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arte

Queste sculture confondono i confini tra il reale e il digitale

Tikul e mi$ gogo ci hanno parlato di "unidentified-fabulous-objects", la loro serie di sculture liquide e senza sesso stampate in 3D.

Ewelina Aleksandrowicz e Andrzej Wojtas, un duo artistico polacco ma di stanza a Berlino, hanno preso l'antica arte della scultura di busti e l'hanno portata dritta dritta nell'era moderna della stampa in 3D. In passato i loro lavori hanno sfociato nel surrealismo, come l'interpretazione ipnotica delle metamorfosi alla Saatchi Gallery  di Londra e la creazione di video musicali solenni che mostravano uomini-coniglio intenti a far svolazzare sacchi della spazzatura vicino a una struttura in rovina.

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L'ultima impresa dei due artisti, che si fanno chiamare Tikul e mi$ gogo, è un progetto chiamato unidentified-fabulous-objects, una serie di busti androgini creati con una stampante 3D Ultimaker^2. I busti, legati in qualche modo alle antiche opere greche o romane, hanno qualcosa di decisamente futuristico; alcuni volti sembrano sciogliersi, altri sono iridescenti o rosa acceso. Inoltre, se non lo sapessimo, faremmo fatica a capire se si tratta di immagini digitali o di pezzi di silicone tangibili.

Dopo l'esposizione di gran successo di queste stupefacenti sculture (insieme ad un'installazione video a due canali e dei rendering in 3D di trittici) alla galleria polacca BWA Zieona Góra , abbiamo voluto chiacchierare con il duo. Ci hanno parlato di come si considerino artisti digitali e non scultori; del perché gli ambienti sterili facciano sembrare un'opera più digitale e del motivo per cui i loro busti sembrano liquidi e privi di un genere specifico.

The Creators Project: Perché avete scelto di usare le stampanti 3D invece che seguire processi scultorei più tradizionali?

Ewelina Aleksandrowicz (Tikul): Non siamo scultori. Siamo artisti digitali, per cui la stampa 3D è il mezzo più accessibile, conveniente e adeguato che abbiamo per fare quello che vogliamo, al momento.

Andrzej Wojtas (mi$ gogo): Avere una nostra stampante 3D ci ha dato più controllo sul lavoro e più possibilità di creare prototipi. L'estensione dei nostri corpi attraverso la tecnologia ci dà l'opportunità di sentirci più liberi e potenti come artisti. Sentivamo anche che era il momento giusto per rispostarci nell'universo reale e fisico, dopo essere stati davanti a degli schermi per molti anni.

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Diteci qualcosa sulle vostre esperienze precedenti con le stampanti 3D.

Ewelina: Lavoravamo già da qualche anno con CGI e animazione 3D. Desideravamo trasformare le nostre creazioni video in forme materiali e volevamo sviluppare oggetti che avessero un'estetica simile alle nostre rappresentazioni in 3D. Lo scopo era rendere difficile la distinzione tra immagini generate a computer e i nostri oggetti fisici.

Andrzej: Direi che nel nostro caso la stampa in 3D è un ritorno ai processi rapidi di prototipazione. Prima di stampare usavamo i laser per tagliare e produrre parte delle nostre opere, quindi abbiamo sempre usato macchinari che ci permettevano di portare nel mondo reale le nostre idee digitali.

E perché avete fatto una diretta streaming del processo di produzione?

Andrzej: In origine doveva servire solo a monitorare, anche se comunque il nostro processo creativo si focalizza sul processo stesso e non solo sul prodotto finale. Una singola parte delle nostre stampe ci impiega una media di 24 ore ad essere prodotta, quindi lo streaming in diretta ci aiutava a controllare come procedeva la stampa. Quando però ci siamo accorti che ad alcuni nostri amici piaceva osservare il processo, perché lo trovavano rilassante e in qualche modo coinvolgente, anche quello è diventato un fattore. Forse il ritmo e la ricettività delle stampanti 3D ha un effetto rilassante sull'uomo.

Avete presentato il progetto in una galleria che era un "cubo bianco". Quali sono state le difficoltà nel tradurre quello che avevate fatto su Tumblr e con le arti digitali in uno spazio fisico?

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Ewelina: Crediamo che i nostri lavori si presentino al meglio in un ambiente così pulito e sterile da sembrare quasi digitale, visto che anche le nostre opere hanno queste caratteristiche. Lo spazio bianco è perfetto.

Andrzej: Credo che più lo spazio è pulito e sterile,più sia facile trasmettere l'estetica che stiamo ricercando. Uno dei temi delle nostre pratiche creative è il dialogo tra ciò che è sintetico e ciò che è organico. La convergenza e l'interferenza tra questi due mondi è allettante.

Ewelina: A proposito della fisicità, ovviamnete creare oggetti nel mondo reale è più complesso. Stampare le sculture in 3D e poi rifinirle prende un sacco di tempo e di energie, lo stesso tempo dei rendering in 3D.

In precedenza ci avevate detto che ci sono riferimenti alle sculture del mondo classico nei vostri lavori. Come mediate questo legame tra la scultura classica e le nuove tecnologie?

Andrzej: Credo che il nostro lavoro vada oltre la rappresentazione scultorea classica. Nelle nostre opere spesso è presente il corpo, ma si tratta di un corpo liquido e senza sesso. A prescindere dal medium che usiamo per creare, lo scegliamo per affrontare dei problemi che al momento reputiamo importanti. Le nostre sculture dovrebbero essere oggetti del desiderio, ma anche se sono fortemente estetizzate, cerchiamo di trovare la bellezza nelle loro imperfezioni. Tendiamo a una visione distopica del futuro e cerchiamo dei modi con cui trovare ispirazione e pace in questo futuro.

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Quali sono dei vantaggi e degli svantaggi del lavoro come duo rispetto al lavoro autonomo?

Ewelina: Abbiamo iniziato a collaborare nel 2008, col nome Pussykrew. Da allora abbiamo realizzato la maggior parte dei nostri progetti insieme. In due siamo molto produttivi, visto che siamo due individui proattivi che si approcciano al loro lavoro in maniera produttiva ma giocosa. Preferiamo non assegnarci ruoli o funzioni, ed entrambi siamo liberi di occuparci di qualsiasi aspetto di un progetto. A volte è difficile lavorare in due, specialmente se si tratta di due personalità forti, ma credo che i vantaggi siano comunque maggiori.

Andrzej: In fin dei conti collaborare significa eliminare il proprio ego dal progetto.

Per finire, cosa c'è in serbo per Unidentified Fabulous Objects?

Ewelina: Stampare in 3D offre possibilità infinite. Vogliamo stampare altre forme organiche astratte e sperimentare con i pattern idrografici. Volevamo anche creare un'animazione video con gli oggetti spampati. E forse faremo anche alcuni esperimenti con stampe più grandi o combinando la stampa 3D con dei video live e del mapping.

Andrzej: Al momento siamo alla ricerca di luoghi dove esporre le nostre sculture e speriamo di trovare un supporto esterno o uno sponsor che aiuti a far crescere ancora i nostri progetti.

Immagini per gentile concessione degli artisti. Per vedere altri loro lavori visita il loro sito.