FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

'Veni Vidi Web' il libro di Casaleggio con introduzione di Fedez è allucinante

Da quando gira voce che Casaleggio è il nuovo Grande Fratello ho iniziato a documentarmi sulla sua figura. E ho scoperto questa cosa.
Immagine via

Da quando gira voce che Casaleggio è il nuovo Grande Fratello, ho iniziato a documentarmi seriamente sulla sua figura. Non per altro, ma sono talmente fanatica di Orwell che, se così fosse, dovrei correre a chiedergli un autografo e capire come ha fatto. Un po' per indagare, un po' per scoprire l'indirizzo del suo ufficio, sono finita sul sito della Casaleggio Associati e ho trovato una cosa.

Un paio di mesi fa, Gianroberto Casaleggio ha pubblicato un libro dal titolo Veni Vidi Web, una raccolta dei suoi scritti pubblicata dalla casa editrice Adagio—di proprietà di Casaleggio Associati—con introduzione di Fedez. Non è uno scherzo. Si può acquistare in formato Kindle per 4 euro scarsi, o in formato cartaceo per 7. Chi non volesse comprarlo, perché preferisce investire meglio i propri soldi, può approfittare del riassunto scientifico di Motherboard.

Pubblicità

Iniziamo dal video-promo, per entrare nel mood.

L'introduzione di Fedez

Non avendo fondamentalmente idea di chi fosse Fedez, e nemmeno della sua capacità di mettere in ordine dei concetti politici che non fossero quelli dell'inno del Movimento, mi sono rivolta ai beninformati di Noisey che mi hanno confermato che sì, è plausibile che l'introduzione al libro l'abbia scritta davvero Fedez di suo pugno.

"Forse saremo visti come dei sovversivi da multinazionali e dal mondo della politica. Ma la verità è che la conoscenza rende liberi e un approccio consapevole alla rete oggi può offrire una libertà reale fatta di tempo libero, scelte meditate e capacità di analisi."

Un'interpretazione puntuale ed entusiastica degli ideali che infiammano le pagine successive. Bravo Fedez—se l'hai scritta tu.

Un mondo governato dalla Rete

"Il libro si occupa di Web nelle sue diverse forme applicate alla realtà e ne preconizza la diffusione universale" scrive Casaleggio nella sua presentazione sul blog. E infatti è proprio la Rete, scritta sempre con lettera maiuscola e quindi personificata, la protagonista del libro.

La Rete è destinata a cambiare radicalmente l'economia, la politica, le relazioni tra persone e aziende, la cultura in tutte le sue forme. La Rete è una divinità onnipotente in grado di risolvere i problemi del mondo e di rivoluzionarlo in maniera viscerale. La Rete è come Gengis Khan, che ha creato un network di persone per avere informazioni dal suo vasto impero in tempo reale. "Gengis Khan ha cambiato la storia del mondo. Internet lo farà in modo più radicale e assoluto" scrive Casaleggio nel primo capitolo.

Pubblicità

La partecipazione diretta, a tutto

Il mondo offline ci costringe a subire forme di prevaricazione come essere chiamati "risorse umane" o "dipendenti" nella vita lavorativa. Ma noi non siamo "risorse", siamo persone, il termine risorsa è fantozziano, scrive Casaleggio. La Rete, e in particolare l'intranet aziendale, può aiutarci a esprimere noi stessi e ad avere accesso a tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per diventare punti centrali del nostro universo lavorativo. Finalmente persone.

Così come sul lavoro, anche nella politica la Rete ci renderà liberi e ci permetterà di partecipare in prima persona. Eliminerà le intermediazioni di ogni tipo tra rappresentante e rappresentato, e allo stesso tempo favorirà la trasparenza delle attività governative.

I cittadini, grazie alla Rete, riusciranno a dirottare il dibattito sui temi di maggiore interesse per loro (asili nido) evitando quelli troppo astratti che non li riguardano direttamente (l'Europa). In un futuro non troppo lontano, scrive Casaleggio, non ci sarà nemmeno bisogno di andare al seggio per votare, lo faremo dal divano. E voteremo delle nuove figure politiche estemporanee: gli interactive leader.

"L'interactive leader sarà allora il nuovo politico, colui che trasforma continuamente i desideri dell'opinione pubblica in realtà".

