondo, è nostra responsabilità (sono americana) e dovere concentrarci sul benessere, l'intelligenza e il sentimento globale della nostra popolazione. Fare ciò richiede molto di più che una mera comprensione del presente. Dobbiamo essere abbastanza saggi da guardare oltre i nostri confini e scavare nella storia. Avere una prospettiva più ampia sull'evolversi del tempo potrebbe rivelare cose che prima non erano così chiare.

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Mentre la percentuale di cittadini americani in possesso di un passaporto cresce, si tratta comunque, ancora, di 125 milioni di americani soltanto. Considerato che quasi due terzi degli americani non è legalmente autorizzato a viaggiare fuori dal Nord America, non stupisce che il trend generale della popolazione sia spesso fortemente nazionalistico e privo di una visione coesa degli avvenimenti globali. Cerchiamo di interrompere quel trend e di instillare una sana dose di razionale ottimismo verso il futuro globale condiviso dell'umanità.

Il mondo è in forma smagliante, e sta meglio di quanto non sia mai stato come dimostrato dai seguenti dati economici visualizzati da Max Roser, dell'Università di Oxford.

Prima di tutto, un bel brindisi a noi che viviamo un sacco di anni. L'aspettativa di vita è sostanzialmente raddoppiata dal 1800 al 2011.

Dai un'occhiata a questo grafico per esplorare i cambiamenti dell'aspettativa di vita nei vari paesi:

Un'aspettativa più alta non significa necessariamente qualcosa di buono, se assieme non viene migliorata anche la qualità della vita.

Fortunatamente, praticamente ogni metrica è in crescita.

L'Indice per lo Sviluppo Umano delle Nazioni Unite cresce ormai da decenni. Meno del 10 percento delle persone presenti sul pianeta oggi vivono in povertà assoluta.

Non stiamo parlando di farsi pignorare la macchina da un usuraio—La povertà assoluta è uno stato definito dalle Nazioni Unite come "una condizione caratterizzata da gravi privazioni dei bisogni umani basilari, incluso il cibo, acqua potabile, igiene, salute, riparo, educazione e informazione. Non è solamente una questione di reddito, ma anche di accesso ai servizi." Nel 1900, l'80 percento della popolazione viveva in povertà assoluta.

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Guardate i cambiamenti nel PIL pro capite nell'ultimo paio di secoli. Qui è mostrato il potere di acquisto del dollaro nel 1990.

Schiaccia play qui sotto e guarda il benessere del mondo aumentare a perdita d'occhio. Passa il mouse sopra un paese per leggere l'esatto PIL pro capite e clicca per vedere una cronologia dello stesso dato negli ultimi decenni.

La distribuzione globale del reddito sta, allo stesso modo, migliorando. A fine anni '90, il mondo era chiaramente diviso tra ricchi e poveri. Nonostante il crescente problema di disparità di reddito nel mondo occidentale, a livello globale questo abisso è molto meno pronunciato proprio grazie all'aumentare del reddito e al miglioramento della sua distribuzione.

Cosa stiamo facendo con questo nuovo benesser?Stiamo dando un'educazione a tutti.

Stiamo distribuendo i beni di prima necessità.

Abbiamo fatto passi da gigante nella produzione dei nutrienti, così che tutti possano permetterseli,

e lo stesso vale per l'elettricità:

Ormai, se vivi in un paese sviluppato, accendere una lampadina è pressoché gratuito.

Va bene, potresti dire, ma c'è di più. Stiamo lavorando per avere di più.

Parlare di ciò che succedeva "100 anni fa" ha senso, perché non è passato così tanto tempo da allora per poterci permettere di dimenticare quell'era. Internet è pieno di articoli e post che lamentano le ore di una settimana di lavoro media, e sì, faccio parte di coloro che lavorano ben più di 40 ore alla settimana. Ciononostante, se diamo un'occhiata ai dati storici, le persone nel 1900 lavoravano 20 ore in più alla settimana, rispetto a oggi.

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Il percorso verso la prosperità per molte persone nate e cresciute nel ventesimo secolo corrispondeva semplicemente all'accomodamento lavorativo all'interno di una delle nuove fabbriche industriali. Significava trovare un reddito accettabile e costante. Ciò significava anche che questi lavoratori erano sottoposti al giogo totale delle corporazioni che gestivano l'industria, spesso e volentieri ignorando i diritti basilari dei lavoratori. Le protezioni legali fornite oggi ai lavoratori sono pesantemente influenzate dalle violente proteste scoppiate a causa delle condizioni di lavoro tra il 1800 e il 1900.

Questa guerra, che ha portato all'ottenimento della settimana di lavoro moderna, ha mietuto migliaia di vittime. Per esempio, il Grande Sciopero delle Ferrovie del 1877 ha prodotto la morte di 100 persone che combattevano contro i tagli dei salari. Il Massacro di Bay View, uno sciopero trasformatosi, appunto, in massacro ha ucciso 7 persone che cercavano di lavorare non più di 8 ore al giorno. La lista è molto lunga.

Ma grazie in parte ai sacrifici fatti da questi lavoratori, la democrazia ha cominciato a diffondersi in tutto il mondo:

Circa la metà dei cittadini del mondo oggi vive in condizioni di governance democratiche, il 10 percento in più rispetto al 1901. La percentuale di anocrazie, o di governi instabili e poco efficienti, è però ironicamente rimasta stabile. Ci sono ancora troppe persone che vivono in condizioni autocratiche.

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Globalmente, i morti in guerra sono sempre meno. E quando la violenza continua a imperservare, ci stiamo riuscendo ad attrezzare con tecnologie che ci permettono e ci permetteranno di prevenire gran parte delle morti in divenire.

Abbiamo accesso a un maggior numero di risorse lavorando di meno. Queste risorse stanno diventando sempre più economiche anno dopo anno. Infine, un mondo migliore equivale a una migliore qualità della vita e a delle connessioni sociali più profonde.

Questi grafici non vogliono e non coprono in nessun senso tutti gli aspetti sensibili della vita globale. Ci sono numerosi nemici che combattono contro la prosperità; ciononostante, crediamo che sia importante sottolineare come l'umanità si sia evoluta solamente a partire dalla Rivoluzione Industriale.

Mentre riflettiamo sul futuro dei nostri paesi, è importante rendersi conto che ogni nazione fa parte di un organismo globale più grande che va inserito in una cronologia storica molto più estesa. Speriamo che questi dati possano catalizzare delle conversazione produttive. E in questi tempi di dissonanza politica, forse il dibattito costruttivo è ciò che ci serve di più.

Questo post in origine è stato pubblicato sul sito di Amy Robinson Sterling, nel quali ha ringraziato Dave Ewalt per un aiuto nell'editing.