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Tecnologia

Abbiamo parlato col riminese che ha montato un cannone per fuochi d'artificio sulla sua bicicletta

"Sulle spalle avevo uno zaino in cui avevo tutti i razzi: li metto nel cannone, accendo la miccia e poi il razzo parte." Direi ineccepibile.
Immagine: Facebook / Dafne Fixed

È notte tarda sul lungomare di Rimini, c'è una GoPro montata sul petto di un tizio in bicicletta che filma una strada sgombra — Davanti a lui appare un motociclista in scooter che sembra tagliargli la strada. È il momento giusto per armare il cannone lancia-fuochi d'artificio montato sulla sua bicicletta e mostrare al motociclista chi comanda la Riviera.

È tutto incredibilmente vero ed è stato tutto immortalato in un video pubblicato sulla pagina di Dafne Fixed — un noto negozio di biciclette a scatto fisso di Rimini — ieri notte all'1 e che in meno di 24 ore ha superato i 10 milioni di visualizzazione e i 127 mila mi piace. Se li merita tutti:

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Sono rimasto così sbalordito da questa opera di ingegno, scienza e tecnica che nell'arco di circa cinque minuti sono riuscito a risalire al numero di telefono del pilota della bicicletta in questione, e credo sinceramente che non mi sarei mosso così in fretta nemmeno se avessi avuto in mano lo scandalo Watergate.

Luca Motetta fa parte del team di Dafne Fixed, un'associazione dilettantistica di ciclismo e fixed bike che di tanto in tanto pubblica stunt preparati e filmati da loro. "Io sono quello che pedalava, che aveva la GoPro nel petto, quindi hai chiamato la persona giusta," mi spiega non appena mi risponde al telefono.

"Praticamente sono già tre anni che abbiamo fondato l'associazione sportiva Dafne: si tratta di un'associazione dilettantistica con la quale ci occupiamo di ciclismo, mountain bike; abbiamo anche un team dedicato alla realizzazione di video divertenti che ci piace pubblicare sulla pagina di Dafne," continua.

Ovviamente la mia prima domanda concreta non poteva che riguardare l'effettiva veridicità del video, "Quello che vedi nel video è tutto vero, l'abbiamo fatto ieri sera a mezzanotte. Giusto il tempo di arrivare a casa, l'abbiamo messo sul computer per andare in modifica ma non c'è stato bisogno di alcuna modifica perché abbiamo detto 'fa ridere così'," mi spiega. "Abbiamo provato a mandarlo online anche se non rispettava il calendario di pubblicazioni interno all'associazione, ed è diventato virale ben prima che ci potessimo ripensare."

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Ma non è la prima volta che i ragazzi di Dafne si cimentano in stunt del genere, anche se "non ci aspettavamo una cosa del genere," mi spiega Luca, "di solito questo tipo di video cominciano a girare dopo una decina di ore, in questo caso è successo tutto subito, credo perché non ci sono modifiche: è tutto vero, niente effetti speciali, è così come è stato registrato."

"Di solito questo tipo di video cominciano a girare dopo una decina di ore, in questo caso è successo tutto subito, credo perché non ci sono modifiche: è tutto vero, niente effetti speciali, è così come è stato registrato."

Estremamente contento del coinvolgimento di Luca nell'impresa, non ho potuto fare a meno di rubargli i segreti del mestiere, "Era una bicicletta a scatto fisso," mi spiega, "ci abbiamo montato sopra una sorta di cannone di cartone, in pratica uno di quei tubi che si usano per spedire oggetti, di cartone rigido," continua. "Sulle spalle avevo uno zaino in cui avevo tutti i razzi: li metto nel cannone, accendo la miccia e poi il razzo parte." Direi ineccepibile.

"Il video era tutto preparato, ovviamente anche il motociclista era d'accordo con noi," mi spiega. Ciò che però non mi ero ancora riuscito a spiegare era la natura del cannoneggiamento miracoloso che inizia a metà video e inaugura l'inizio della fine per il motociclista, "Di fianco al cannone di cui ti ho parlato avevamo una sorta di fontana, tipo quelle di capodanno, 30 colpi tutti insieme: anche quella era scotchata sul telaio della bicicletta, e dopo i primi due razzi, a causa delle varie esplosioni, ho acceso erroneamente anche la miccia di tutti gli altri razzi," mi spiega Luca.

"Era anche la terza volta che ci provavamo, perché la prima sera c'era troppo vento, e l'accendino benché fosse antivento non ha funzionato," continua. "La seconda appena ci siamo visti ha iniziato a piovere, e la terza sera, ieri sera, è andato tutto bene: è stata un'esperienza one shot, avevamo solo quelle munizioni, ci siamo preparati psicologicamente e con un po' di messa a punto sulle tempistiche, e alla fine è venuto perfetto." Nonostante l'enormità dell'impresa, parte dei rischi sono piuttosto evidenti, "Sinceramente questa non è la prima volta che usiamo questi fuochi d'artificio, sono quelli commercializzati ovunque, quelli che usano i bambini ad Halloween. È chiaro, è un'esplosione che ti arriva addosso, ma eravamo protetti."

Anche per la legalità della faccenda Luca è piuttosto tranquillo, "Il video è girato sul lungomare di Rimini," mi spiega. "Penso non ci sia nulla di illegale nello scoppiare due petardi commercializzati normalmente. Eravamo in una situazione di non-pericolo, sul lungo mare di Rimini non c'è nessuno in questo periodo a mezzanotte e abbiamo anche delle riprese aeree che testimoniano che era tutto sgombro e che è stato fatto tutto in totale sicurezza," conclude. GRAZIE LUCA E GRAZIE DAFNE BICICLETTE.