The Occult Rocket Scientist Who Conjured Spirits with L. Ron Hubbard
Jack Parsons (right foreground) and colleagues prepare for their second-ever rocket engine test in Pasadena, November 1936. Image: ​JPL

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Tecnologia

The Occult Rocket Scientist Who Conjured Spirits with L. Ron Hubbard

Nato 100 anni fa, Jack Parsons era un uomo devoto al culto degli opposti, mescolando la tecnologia con l'occultismo.

Il Jet Propulsion Laboratory è il leader mondiale nell'ambito delle esplorazioni spaziali. Gli scienziati del JPL hanno mandato dei robot su Marte, hanno spedito sonde nello spazio interstellare e hanno raccolto polvere dalle code delle comete. Ma cosa accadrebbe se la motivazione dietro la ricerca del JPL non fosse l'amore per la scienza ma qualcosa di oscuro?

Cosa accadrebbe se i suoi ricercatori si radunassero intorno ai loro computer in cerca di entità paranormali o di divinità oscure che popolano gli abissi del vuoto?  Ovviamente la realtà è ben diversa: il JPL non fa parte di un complesso industriale dedito all'occulto uscito da una creazione di Joss Whedon.

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"Ucciso scienziato sacerdote del culto della Magia Nera": così era intitolato uno degli articoli che parlava della morte di John Whiteside Parsons, il 17 giugno del 1952.

"John Parsons, l'affascinante scienziato di 37 anni morto martedì in un'esplosione, era uno dei fondatori di un bizzarro culto nato circa 10 anni fa," si legge nell'articolo.  E man mano che passavano i giorni i racconti si facevano sempre più stravaganti.

"È spesso stato un enigma per i suoi amici, viveva una doppia vita… in una indagava a fondo gli ambiti scientifici della velocità, del suono e della stratosfera—nell'altra cercava nel cosmo ciò che l'uomo cerca da millenni di ottenere; l'unione di scienza, filosofia e religione in un'esistenza utopica," scriveva un giornale.

Presto, però, gli articoli iniziarono a parlare di "perversioni sessuali", "tonache nere", "fuochi sacri" e "negromanzia intellettuale." Al cuore di ogni articolo sulla morte dello scienziato si celava la domanda: chi diavolo era questo tizio?

Negli annali scientifici è difficile trovare una storia più strana e tragica di quella di John Whiteside Parsons. Nato 100 anni fa, Parsons dedicò la sua vita a tentare di conciliare gli opposti, a combinare assieme la tecnica e la spiritualità, il camice bianco da scienziato e la tonaca nera da sacerdote, i fatti e la finzione, la scienza e la magia.

Quando morì in una misteriosa esplosione nel laboratorio installato in casa sua, i tabloid non erano i soli a descriverlo come un vero e proprio scienziato pazzo. La vera storia di Parsons era chiusa in un'attico, nascosta nelle postille, celata sotto la rampa di lancio del programma spaziale statunitense.

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Ma l'eredità scientifica di Parsons è impossibile da ignorare. Convinse il governo degli Stati Uniti a investire nell'esplorazione di una scienza che prima era stata derisa e pose le basi per i missili che portarono l'uomo nello spazio. È stato uno dei più grandi pionieri spaziali americani. E anche uno dei più grandi occultisti del paese.

Se avessi detto a qualcuno che eri uno scienziato che si occupa di missili negli anni '20 o '30 del novecento, ti avrebbero riso dietro o ti avrebbero fissato con un'espressione preoccupata. Nelle università non c'erano corsi che si concentrassero sui missili e non era stanziato alcun fondo pubblico nella ricerca di quell'ambito. Per la gente i missili erano pura fantascienza, e nei circoli scientifici tradizionali erano considerati ancora peggio, come idee ridicole segno un'inequivocabile malattia di mente, una cosa altamente improbabile, una pazzia.

Ed era proprio la natura fantastica dei missili che aveva attirato il giovane Parsons. Ispirato dalle storie in riviste fantascientifiche come Astounding e Amazing, iniziò a costruire semplici missili con polvere da sparo nel cortile della sua casa di Pasadena, utilizzando tubi di cartone.

Quando Parsons si rese conto di aver bisogno di avere basi teoriche per realizzare i suoi esperimenti, lui e il suo amico Ed Forman si diressero al vicino California Institute of Technology per chiederne il sostegno. A Parsons mancava qualsiasi qualifica accademica oltre il diploma di liceo ma il suo entusiasmo colpì l'interesse di uno studente dalla mente piuttosto aperta per il periodo, Frank Malina. I tre formarono quella che con tono denigratorio veniva chiamata Suicide Squad, un gruppo messo insieme alla buona di entusiasti di missilistica, i cui esperimenti mettevano a rischio la propria vita.

