Il nuovo radiotelescopio più potente al mondo ha già scoperto 1.300 galassie

Sabato notte gli astronomi che lavorano all'insieme di telescopi radio MeerKAT, in Sud Africa, hanno acceso 16 dei dischi appena completati e hanno pubblicato le prime immagini elaborate da quello che possiamo tranquillamente definire il radiotelescopio più potente del mondo. I risultati iniziali sono stati incredibilmente promettenti: con attivi soltanto un quarto dei 64 dischi totali che andranno a formare MeerKAT, il telescopio è stato in grado di trovare ben 1.300 galassie in un angolino dell'universo dove finora era nota l'esistenza solo di 70 galassie.

MeerKAT, che si trova più o meno a 350 km da Cape Town, è una sorta di prova preliminare per lo Square Kilometer Array (SKA), la cui ultimazione è prevista per il 2020. Quando i 3000 dischi previsti per lo SKA saranno messi a punto, costituiranno l'agglomerato radiotelescopico più sensibile del mondo, ma per ora questo titolo illustre spetta a MeerKAT, i cui 64 dischi saranno poi incorporati nello SKA appena saranno finiti, l'anno prossimo.

Persino con sono un quarto dei suoi futuri 64 dischi, la prima prova di MeerKAT sabato sera ha confermato che il radiotelescopio è il più potente nell'emisfero meridionale, stando a a quanto riportato dallo scienziato ai vertici dell'operazione, Fernando Camilo. Camilo ha dichierato che l'anno prossimo, quando tutti e 64 i dischi saranno completati, MeerKAT sarà il telescopio più potente del mondo.

MeerKAT è uno dei due agglomerati principali di radiotelescopi che andranno a formare SKA (l'altro si trova in Australia) e aiuterà gli astronomi a studiare qualsiasi fenomeno, dai buchi neri all'energia oscura, a come si è sviluppato l'universo 13 milioni di anni fa. La prima immagine prodotta da MeerKAT ritrae diverse galassie dotate di buchi neri massicci al loro centro, oltre a una galassia che si trova a 200 milioni di anni luce da noi.

Gli scienziati e gli astronomi non vedo l'ora di poter sfruttare questo strumento incredibile, e quasi 500 gruppi di ricerca provenienti da 40 paesi diversi hanno prenotato il telescopio per poterci lavorare da oggi al 2022.