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Tecnologia

La fine di Wikipedia Zero ci ricorda che globalizzare internet è un casino

Il programma nato nel 2012 permetteva l'accesso a zero-rating ai contenuti dell'enciclopedia online, ma violava di fatto qualsiasi norma di net neutrality.
Giulia Trincardi
Milan, IT
Immagine: Wikimedia Commons / Composizione: Federico Nejrotti

La settimana scorsa, Wikimedia Foundation ha annunciato sul proprio sito la chiusura di Wikipedia Zero, il programma nato nel 2012 con lo scopo di permettere l’accesso ai contenuti dell’enciclopedia online senza consumo dati da parte dell’utente.

Il piano era stato sviluppato in tutta una serie di paesi dove l’alto costo dell’accesso a internet su mobile rappresentava ancora un ostacolo significativo per grosse parti della popolazione.

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Per quanto le intenzioni della fondazione nell’istituire il progetto rientrassero nel generico — e generoso — proposito di “affrontare alcune delle barriere critiche alla partecipazione alla conoscenza libera e globale,” però, il fallimento del piano è — in una certa misura — legato proprio alla non-globalità di Wikipedia: da un lato burocratica, all’altro quasi ontologica.

La definizione stessa di “conoscenza libera e globale,” infatti, contrasta inevitabilmente con la visione e l’eredità estremamente occidentale della piattaforma, il cui rischio è sempre quello di esportare un modello di conoscenza falsamente universale.

Similmente ad altri programmi — come Free Basics di Facebook in India — nati per diffondere o facilitare l’accesso a internet in paesi dove manca una copertura di rete su larga scala, Wikipedia Zero si basa su un accordo tra la fondazione e una serie di operatori mobile che coprono il territorio dei 72 paesi coinvolti. In cambio di una partnership, gli operatori permettono ai propri utenti di accedere a Wikipedia a costo zero da telefono (tariffa a zero-rating), tramite una sorta di corsia di traffico preferenziale.

Si tratta, in pratica, di qualcosa di molto simile al traffico prioritario (o “prioritarizzabile”) che l’insieme di norme noto come Net Neutrality cerca di impedire: per quanto l’idea che Wikimedia sfrutti la mancanza di una normativa in questo senso per offrire spazio di “conoscenza libera” alle persone possa sembrare una giustificazione valida, resta, in pratica, un caso di ingerenza da parte di un grosso ente che dimostra ancora problemi di discriminazioni e pregiudizi al proprio interno, oltre che di mancata diversità.

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Se Wikipedia non è una piattaforma di conoscenza effettivamente imparziale, è quantomeno problematico che diventi uno strumento facilitato e dunque prioritario laddove la concorrenza appare inesistente o quasi.

“Nel corso di quest’anno, non saranno formate ulteriori partnership Wikipedia Zero, e gli accordi stretti con gli operatori mobile che sono ancora in vigore arriveranno a scadenza.”

Nel 2016, poco dopo l’inizio del programma Free Basics di Facebook in India, il governo del paese ha introdotto una serie di norme di Net Neutrality atte a impedire a qualsiasi azienda “di offrire o addebitare tariffe discriminatorie per servizi dati sulla base del contenuto,” arrestando, di fatto, l’operazione di monopolio che Facebook rischiava di portare a termine offrendo un vantaggio non concorrenziale agli utenti di Free Basics e imponendosi come promotrice di un internet che non era effettivamente libero, ma veicolato a una narrazione aziendale specifica.

Wikipedia Zero era nato in un momento in cui le tariffe economiche per il traffico dati erano estremamente alte in determinati paesi, cosa che, in tempi più recenti, ha cominciato a cambiare, spiega la fondazione nell’annuncio pubblicato sul sito. “Dal 2016, abbiamo visto un calo significativo nell’adozione e nell’interesse verso il programma,” si legge, “Il motivo potrebbe essere legato, in parte, ai rapidi cambiamenti dell’industria mobile, oltre che ai cambiamenti nei costi dei dati per mobile.”

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Per questo, la fondazione ha deciso che “nel corso di quest’anno, non saranno formate ulteriori partnership Wikipedia Zero, e gli accordi stretti con gli operatori mobile che sono ancora in vigore arriveranno a scadenza,” si legge sempre nella dichiarazione.

Tra i motivi che hanno portato Wikimedia a interrompere il programma — per quanto con l’obiettivo di riformularlo in altra maniera — c’è anche il fatto che “uno dei punti critici identificati come parte della ricerca effettuata è la bassa consapevolezza [dell’esistenza] di Wikipedia al di fuori dell’America del Nord e dell’Europa,” conclude l’annuncio.

Il fallimento di Wikipedia Zero, in altre parole, è un esempio interessante per riflettere su cosa costituisca oggi un internet davvero globale e libero. Le differenze e discriminazioni nell’applicare le norme di Net Neutrality — anche quando il proposito a monte vuole essere nobile, come la diffusione della cultura può sembrare — sono ancora una volta al centro di un dibattito che fatica a evolversi, nonostante sia forse il più urgente di tutti.

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