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Presso il Caltech si riunivano regolarmente vincitori di premi Nobel e altri scienziati insigni, ma nonostante ciò il pregiudizio contro i missili era ancora piuttosto sentito: un esempio è Fritz Zwicky, un riconosciuto professore di fisica, che ne era un critico particolarmente accanito.

Quando Malina e Parsons lo contattarono per chiedergli aiuto, Zwicky diede in escandescenze. "Mi disse che ero un maledetto pazzo," ricorda Malina, "che mi stavo dedicando a qualcosa di impossibile, perché i missili non avrebbero mai funzionato nello spazio."

Questa affermazione era totalmente errata, e ignorava completamente la Terza Legge del Moto di Newton (non andò diversamente quando nel 1920 il padrino della missilistica Robert Goddard propose di utilizzare dei missili per raggiungere la Luna: venne preso in giro, a torto, senza pietà.) La reazione di Zwicky rese palese il fatto che che, nonostante Parsons fosse entrato a far parte dell'ambiente, non c'era posto per lui nella comunità scientifica tradizionale.

Parsons dimostrò di essere una vera mosca bianca del mondo scientifico quando iniziò a mostrare un vivo interesse per la magia e il soprannaturale. Verso la fine degli anni '30 frequentava gli incontri notturni dell'Ordo Templi Orientis, una società dedita all'occulto che si riuniva a Los Angeles. L'OTO venne creata dall'occultista inglese Aleister Crowley, un eroinomane dedito a esplorazioni non ortodosse nell'ambito del sesso, maestro di arti oscure che i tabloid battezzarono come "The Wickedest Man in the World."

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Durante questi incontri, Parsons assistette agli strani rituali che avevano luogo, tra cui una "messa gnostica", una bizzarra interpretazione della messa cattolica. Su un altare bianco e nero decorato con geroglifici, tra una grande quantità di candele, si trovava un catafalco messo in verticale, coperto con una coltre di tessuto dal quale usciva il capo del gruppo, incappucciato. Venivano lette poesie, estratte spade, si baciavano i seni delle partecipanti e venivano accarezzate lance appuntite. Era un'atmosfera carica di sensualità: si beveva vino e si mangiavano torte fatte di sangue mestruale.

Durante queste cerimonie veniva proposta la filosofia del Thelema di Crowley. Il Thelema era un tipo di filosofia libertaria che proponeva un radicale individualismo e la totale auto-realizzazione. Il suo credo era basato sul "farai ciò che vuoi". Parsons rimase particolarmente affascinato dalla credenza propugnata da Crowley per cui il sesso era una componente fondamentale dei rituali magici, che portava il partecipante a un livello di consapevolezza più alto. Quale ventiquattrenne non sarebbe stato attirato da una tale dottrina?

Nonostante alcuni componenti della Suicide Squad considerassero l'iniziazione di Parsons all'occultismo come un fatto stravagante—era senza dubbio il comunismo il movimento preferito da molti studenti del Caltech negli anni '30, secondo quanto riportato dalla rivista scolastica The California Tech—questo non impedì che i suoi collaboratori riconoscessero il suo genio in campo scientifico. Durante gli esperimenti era possibile sentire Parsons cantare il pagano "Inno a Pan' di Crowley. Le fiamme e le frequenti esplosioni fornivano a Parsons un perfetto scenario infernale per i suoi interessi nel sovrannaturale.

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Nel 1941 Parsons e la Suicide Squad fondarono la Aerojet Engineering Corporation per vendere i propri missili all'esercito. Gli scienziati che prima deridevano Parsons ora facevano la fila per entrare a far parte di questa industria in espansione. Nel 1943, con la richiesta di missili che cresceva esponenzialmente, Parsons co-fondò il Jet Propulsion Laboratory per continuare lo studio dell'oggetto della sua passione. Quando raggiunse il punto più alto della sua carriera lavorativa, allo stesso tempo avanzò di livello nell'OTO: teneva una corrispondenza personale con il vecchio Crowley e diventò il leader del gruppo nella West Coast.

Pensateci: una delle menti più brillanti che portò all'inaugurazione dei programmi missilistici americani, fondamentali nel campo delle esplorazioni spaziali e durante la Guerra Fredda, era allo stesso tempo una figura di enorme importanza del mondo dell'occulto. Di giorno costruiva missili per il governo, di notte emergeva da una bara per praticare sesso magico con i suoi seguaci.

Ma per Parsons non era una cosa strana. Trattava la magia e la missilistica come due facce diverse della stessa medaglia, entrambe erano state denigrate e derise fino all'impossibile e per questo motivo entrambe si presentavano come sfide da affrontare.

