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Tecnologia

Perché è il momento perfetto per tornare a giocare a 'World of Warcraft'

L'ultima espansione della serie dimostra che il vecchio MMO sa ancora adattarsi ai tempi.
Immagine: Blizzard/Leif Johnson

Chissà come, contro ogni previsione logica, World of Warcraft è ancora qui con noi. Ai tempi del suo debutto, il BlackBerry era il re degli smartphone e "The Facebook" era ancora retaggio esclusivo dei college d'elite americani. Ha saputo tener duro, adattandosi ai tempi. E dopo tutti gli allarmi sul crollo del numero di iscritti e i lunghi periodi senza patch, ci troviamo alla vigilia della sua sesta espansione e il gioco si direbbe più vitale che mai. Se entrate sui server ora, troverete migliaia di giocatori che respingono invasioni demoniache per ricavarne bottini e punti esperienza per il proprio personaggio e quasi nessun commento negativo in giro.

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È un buon momento per tornare in quel mondo. Con Legion, puoi attraversare la maggior parte delle nuove zone nell'ordine che preferisci, mentre prima la progressione di livello era obbligata. Il merito delle uccisioni dei nemici è diviso con i giocatori della tua fazione, a prescindere dal fatto che siate organizzati in gruppo o no, cosa che elimina la frustrazione del non essere in grado di finire una missione perché le altre persone sono più veloci di te a prendere i nemici. Le nuove zone sono ancora colme del folklore classico di Warcraft, e ogni specie ha i propri "artefatti" per progredire di livello con la propria classe. Le abilità e le animazioni sono state revisionate e sono state inserite cose come la nuova spec "outlaw" per i Rogue, ispirata ai pirati. Anche la nuova classe Demon Hunter è un piacere da giocare. È veloce, versatile e viene inaugurata in una delle zone iniziali di WoW più belle in assoluto.

Tenete bene in mente, però, che questo non è il World of Warcraft di una volta, quello di Leeroy Jenkins e quello di cui Mr. T e William Shatner tessevano le lodi in una serie di strambe pubblicità. Il gioco originale poneva molta enfasi sul fare gruppo con altri giocatori nel mondo mentre si portavano avanti le missioni, e le sfide davano forma ad amicizie che spesso invadevano anche la "vita reale." Ora, invece, puoi andare avanti fino all'ultimo livello senza dover interagire con anima viva.

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Questa cosa fa un po' schifo (a meno che, ovviamente, non siate quel genere di giocatore che detesta di base l'idea di giocare con altre persone, in qual caso forse non dovreste giocare a un MMO). È una delle ragioni per cui il server gestito dai fan Nostalrius Begins, chiuso da Blizzard quest'anno, era tanto popolare. Conservava la bellezza cooperativa di quei primi anni e di un tempo in cui gli altri elementi del gioco non erano accessibili come ora.

Ma ci sono delle ragioni dietro questa scelta di design. La forte enfasi sull'organizzazione dei gruppi mentre si sale di livello funzionava bene quando WoW viveva le sue prime glorie, ma espansione dopo espansione lo zoccolo duro dei giocatori storici (e con loro il vero divertimento) si è spostato in altre zone, inaccessibili o quasi ai nuovi giocatori. Così Blizzard ha deciso di distruggere il grosso del design del vecchio mondo, con l'espansione Cataclysm nel 2010, eliminando la maggior parte delle missioni del vecchio mondo in favore di una storia single-player che ti trasformava nel più grande eroe vivente.

Immagine: Blizzard/Leif Johnson

Va bene così. Resta comunque il problema di doversi smazzare 100 livelli da giocatore alle prime armi per arrivare a fare esperienza delle parti nuove. È un problema comune quando si vogliono attirare giocatori nuovi (o che hanno abbandonato il gioco) verso un MMO che sta invecchiando: ha avuto un ruolo pesante anche nel declino di altri giochi simili, come Lord of the Rings Online. Con Legion, però, (e Warlords of Draenor prima), Blizzard permette di saltare tutta quella parte, con un acquisto che porta il tuo personaggio al livello interessante in un colpo solo.

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Non c'è dunque alcun bisogno di dover aspettare o perdersi la parte divertente al momento del lancio, quando le popolazioni di giocatori sono al loro massimo. "L'unica" cosa che si perde è la possibilità di conoscere a fondo la classe del proprio personaggio, un'esperienza possibile solo se si giocano davvero 100 livelli per intero, ma c'è abbastanza contenuto nei 10 livelli di Legion da far sì che l'esperienza funzioni comunque.

Il punto di forza di Legion è che restituisce un po' della parte sociale del gioco. Difficilmente vedremo di nuovo il tipo di legami che si forgiavano agli albori del gioco, nel lontano 2004; l'internet stesso ormai è lontano da quelle visioni. Ma ammiro il modo in cui Legion mi permette di cooperare con i giocatori su una stessa missione, senza dover organizzare un gruppo con loro, e il modo in cui il Group Finder (che è stato introdotto anche in Warlords of Draenor) mi permette di trovare le persone che stanno cercando di fare la stessa cosa che sto facendo io, che sia fare razzie per equipaggiamenti o trovare giocatori per affrontare missioni insieme.

Immagine: Blizzard/Leif Johnson.

Come scritto sopra, World of Warcraft ora dà più spazio al gioco in solitaria di prima, ma l'espansione Warlords of Draenor aveva portato avanti questa tendenza oltre ogni limite, con le sue "guarnigioni" che permettevano di vivere in una bolla per settimane, raccogliendo armi, oggetti, oro e preparando il proprio equipaggiamento senza veri incentivi ad andarsene da lì. Resta ancora qualche elemento delle guarnigioni nelle nuove "class hall," ma queste almeno ti permettono di frequentare i membri della tua stessa classe in uno scenario fatto apposta. I maghi, per esempio, hanno una grossa biblioteca a loro disposizione, mentre i guerrieri una versione Azeroth del Valhalla. Per la prima volta, ti fa sentire parte di una comunità, per quanto mi chieda ancora come farà a durare questo sentimento con il progredire dell'espansione.

Per ora, Legion ha un'aria fantastica. C'è già una nuova patch in cantiere in arrivo dopo il lancio, cosa che, almeno per me, placa il terrore che la Blizzard finisca per ignorare di nuovo il gioco come ha fatto per oltre un anno ai tempi dell'uscita di Warlords of Draenor. Quella penuria di contenuti, a mio avviso, è stata causa dell'abbandono di Warld of Warcraft molto più dell'età avanzata del gioco. Quando non c'è niente da fare, le persone se ne vanno.

Al momento, però, stanno tornando. E anche solo per farvi il giro tra il livello 100 e il 110, secondo me è una buona mossa unirvi a loro. Anche se sono anni che non giocate, troverete un World of Warcraft che sembra finalmente pronto ad affrontare le sfide che determinano la sua rilevanza. E se non altro, restate per la storia. Legion ci porta alla Tomba di Sargeras, la figura apocalittica attorno alla quale gira tutto il folklore di Warcraft. A dirla tutta, certe volte mi chiedo se il finale di Legion non sarà anche quello di Warcraft. Se così fosse, sulla base di ciò che ho visto, sarà un finale con il botto.