'Internet Landscapes', un viaggio alla ricerca dell'internet fisico
Tutte le immagini per gentile concessione dell'artista.

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Tecnologia

'Internet Landscapes', un viaggio alla ricerca dell'internet fisico

Una serie di foto e video in infrarossi che ritraggono le spiagge svedesi, nei luoghi in cui i cavi di internet vedono la luce.

Internet è la nostra nuova aria. Quando non galleggiamo tra le onde di un segnale Wi-Fi, siamo quasi sempre connessi con il 4G. Eppure, non vediamo mai davvero internet, e non pensiamo alla sua dimensione materiale—l'aria, notoriamente, è invisibile. Forse ci rendiamo conto che esiste nel mondo soltanto quando l'occhio ci cade su quei brutti rettangoli grigi chiamati modem. E se guardiamo i modem con attenzione, ci accorgiamo che sono connessi a dei cavi che spariscono nel muro. La nostra esplorazione finisce qui. Be' quei cavi fanno parte di un groviglio molto più grande, e incredibilmente capillare, che è la matassa della rete in fibra ottica (se siamo fortunati) della nostra città. La matassa, però, non è che la diramazione di circa 285 cavi sottomarini che collegano il pianeta attraversandolo da parte a parte. Internet esiste, ed è un'infrastruttura gigante.

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Evan Roth è un artista americano che lavora con internet, e su internet, da sempre. Troll per indole e hacker per filosofia, ha alle spalle una carriera relativamente lunga di esplorazione delle potenzialità della tecnologia e del digitale. Per citare una delle sue imprese, ha lavorato alacremente di SEO per essere il primo risultato su Google quando si cercano le parole "bad ass mother fucker". Il suo ultimo lavoro, Internet Landscapes: Sweden, esposto alla Škuc Gallery di Lubiana, è una serie di foto e video in infrarossi che raffigurano le spiagge svedesi, nei luoghi in cui sbarcano i cavi della fibra ottica. "La scelta degli infrarossi in parte è un richiamo all'architettura di internet, che si serve della luce dei laser a infrarossi trasmessa lungo i cavi della fibra ottica," scrive Roth. "La registrazione audio binaurale, invece, monitora e registra il battito cardiaco del luogo, l'ambiente circostante e le onde radio fm."

Forse quella di Evan Roth è un'ossessione tipicamente artistica di dare una forma visibile a ciò che normalmente è invisibile, forse. O un modo per richiamare la nostra attenzione sulla dimensione fisica del mezzo di comunicazione che usiamo più spesso, e che ci permette di vedere queste stesse immagini a infrarossi su uno schermo.