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Tecnologia

In questi vecchi dati spaziali ci sono le prove di un oceano alieno

La sonda Galileo potrebbe essere passata accidentalmente attraverso dei getti d'acqua provenienti da Europa, una luna di Giove.

L'acqua è la base fondamentale di tutta la vita sulla terra, ed è per questo motivo che gli scienziati sono sempre alla ricerca di mondi oceanici che potrebbero ospitare delle proprie creature aliene. Nel nostro quartiere solare, Europa, una luna di Giove, e Encelado, una luna di Saturno, saltano all'occhio in quanto candidati piuttosto promettenti, visto che entrambi presentano prove di acqua sotto la loro superficie.

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La sonda Cassini (RIP) è volata davvero attraverso degli spruzzi acquosi che saltavano fuori da delle crepe nella superficie ghiacciata di Encelado, e degli eventi simili si sospettano da tempo anche su Europa, ma non sono mai stati direttamente verificati.

Forse, però, ora abbiamo queste prove. Una ricerca pubblicata lunedì su Nature Astronomy ha rivelato dei dati acquisiti dalla sonda Galileo della NASA (anche qui, RIP), che ha esplorato Giove dal 1995 al 2003, che includono delle prove che la sonda sia passata attraverso uno spruzzo d'acqua nel 1997.

Il team, guidato da Xianzhe Jia, uno scienziato planetario dell'Università del Michigan, ha scoperto che il magnetometro e lo spettrometro di onde plasma a bordo di Galileo avevano rilevato dei segali che suggeriscono che la sonda sia passata attraverso un geyser di Europa.

Jia aveva già avuto a che fare con i dati di Galileo, visto che aveva lavorato con essi estensivamente mentre si preparava per il suo PhD alla UC Los Angeles. Quindi, quando il Telescopio Spaziale Hubble ha cominciato a cercare dei pennacchi attorno Europa e ha rivelato delle immagini piuttosto promettenti provenienti dall'equatore della Luna, lo scienziato ha dato una ripassata ai dati acquisiti dal passaggio dI Galileo a 206 chilometri di altitudine dalla crosta equatoriale di Europa.

Il magnetometro ha rilevato delle "perturbazioni attendibili nell'eventualità di un passaggio attraverso un pennacchio innalzato al di sopra della superficie," secondo lo studio. Lo strumento al plasma ha corroborato le misurazioni anomali, che erano state probabilmente prodotte da dell'acqua liquida ionizzata in atomi di idrogeno e ossigeno.

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Jia e i suoi colleghi hanno modellato l'impatto che il getto avrebbe dovuto avere sugli strumenti di Galileo e hanno prodotto uno scenario simile. "Questi risultati forniscono delle prove piuttosto chiare della presenza di spruzzi su Europa," ha concluso il team.

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Anche se il team originale di Galileo avevano evidenziato le misurazioni anomale al tempo, non avevano abbastanza informazioni di background per interpretare quei denti come un geyser — il che ci fa capire in maniera abbastanza diretta quanto sia avanzata la scienza dei pianeti in appena 20 anni.

Anche la sonda Cassini, che è stata lanciata circa un decennio dopo Galileo, non era progettata per cercare dei geyser alieni. Ma visto che Cassini ha finito per vedere e campionare i pennacchi di Encelado, gli scienziati si sono rivelati maggiormente aperti a scoperte simili in mondi come Europa.

Fortunatamente, Jia è un co-investigatore per alcuni degli strumenti proposti per la missione ESA/NASA Jupiter Icy Moon Explorer, la cui partenza è prevista per il 2022, oltre che per lo Europa Multiple Flyby Mission della NASA, programmato per metà degli anni '20, quindi avrà un posto un prima fila nelle nuove sessioni di osservazioni della luna e del suo misterioso oceano sotterraneo.

Questo articolo è apparso originariamente su Motherboard US.