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Tecnologia

L'imperatore giapponese sta per abdicare e potrebbe causare un nuovo millennium bug

Il calendario giapponese funziona per ere che coincidono con la reggenza dei vari imperatori. Ma i computer non lo sanno.
Immagine: Wikimedia

Il 30 aprile del 2019 l’attuale imperatore giapponese Akihito abdicherà il trono e il Principe della Corona Naruhito prenderà il suo posto.

La questione sulla carta non dovrebbe fuoriuscire dalla cosiddetta ordinaria amministrazione (salvo il fatto che quella di Akihito è la prima abdicazione dal 1817, quando aveva abdicato l’imperatore Kokaku), ma il calendario giapponese si basa sui cicli di incoronazione degli imperatori e ciò significa che con un nuovo imperatore si inaugurerà una nuova era, e con una nuova era un nuovo calendario. Sapete per chi è un problema questa cosa? Esatto, per i computer.

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Secondo Shawn Steele, che si occupa della globalizzazione dei prodotti per Microsoft, “la portata di questo evento sui sistemi computerizzati che utilizzano il calendario giapponese potrebbe essere simile a ciò che è successo con il Millennium Bug per i computer che usavano il calendario gregoriano,” ha scritto in un post sul proprio blog.

Il problema è che l’attuale imperatore Akihito è stato incoronato poco dopo l’inizio dell’era dell’informatica ed è rimasto in carica negli anni del suo pieno sviluppo: per questo motivo, l’industria non si è mai trovata costretta a occuparsi direttamente del problema. Il rischio è che successivamente all’abdicazione e al cambiamento di era per il calendario giapponese, i computer continuino a contare i giorni sul calendario facente riferimento alla vecchia era generando una discontinuità nelle calendarizzazioni computerizzate e quelle del mondo reale.

Per farla breve: è un po’ come se il calendario computerizzato giapponese permettesse l’esistenza di un solo anno, e questa condizione potrebbe generare non poche situazioni ambigue per i software, “Il calendario al momento non permette la navigazione tra le varie ere, e questo già potrebbe causare non pochi problemi ai software che usano il calendario,” continua Steele. “Alcune applicazioni potrebbero avere impostato degli eventi in una data successiva all’inizio della nuova era, dando per scontato che sarebbero state elaborate in un secondo momento — Con l’inizio della nuova era queste informazioni potrebbero causare problemi agli algoritmi utilizzati per fare ordine tra gli eventi registrati. Per esempio, potrebbe esserci un evento pianificato per l’anno 10 della nuova era che con gli attuali calendari è stato registrato come anno 40 dell’era attuale.”

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Per risolvere il problema, Microsoft ha già incluso in un aggiornamento un segnaposto che dovrebbe tamponare i problemi in arrivo, pur con la consapevolezza che il nome della nuova era (e dunque del valore da includere nei calendari) sarà reso pubblico solo poco prima dell’effettiva successione. L’idea è verificare le anomalie prime del cambio di era per poter trovare una soluzione che interrompa il meno possibile i flussi già attivi.

Un problema simile vede protagonista anche il Consorzio Unicode, l’associazione che si occupa di gestire e creare i caratteri (e le emoji) che ogni giorno usiamo digitando con la nostra tastiera. In questo momento la mappa caratteri giapponese dispone di un carattere specifico per l’era corrente.

Purtroppo per Unicode, il nome della nuova era si saprà solo a fine febbraio, ed è già stato pianificato un grosso aggiornamento per inizio marzo. Ciò significa che il Consorzio, una volta annunciato il nome della nuova era, dovrà risolvere rapidamente il problema per distribuire un ulteriore aggiornamento pochi giorno dopo la pubblicazione di quello di marzo.

"Il Consorzio non può permettersi errori in questo caso, e non può nemmeno tirare 'a indovinare' e inserire un carattere a caso prima del tempo," si legge in un messaggio all'organizzazione firmato da Ken Whistler. "Rilasceremo rapidamente un nuovo aggiornamento subito dopo l'importante update di marzo, e lì incorporeremo il carattere per il nome della nuova a cui sarà necessario che tutti i venditori si allineino per supportare pienamente le patch che verranno pubblicate per risolvere i problemi della transizione di era."

Per ora la problematica sembra ristretta ai sistemi che utilizzano i calendari giapponesi, ma i test previsti per i prossimi mesi verificheranno se il problema tocchi anche gli altri sistemi. Nel frattempo, la banale e allo stesso tempo ovvia natura del problema renda la successione di Akihito un punto di svolta per l’informatica molto vicino al Millennium Bug.

Segui Federico su Twitter: @nejrottif