Un manifesto che guarda al futuro

Il capitolo 22 alberi nella neve è un po' la scena madre del libro in cui Casaleggio si lancia citando Kafka e stilando una lista di previsioni. Come gli alberi nella neve creano l'illusione di essere solo appoggiati—mentre invece hanno delle solide radici che si rivelano quando la neve si scioglie—così la veridicità delle sue 22 profezie sulla Rete verrà confermata dal passare del tempo.

Pubblicità

22 punti fumosi e visionari che riguardano politica, economia e società in relazione alla Rete. La mia preferita è la numero 14: "la Rete ha una valenza anticapitalista, con la sua diffusione aumenta il valore delle idee e della conoscenza e diminuisce quella del denaro." Ci ho riflettuto per ore ma non l'ho capita. La 22, invece, è lapalissiana:

"Internet è qui per restare".

downshifter.png

La nuova economia è solo nella Rete

Noi tutti, che facciamo parte di una società consumista, per Casaleggio siamo come topi che corrono sulla ruota: consumiamo sempre di più, ma restiamo fissi nello stesso punto. "Produci, consuma, crepa" insomma. Il medium che rappresenta meglio di tutti la società consumistica è la televisione: più tempo si passa davanti alla televisione, scrive Casaleggio, più ci si convince a comprare. Bisogna perseguire uno stile di vita più sobrio, come quello dei downshifter. Per questo è bene sostituire la televisione con il computer, per accedere alla Rete e liberarsi dal bisogno di consumare. (Digitando downshifter su Google la prima cosa che viene fuori è un banner di Google shopping con delle Nike. Ma Casaleggio forse questo non lo sa.)

Anche le aziende, farebbero meglio a digitalizzarsi in fretta, così da entrare in contatto diretto con i consumatori. Il B2B è finito, entriamo nell'era del B2C e basta. Arrendiamoci.

L'utopia ecologista dello yoga e delle gogne

Dopo il concetto di futuro dominato dalla Rete, snocciolato nelle sue mille variazioni, nell'ultimo capitolo il pamphlet prende una piega utopistica:

Pubblicità

"L'emissione di Co2 e il taglio indiscriminato di alberi sono puniti con la reclusione fino a 30 anni. Tabaccai, macellerie e librerie sono scomparsi. La più grande impresa del mondo produce biciclette e monopattini. Le spiagge sono libere. I cacciatori fanno solo safari fotografici e ripongono nei nidi i piccoli caduti al suolo. Chi è sorpreso con un fucile da caccia è lasciato nudo nei boschi e braccato da personale specializzato con pallettoni di sale grezzo dall'alba al tramonto […] La corruzione è vista come una malattia contagiosa. Corrotti e corruttori sono esposti in apposite gabbie sulle circonvallazioni delle città nei week end. […] Non si possono possedere complessivamente mobili e immobili per un valore superiore a cinque milioni di euro. Ogni euro in più deve andare a favore della comunità. Chi si sottrae è rieducato alla comprensione della vita in appositi centri yoga."

Tutto più o meno condivisibile, ma ambizioso.

Conclusioni

I principi del pamplet sono un po' quelli contenuti nel video inquietante realizzato dalla Casaleggio Associati nel 2010 GAIA: il futuro della politica. La retorica è la stessa, anche se la forma è molto meno apocalittica. Forse Casaleggio si è accorto che annunciare la terza guerra mondiale non è il massimo per procurarsi dei proseliti. Meglio un libro chiaro, persuasivo e più ottimista.

Democrazia diretta, centralità della Rete, gogne per la corruzione sono i temi classici della retorica del Movimento 5 Stelle. Che si tratti dell'ennesimo manifesto teorico? Probabile. Di sicuro il pubblico a cui si rivolge—a parte le fan di Fedez—è vicino a queste idee politiche. Gli altri farebbero volare il libro fuori dalla finestra alla quarta pagina.

In conclusione, ok lo sforzo visionario proiettato nel futuro più remoto, ma un pamphlet che esalta l'importanza del web nel 2015 non lo definirei proprio sconvolgente. Ormai se ne è accorta anche mia nonna. Nell'epoca in cui privacy, neutralità e sorveglianza sono i temi centrali del dibattito legato alla Rete, un'esaltazione volutamente ingenua delle sue potenzialità è decisamente fuori luogo. Sicuramente parziale. Se non si sfiorano certi temi, l'intento è quello di disinformare il lettore e quindi papabile della definizione di disonesto. Casaleggio eri davvero serio nelle tue elucubrazioni? Spero proprio di no.