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Tecnologia

Google Maps ha integrato Uber: è l'avvento dei robotaxi?

È probabile che l'app di trasporti privati Uber e le auto senza pilota di Google si uniranno in un'unico servizio.

Con un importante aggiornamento della sua app mobile, Google Maps ha integrato Uber, servizio di noleggio auto con conducente. Ciò significa che quando cerchiamo come andare dal punto A al punto B, in alcune città l’applicazione non solo ci mostrerà il modo migliore per arrivarci in macchina, in bici, o a piedi, ma anche con Uber–se si possiede l'app di Uber.

Si tratta di una quarta modalità di trasporto. Una strategia di pubbliche relazioni che fa intuire cosa abbiano in mente per il futuro i nostri amici della Silicon Valley. Google Ventures ha investito tanto in Uber, quindi promuovere l’app è vantaggioso per entrambe le società. Sarà interessante vedere se l’integrazione in Google Maps sarà riservata esclusivamente a Uber, o se avranno accesso anche i suoi competitor: Lyft, Sidecar e Hailo.

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La scorsa estate Google ha investito 258 milioni di dollari nella startup, aiutandola a raggiungere il suo valore attuale di 3.5 miliardi. È l’acquisizione più costosa che Google abbia mai fatto, il che ha scatenato un vortice di speculazioni su quel che Google intende fare con la startup di trasporti.

Una possibilità–in un limbo tra l’utopismo tecnologico della Silicon Valley e un sogno fantascientifico–è che la società voglia costruire un sistema di robotaxi autonomi, e stravolgere così il sistema di trasporto urbano e l’industria automobilistica.

Anche se né Google né Uber hanno ammesso apertamente che questo è il loro piano per il futuro–e stiamo parlando di un futuro molto lontano–molti segnali puntano in quella direzione, incluso l’aggiornamento di oggi.

Uber ha rivoluzionato il modo di muoversi in città, oltre a suscitare l’indignazione dei tassisti. In molte città, la startup è coinvolta in svariate battaglie legali con gli ordini dei tassisti, e Google potrebbe rivelarsi un alleato molto potente.

Google Maps avrà tra le ozioni di trasporto anche Uber. Immagine: Google

Unendo il business model vincente di Uber e la flotta di automobili senza conducente di Google, si ha un’anteprima di quello che potrebbe diventare il nuovo modo di muoversi. Forse, avere l’automobile non sarà più un’esigenza comune.

“Senza il car sharing, l’avvento delle automobili senza conducente sarebbe ben accetto dalle aziende automobilistiche. Semplicemente comincerebbero a costruire automobili senza conducente al posto di quelle tradizionali. Forbes ha scritto in un articolo intitolato Google Car + Uber = App vincente. “Ma se il car sharing viene utilizzato su larga scala il discorso cambia.”

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Non è inverosimile, anche se gli ostacoli non sono pochi–sia da un punto di vista legale, sia nell’abituare le persone all’idea che il conducente sia un robot. Tuttavia, lo scorso agosto fonti anonime hanno detto alla reporter Jessica Lessin che Google X sta lavorando sul design dei suoi “robo-taxi.”

“Una flotta di vetture autonome farebbe da servizio taxi on demand per tutti” ha scritto. “Google ritiene che tali sistemi potrebbero ridurre la necessità che hanno quasi tutti di possedere un’automobile e ridurre gli incidenti.”

Ma quanto è lontano il futuro di cui stiamo parlando? David Krane, partner della Google Ventures VC, ha detto a Wired che la costruzione di una flotta di taxi autonomi a buon mercato non è ancora stata presa in considerazione dalle due aziende, e che questo non avverrà fino a quando la tecnologia non sarà pronta. “È tutto ancora molto lontano,” ha detto.

I servizi di corriere espresso automatizzati, invece, potrebbero non essere così lontani. Uber sta già lanciano un servizio di consegne a domicilio, e ha fatto un paio di manovre di pubbliche relazioni consegnando fiori a San Valentino e gelati durante l’estate.

Forse era soltanto pubblicità, o forse le prime prove di una futura attività di consegne. Grazie alla collaborazione con commercianti locali, la startup potrebbe persino diventare un competitor di Amazon ed eBay. Anche Google ha un servizio di consegne a domicilio a San Francisco: Shopping Express, e naturalmente usa gli autisti. Per ora.

Sperimentare con le consegne a domicilio è saggio quando si tratta dei primi veicoli automatizzati (vedi i droni di Amazon). Come la maggior parte delle tecnologie all’avanguardia, le automobili autoguidate cominceranno a essere usate nel settore delle imprese, e solo dopo aver prodotto un beneficio economico tangibile potranno essere vendute ai consumatori, sostituendosi al servizio di trasporti pubblico.

“È facile immaginare il giorno in cui cercheremo un ristorante su Google Maps per trovare non solo la sua posizione, ma anche la rete di Uber che vi ci può portare,” ha scritto Wired lo scorso anno. Quel giorno è arrivato. E ora cosa ci aspetta? Una rete di robo-Uber automatizzati?