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Tecnologia

Chi è il ricercatore italiano finito sulla copertina di 'Nature'

Le sue ricerche hanno fatto luce sull'origine di una serie di lampi radio misteriosi provenienti da una galassia a tre miliardi di anni luce dalla Terra.
Immagine: Daniele Michilli

Frb 121102 si trova in una galassia a tre miliardi di anni luce dalla Terra ed è l’unica sorgente di fast radio bursts (lampi radio veloci) da noi rilevata che si ripete. Un team internazionale di scienziati guidato dal giovane astrofisico italiano Daniele Michilli — ricercatore all’istituto di radioastronomia olandese Astron e all’Università di Amsterdam — ha ricostruito l’ambiente di provenienza del lampo radio e la scoperta si è guadagnata la copertina di Nature.

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I Fast Radio Burst sono flash di onde radio estremamente brevi — nell'ordine di un millisecondo — che hanno origine in galassie lontane milioni di anni luce dalla nostra e rispetto alle altre sorgenti radio sono estremamente più brillanti. Sono un po' come dei lampi che illuminano all'improvviso una notte molto buia e, grazie a questo, ci consentono di vedere per un momento tutto quello che ci circonda. Ho contattato Michilli su Skype per farmi raccontare come si è svolta la ricerca.

Il numero di gennaio di Nature, con la ricerca di Michilli in copertina. Nature, volume 553 numero 7687

MOTHERBOARD: Perché i fast radio burst sono così interessanti?
Daniele Michilli: Le nostre teorie astronomiche hanno un po' di difficoltà a spiegare l'origine di queste formazioni quindi c'è tutto l'interesse a capire la loro natura. In generale, i Fast Radio Burst sono importanti perché i loro flash radio che provengono da un'altra galassia ci permettono di trarre informazioni sull'ambiente e il tipo di campi magnetici che lo circondano. Un altro aspetto fondamentale è che questi stessi flash ci permettono di capire cosa si trova nella porzione di universo che ci separa da loro.

Da cosa riusciamo a trarre queste informazioni?
Le onde radio si propagano e subiscono degli effetti in base a quello che incontrano. La misura di dispersione rallenta la velocità di gruppo delle onde e quelle con energia più bassa arrivano dopo. Questo ci aiuta a dedurre cosa si trova tra noi e l'origine dei flash, e l'effetto è tanto più grande quanto più plasma è presente nel fenomeno.

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Cosa rende così importante Frb 121102?
[Frb 121102] ha attirato la nostra attenzione perché è l'unico fast radio burst che si ripete più volte. Quelli che erano stati osservati in precedenza emettevano flash singoli, mentre questo ci consente di avere a disposizione più flash, quindi di puntare più strumenti verso una determinata direzione in modo da analizzare lo stesso fenomeno di brevissima durata con metodi diversi. Nel nostro studio, abbiamo coinvolto il Telescopio di Arecibo e quello di Green Bank che sono tra i più sensibili al mondo.

Quali sono state le vostre conclusioni? Cosa ha dato origine a quei lampi che si ripetono?
Abbiamo rilevato dei campi magnetici estremamente intensi e variabili, così, abbiamo avanzato due ipotesi sull'origine dei lampi. La prima è che provengano da una stella di neutroni estremamente giovane circondata da una supernova remnant o una pulsar wind nebula. L’alternativa è una configurazione mai osservata prima: una stella di neutroni in orbita attorno a un buco nero supermassiccio. Questi campi magnetici così potenti e variabili finora erano stati osservati solo in buchi neri supermassicci come Sagittarius A.

"Vogliamo capire la periodicità di questi flash. Trovare un periodo è esattamente come avere un orologio, dove ogni flash corrisponde ad un 'ticchettio' delle lancette."

Secondo le nostre ipotesi, i lampi forse si ripetono a causa del posizionamento della stella rispetto al buco nero o perché è possibile che esistano diverse classi di sorgenti e solo alcune emettano molteplici flash. Ogni volta che scopriamo due corpi così particolari interagire possiamo mettere alla prova le nostre teorie sull'Universo, come quando sono state osservate le onde gravitazionali grazie a due stelle di neutroni.

Quali sono le fasi successive dello studio di questo fenomeno?
Vogliamo capire la periodicità di questi flash. Trovare un periodo è esattamente come avere un orologio, dove ogni flash corrisponde ad un "ticchettio" delle lancette. Se questo orologio è posizionato, ad esempio, nelle vicinanze di un buco nero, possiamo studiare l'effetto del buco nero sul ticchettio dell'orologio osservando se rallenta allontanandosi o avvicinandosi al buco nero tanto per iniziare. Questo viene fatto, ad esempio, con le pulsar, che sono usate per testare la relatività generale o addirittura, recentemente, come "GPS" galattico.

Allora neanche in questo caso ci troviamo di fronte a una sorgente di segnali di origine aliena come ha detto qualcuno?
Ad ogni nuova scoperta astronomica di cui non si comprende la natura qualcuno parla di origine aliena, ma in questo caso, è completamente da escludere: questi fenomeni si formano in ambienti estremi dove il proliferare della vita è impossibile.

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