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Tecnologia

Come la rivoluzione industriale ci ha tolto il sonno

Il pisolino dopo pasto è un lusso che il lavoratore dell'era industriale non può concedersi. Ma non è sempre stato così.
A banner from 1856 in favor of eight hour workdays. Image: Wikimedia Commons

La Rivoluzione Industriale ha rappresentato un momento cruciale nella storia del lavoro, segnando la svolta da un'economia fondata su agricoltura e artigianato a una basata su manifattura e produzione di massa.

E se da una parte i cambiamenti per la struttura della società sono stati enormi, vale la pena riflettere anche su come questi mutamenti quasi repentini abbiano avuto delle influenze sui ritmi del sonno.

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Nel periodo precedente al diciottesimo secolo la maggior parte dell'umanità era abituata al ritmo di due fasi di riposo distinte, in cui i lavoratori di qualsiasi campo potevano permettersi di dormire un po', mentre oggi, mediamente, si dorme soltanto otto ore a notte.

Le due fasi di sonno del passato, nei termini che usiamo oggi, si chiamerebbero "sonno segmentato" e, secondo uno studio fondamentale per questo ambito pubblicato dallo studioso A. Roger Ekrich, in Europa spesso venivano descritti come "primo sonno" e "secondo sonno". La ricerca di Ekrich è durata 16 anni, nel corso dei quali ha addirittura trovato dei riferimenti ai "due sonni" fin nell'antica Odissea omerica, composta circa nell'800 a.C.

La ricerca di Ekrich segue poi la storia dei secoli seguenti, in cui i riferimenti ai due sonni sono tantissimi, e arricchisce il lavoro con aneddoti sulla vita degli abitanti del tempo riguardo a sesso, misfatti, contemplazione e lavoro agricolo.

Ma nel periodo della Rivoluzione Industriale due fattori fondamentali cambiarono tutto: l'attitudine sociale nei confronti della notte e la diffusione della luce, nella forma delle lampade a gas o delle lampadine elettriche.

Prima del diciottesimo secolo molte persone avevano paura delle tenebre notturne, anche i ricchi, che, per far luce, potevano permettersi al massimo delle candele. Ma con le scoperte tecnologiche nell'ambito dell'illuminazione iniziarono a diffondersi le attività da svolgere in orario serale—fino al diciassettesimo secolo molte delle persone che si trovavano in giro di notte erano o ubriache o alla ricerca di prostitute, afferma lo studio—, e l'accesso a questi periodi della giornata prima poco considerati cambiò radicalmente le nostre abitudini per quanto riguarda i ritmi del sonno.

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Tuttavia non accadde all'improvviso. Così come la Rivoluzione Industriale non fu completamente conclusa se non nei secoli successivi, è solo negli anni '20 del 1900 che non si trovano più i riferimenti al primo e al secondo sonno. Oggigiorno è convenzione che per la salute siano necessarie otto ore di sonno, e negli Stati Uniti è difficile trovare aneddoti sul pisolino in qualsiasi ambito, se non in riferimenti alla siesta spagnola.

Il fatto è che i nostri corpi non sono propriamente adatti a dormire per periodi di otto ore. Ad esempio lo psichiatra Thomas A. Wehr ha condotto un esperimento in cui venivano rimosse le fonti di luce artificiale alla portata di alcuni soggetti—questo significa che nessuno smartphone, laptop o lampadine per 14 ore al giorno. Inizialmente non ha registrato dei cambiamenti, ma dopo qualche settimana i soggetti presi in esame erano tornati alle antiche abitudini di cui parlava Omero del primo e secondo sonno.

DORMIRE OTTO ORE A NOTTE è UN ADATTAMENTO AGLI ORARI DI LAVORO "DALLE NOVE ALLE CINQUE".

Ci sono altre prove scientifiche che mostrano i benefici del sonno segmentato: secondo un articolo del New York Times, uno studio finanziato dalla NASA ha provato i benefici cognitivi che può apportare un pisolino di anche solo 24 minuti.

Vale la pena ricordare anche che il sonno di otto ore a notte non è che un adattamento agli orari di lavoro. Il punto è che per la maggior parte del tempo, esclusi pranzo e le pause alle macchinette (che comunque non sono abbastanza lunghe per un pisolino), l'orario di lavoro non subisce interruzioni.

Come riporta Bloomberg Businessweek, le aree per i pisolini e dunque anche i pisolini dopo pranzo, stanno iniziando ad essere considerati da alcune aziende americane che vogliono recuperare i milioni sprecati ogni anno a causa di lavoratori poco produttivi che sono assonnati sul posto di lavoro. Ma per la maggior parte di noi, a cui tocca lavorare dalle nove alle cinque senza riposini, le condizioni di lavoro ci rendono impossibile trovare il tempo per dei periodi di sonno segmentato.

Quindi la prossima volta che vi svegliate nel cuore della notte rincuoratevi e ricordate che potrebbe essere successo perché per la gran parte della storia i nostri corpi hanno funzionato in quel modo. E anche se siete ben svegli dopo il vostro primo sonno, forse è bene riflettere su come gli avanzamenti tecnologici continueranno ad alterare i nostri ritmi sonno-veglia in futuro, come già hanno fatto in passato.