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Come gli italiani "pescano i segreti del clima" dal Mare Antartico

Siamo stati a bordo della nave Italica, con la spedizione italiana del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide.

Il nostro primo incontro col Sud del mondo inizia a Roma, dove l'ENEA (l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche gestiscono il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) che ogni anno seleziona i giornalisti da invitare al seguito della spedizione italiana. Nel 2016 siamo stati noi i fortunati prescelti.

Partiamo quindi in aereo alla volta della Nuova Zelanda per imbarcarci sulla nave oceanografica Italica. Dopo sette giorni ininterrotti di navigazione oltrepassando il Circolo Polare Antartico, raggiungiamo il Mare di Ross e la Baia di Terranova, dove è annidata la base italiana nel continente ghiacciato.

Da qui proseguiamo un po' lungo costa e un po' a largo, nello sterminato spicchio di mare che si allarga tra Cape Washington e Cape Hallet, procedendo a zig zag tra i frammenti della banchisa. Missione: seguire una rotta che permetta di toccare i punti più propizi per compiere le diverse attività di ricerca volte a scoprire come l'Antartide e il cambiamento climatico si stanno influenzando a vicenda.

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