La missilistica postulava che non bisogna considerarsi creature incatenate alla Terra, ma esseri capaci di esplorare l'universo; allo stesso modo la magia sosteneva l'esistenza di mondi invisibili che potevano essere esplorati con la giusta conoscenza. Entrambe erano ribellioni contro i limiti dell'esistenza umana; battendosi per l'una, Parsons non poteva fare a meno di battersi anche per l'altra.

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Tre anni prima della sua morte, in uno scritto dichiarò quale fosse la sua inusuale posizione, in termini che avrebbero lasciato senza parole i suoi sostenitori nell'esercito degli Stati Uniti, ma che dal suo punto di vista erano totalmente sensati.

"Secondo me se ho avuto il genio di fondare l'ambito della scienza missilistica negli Stati Uniti e ho creato una società multimilionaria e un laboratorio di ricerca di fama mondiale, allora mi deve essere permesso di applicare questo genio anche nel campo della magia," scrisse in una lettera diretta a un altro membro dell'OTO.

Con il denaro ricavato dal business dei missili, Parsons comprò una villa a Pasadena dove trasferì la sede dell'OTO. "Era un'enorme casa di legno," ricorda Liljan Wunderman, moglie di Malina, in un'intervista. "Una struttura enorme, piena di persone. Alcuni di loro indossavano maschere, altri costumi, e le donne erano vestite in modo molto strano. Sembrava di entrare in un film di Fellini. Le donne camminavano per la casa avvolte in toghe diafane e truccate in modo strano, alcune vestite da animali, come se fosse una festa in maschera.

Quando chiese al marito cosa ne pensasse, Malina semplicemente alzò gli occhi al cielo e disse: "a Jack piacciono tutte queste cose."

Con il soprannome di "The Parsonage", la casa divenne un magnete naturale per ogni sorta di personaggi eccentrici, da sedicenti streghe a scienziati del Manhattan Project, a scrittori di fantascienza, tutti affascinati da Parsons, un uomo che sembrava uscito direttamente dalle pagine di un romanzo pulp.

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Lo scrittore di fantascienza Jack Williamson ricorda Parsons come "uno strano enigma." Un giovane Ray Bradbury ricorda Parsons come un uomo "meraviglioso", e rimase molto impressionato dalle sue descrizioni di missili spaziali. Sprague de Camp, autore di circa un centinaio di libri fantasy e di fantascienza, disse di lui: "è il più autentico genio folle che abbia mai incontrato."

E la comunità scientifica iniziava ad essere sempre più d'accordo con le parole di de Camp. Il lavoro di Parsons sui propellenti per razzi, la commistione di sostanze chimiche per creare qualcosa di altamente esplosivo e allo stesso tempo controllabile, aiutò la missilistica a diventare una scienza attuabile, ma rimaneva comunque un ambito considerato come troppo strano ed eccentrico a cui dedicarsi.

Venne accusato di aver sedotto le segretarie dell'Aerojet, invitandole nella sua villa dove regnava la dissolutezza, il consumo di droghe e la celebrazione di rituali occulti. Parsons accoglieva gli scienziati in visita presso la sua villa con un serpente arrotolato intorno alle spalle. Arrivava al lavoro trasandato e in costante ritardo, guidava una Packard scassata e trattava il Jet Propulsion Lab come se fosse il suo parco giochi personale.

Fritz Zwicky, che aveva respinto Parsons alcuni anni prima, dovette rimangiarsi le sue parole e iniziò a lavorare per l'Aerojet. Tuttavia non cessava di dimostrare un grande disprezzo nei confronti di Parsons e del suo stile di vita insolito. Anni dopo Zwicky lo descrisse come "un uomo molto pericoloso" in un'intervista con R. Cargill Hall e James H. Wilson.

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"Glielo dicevamo sempre, cioè, tutte quelle fantasie su Zoroastro, il voodoo e simili, vanno bene; tutti noi di notte sogniamo di farlo," disse. "Ma tienitele per te; non iniziare a impressionare le povere segretarie. Aveva un intero club a suo seguito, sapete."

Ma Parsons non si fece fermare. Tutti sapevano che lui e Forman facevano dei duelli durante i test di prova dei missili, sparando con una pistola in direzione dei piedi dell'altro sfidandosi a restare immobili. Quando Zwicky insistette affinché Parsons provasse un tipo di carburante che lo scienziato non approvava, Parsons scoprì dove veniva tenuto il carburante e ne fece esplodere l'intero contenitore , "facendo saltare per aria un ottimo affare."

Era quel tipo di cose che lui e Forman facevano fin da quando erano giovani, quando nessuno prendeva la missilistica sul serio. Ora, tuttavia, molte persone prendevano la scienza dei missili molto seriamente. L'FBI iniziò a indagare su di lui come possibile rischio per la sicurezza del paese.

