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Le cose più assurde che ho visto gestendo un sexy shop

Lisa gestisce dal 2009 un sexy shop in provincia di Como, e mi ha assicurato che vede un sacco di cose strane.
Lisa. Tutte le foto dell'autore.

A pensarci, è strano. I sexy shop sono ormai entrati nel panorama dei negozi di una qualsiasi città, eppure nella percezione comune restano luoghi misteriosi dediti ai vizi e all'assenza di freni inibitori.

Lisa Gandini gestisce dal 2009 un sexy shop a Mozzate, in provincia di Como, e una delle prime cose che mi dice quando vado a trovarla è che spesso i suoi clienti la vedono come una specie di psicologa: "Vengono a chiedermi consigli, spesso hanno paura di essere giudicati o di vivere il loro piacere—tutte paure legate al nostro contesto sociale." Ma Lisa mi ha anche assicurato che vede un sacco di cose strane sul lavoro. Le ho chiesto di raccontarmene alcune.

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IL VIBRATORE PER CANI

Una volta è entrata in negozio una coppia di sessantenni che dopo aver fatto un giro silenzioso nel reparto sex toy—dove ci sono i vari vibratori, dildo e plug—si è annunciata così: "Avremmo bisogno di un vibratore per i nostri cani." Di fronte alla mia espressione a metà tra l'incredulo e il preoccupato, hanno aggiunto che dovendo darlo ai cani volevano capire quali fossero i materiali più resistenti, "perché sa, i cani!" Eh certo, i cani. Chiaro, servono materiali resistenti coi cani. Chiarissimo. Avevo un brutto presentimento.

Gli ho mostrato i vari modelli in attesa di capire dove volessero arrivare. Sembravano orientati sul PVC, quello che avevo descritto come "più resistente ed economico ma meno igienico," quando lei ha detto a lui, "Non so, secondo te resiste a tre cani?" Ho provato a far finta di niente, ma immaginandomi implicata in un caso di denunce per zoofilia non sono riuscita a trattenermi. "Posso chiedervi per cosa dovreste usarlo, precisamente?!" È venuto fuori che partecipavano a esposizioni canine in tutta la Lombardia, e per attirare più visitatori al loro stand avevano avuto la trovata di mettere dei dildo in mezzo al recinto dei cani. Lasciando stare l’idea di marketing, che dubito comunque abbia funzionato, per dieci minuti sono rimasta sconvolta.

IL NERVO DEL MASCHIO

Il fallo, che se è vibrante si chiama vibratore e se no dildo, i miei clienti lo chiamano in diecimila modi diversi, spesso usando eufemismi incomprensibili.

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Una volta un uomo è venuto al bancone e mi ha detto: "Senta, dovrei fare un regalo alla mia compagna, non è che avete un nervo del maschio?” Mi è rimasto impresso perché l'ho sentito dire solo da lui. Un'altra cosa che succede spesso, e che adoro, è quando la gente imbarazzata non sa come chiedermelo e alla fine si lascia andare e dice che ha bisogno di un bel "cazzo di gomma con anche le palle."

L'interno del negozio di Lisa.

I MASTURBATORI COMPULSIVI

Un giorno un cliente mi ha chiesto di fargli vedere dei prodotti in una delle vetrine. Fin lì, nulla di strano. Sono andata a prendere le chiavi, ho aperto la vetrina, gli ho dato quello che aveva scelto, lui ha pagato e se n'è andato. Un po' di tempo dopo girando per il negozio ho notato una scia lucida per terra, proprio davanti alle vetrine. Ho chiesto al mio socio se aveva lavato i vetri ma no, non l'aveva fatto. Così mi sono avvicinata per studiarlo da vicino, e ancora indecisa l'ho sfiorato. Sì, era proprio sperma.

Non avevo idea di quando potesse essere successo, così sono andata a vedere le registrazioni delle telecamere di sicurezza: nel momento in cui ero andata a prendere le chiavi della vetrina il tizio aveva tirato fuori il pene, si era masturbato e in pochi secondi era venuto sul pavimento.

È capitato anche un'altra volta, ma me ne sono accorta subito: c'era un tizio nell'area DVD che aveva in mano la custodia di un film e la guardava intensamente, la rigirava tra le mani, la apriva e la chiudeva… finché non si è messo di spalle vicino alla finestra, certo di non essere visto. Dalle telecamere invece si vedeva chiaramente il suo braccio che si muoveva su e giù. Ho provato a farlo desistere fingendo di andare a sistemare i DVD, ma quando mi sono allontanata ha ricominciato. Alla fine sono direttamente andata a spiegargli che se voleva masturbarsi poteva comprare il DVD e guardarselo a casa. Preso dall'imbarazzo, l'ha comprato.

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LA COPPIETTA

Come dimostrato dalla faccenda del cane, spesso in negozio entrano delle coppie. La maggior parte ha richieste normalissime o fa acquisti senza interpellarmi, e i cinquantenni di questa storia sembravano appartenere all'ultima categoria. I due hanno fatto un giro esplorativo e poi si sono soffermati nel settore DVD, semper nell'angolo che non si vede dal bancone. Dalla telecamera ho visto che hanno cominciato a baciarsi. Poi la situazione si è fatta più esplicita, quindi ho fatto la solita mossa del fingere di mettere a posto i DVD per farli desistere.

Hanno sì smesso, ma poco dopo si sono spostati in camerino (dove ovviamente non ci sono telecamere). Ho cominciato a sentire dei rumori e sono dovuta andare a riprenderli. Hanno cercato di giustificarsi e accampato varie scuse, tanto che quando ho insistito perché la smettessero mi sono sembrati delusi—evidentemente pensavano che trattandosi di un sexy shop la cosa non mi avrebbe fatto né caldo né freddo.

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