Nel 1943 Parsons venne escluso dalla scienza che aveva creato: gli vennero offerti 20.000 dollari per le sue quote nell'Aerojet e, vedendo aumentare il numero di scienziati coinvolti nella missilistica che gli voltavano le spalle, decise di ritirarsi. Aveva trent'anni.

Iniziò a dedicarsi completamente alla magia, non solamente a quella di Crowley ma anche a nuovi e strani rituali di sua creazione. Come scienziato ricercava prove fisiche che dimostrassero che la sua magia era finalizzata alla scoperta di presenze, fenomeni straordinari e manifestazioni.

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Senza il suo lavoro nella missilistica come contrappeso, anche gli altri membri dell'OTO iniziarono a preoccuparsi della sua intensa dedizione alla magia. "Sta succedendo qualcosa di strano," scrisse Jane Wolfe in una lettera a Karl Germer, membro dell'OTO. "Il nostro Jack è innamorato della stregoneria, del voodoo e all'hounfort. Fin dall'inizio ha sempre voluto evocare qualcosa, non importa cosa, continuerà così credo, finché non raggiungerà un risultato."

Il suo destino non venne poi favorito dall'arrivo nella sua mansione di un carismatico scrittore di fantascienza di nome L. Ron Hubbard. Hubbard era il narratore di storie completamente inventate a cui pretendeva che il suo pubblico credesse. Gli altri scrittori di fantascienza lo guardavano con diffidenza.

"Mi ricordo i suoi occhi, i suoi circospetti occhi azzurri che in qualche modo associavo con i pistoleri del vecchio West, che mi guardavano duramente mentre parlava per vedere quanto credessi alle sue parole," ricorda Jack Williamson. "Non ci credevo molto, in verità." Ma Parsons, che era sempre più che incline a credere, ne rimase incantato.

Hubbard e Parsons iniziarono a frequentarsi assiduamente, discutevano a lungo di magia e praticavano riti magici assieme. Hubbard si trasferì nella villa di Parsons e si guadagnò il seguito delle donne che abitavano nella villa, che li acclamavano e li veneravano in eguale misura. Che fossi un membro dell'OTO o uno scrittore di fantascienza, nessuna moglie o fidanzata era al sicuro dal fascino di Hubbard. E lo stesso valeva per le donne di Parsons.

Ma Hubbard si fece perdonare aiutando Parsons nella più importante impresa di magia che avesse mai tentato: Babalon Working, un tentativo di Parsons di incarnare una dea in Terra. Per settimane i due si dedicarono a canti rituali, disegnando simboli occulti nell'aria con delle spade, spargendo sangue animale sulle rune e masturbandosi in modo da "fecondare" alcune tavolette magiche.

Quando Crowley seppe dei riti, rimase sconcertato. Il 22 maggio del 1946 scrisse un telegramma a uno dei membri dell'OTO: "sospetto Ron imbrogli—Parsons debole e folle—ovviamente truffatore a caccia di vittime."

Alla fine Parsons pensava che i rituali avessero avuto successo, e li descrisse come il più grande successo della sua vita. Ma Crowley aveva ragione a proposito di Hubbard: nel luglio del 1946 in una lettera per Crowley, Parsons scrisse che, millantando un investimento in un'iniziativa imprenditoriale, Hubbard era scappato con la fidanzata di Parsons dopo aver prelevato 20.000 dollari dalle sue finanze. Parsons cadde preda di una grande spirale di dubbi e depressione.

Riuscì a ottenere qualche incarico come consulente nel campo della missilistica, ma venne coinvolto in pieno nella Paura Rossa degli anni del dopoguerra: venne accusato di aver frequentato gruppi di comunisti negli anni prima della guerra e di essere coinvolto in quello che l'FBI chiamava "amore per il culto". Fu costretto a lavorare come meccanico, come benzinaio e finì ad usare la sua incredibile conoscenza scientifica per creare piccoli ordigni esplosivi per i film di Hollywood. Anche durante questo periodo insisteva sul fatto che i suoi lavori in campo di magia fossero reali quanto il suo lavoro nel campo dei missili.

Il 17 giugno 1953 una grande esplosione devastò il suo laboratorio. Quando la polizia arrivò, Parsons era ancora vivo, ma metà della sua faccia era stata dilaniata dall'esplosione, rivelandone il teschio. L'esplosione gli aveva portato via il braccio destro. Intorno a lui vennero trovati centinaia di fogli con progetti di missili, pentagrammi, disegni occulti e formule chimiche. Morì poco dopo. Aveva soltanto 37 anni.