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Attualità

La cosa più preoccupante della trollata di Nina Moric è la gente che ci crede

Non tutti hanno colto l'ironia della showgirl nel postare la foto di Samuel L. Jackson e Magic Johnson, e questo è più grave di quanto sembri.
Niccolò Carradori
Florence, IT

Una tipologia di meme molto diffusa ultimamente è quella delle immagini contro-gentiste con personaggi famosi: prendi una foto di Ezio Greggio, e ci scrivi "Questo è Petar Raducescu, immigrato romeno. Espulso cinque volte dall'Italia per crimini contro il patrimonio, è ancora a piede libero nel nostro paese! Condividi se sei indignato!" Sicuramente qualche analfabeta di ritorno, ma anche qualche persona insospettabile, ci cascano, e condividono indignati. Niente di particolarmente significativo.

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È ovviamente un modo per trollare un contraltare del dibattito nazionale, quello secondo cui "i migranti fanno la bella vita con i nostri soldi." Uno stereotipo, quest'ultimo, piuttosto radicato, che quest'estate è stato riverberato attraverso diversi episodi: persone che fotografano la spesa per i migranti al supermercato, persone che si indignano perché i migranti sono stati portati in piscina, e così via.

Venerdì scorso anche l'autore comico Luca Bottura ha postato un meme-troll: un'immagine dell'attore americano Samuel L. Jackson e dell'ex cestista Magic Johnson in vacanza a Forte dei Marmi. Sul meme ha scritto: "Risorse boldriniane a Forte dei Marmi fanno shopping da Prada coi 35 euro. Condividi se sei indignato!!!"

Lo stratagemma di Bottura è stato riciclato da Nina Moric, che nel weekend ha postato un'altra immagine dei due a Forte dei Marmi, e poi ha scritto: "Vedere anche in località turistiche come Forte Dei Marmi e Milano Marittima immigrati che bivaccano sulle panchine con i nostri 35 euro è veramente troppo."

Ovviamente un sacco di forcaioli sono arrivati a fare i classici riti voodoo di indignazione, tipo "questa è l'Italia delle Coop rosse". Questo in parte è dovuto alla piega che ultimamente ha preso l'immagine di Nina Moric, in conseguenza all'avvicinamento a CasaPound che le ha fruttato un certo tipo di pubblico e di ammiratori, che hanno risposto nel modo che ci saremmo tutti aspettati: senza cogliere l'ironia. Ma quello che lascia basiti in realtà sono le reazioni di critica che ha suscitato il suo post. L'hanno preso sul serio anche i detrattori, e il profilo di Moric, stando a lei, ha ottenuto un milione e 300.000 menzioni in meno di 24 ore.

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Il deputato del PD Emanuele Fiano, ad esempio, è tra quelli che hanno abboccato al troll: dopo aver visto il post di Moric ha scritto sul suo profilo "I nuovi opinionisti, siano essi famosi, come Nina Moric, esponenti di gruppi politici dell'estrema destra neofascista come CasaPound di cui Moric è un esponente, spesso cadono nel più banale degli errori: applicano la loro ideologia ottusa alla prima cosa che vedono senza approfondire. […] Qui l'arguta signora in questione immagina che Samuel Jackson e Magic Johnson percepiscano 35 € al giorno per bivaccare su di una panchina a Forte dei Marmi."

Poco dopo Fiano si è accorto di aver fatto una pessima figura, e ha rettificato precisando che—nonostante l'ironia di Nina Moric—la cosa è comunque grave. Ma ormai il suo post aveva fatto il giro di Internet, e nel frattempo la showgirl aveva avuto il tempo a bearsi di quanti avevano preso sul serio il suo scherzo.

Ora, fermiamoci un attimo a ragionare: siamo tutti d'accordo sul fatto che il clima di intolleranza e barbare reazioni razziste stia diventando sempre più preoccupante in Italia, un problema serio che deve essere preso in considerazione dalla parte progressista e sana del paese, e non sottovalutato.

Ma veramente ci siamo ridotti a dover prendere non ironicamente uno status palesemente ironico di Nina Moric su Facebook? Davvero un deputato ha dovuto utilizzare il suo profilo per prendere in analisi i risvolti che i post ironici di Nina Moric hanno sull'immaginario italiano? Ma anche tralasciando questo, come ha fatto a non accorgersi che era una trollata?

Penso che al di là del caso singolo, questo sia avvenuto per una precisa ragione: ormai il dibattito sul razzismo e l'immigrazione ha raggiunto un livello talmente sordo e privo di senso che anche molti di coloro che tentano di contrastarlo sono stati travolti. Il paradosso è che si sono talmente assuefatti alla becera ignoranza di chi immette su internet questi contenuti seriamente, da aver perso parte della propria capacità di distinzione: prenderli sul serio è diventato un riflesso patellare—e ci mancherebbe che in molti, tristi casi, non fossero presi sul serio, ma ragazzi, un po' di ragionevolezza. Fiano era talmente dentro al meccanismo di indignazione e contro-indignazione da non aver nemmeno pensato un secondo prima di fare quel post di risposta.

Potrebbe sembrare un avvenimento insignificante, ma secondo me nasconde qualcosa di significativo: anche questo tipo di atteggiamento e di episodi contribuisce a fortificare la parte becera del dibattito sull'immigrazione e il razzismo. Tutti quelli che, in buona fede sia chiaro, sono accorsi a infamare Nina Moric dovrebbero ripigliarsi, perché la loro smania di rettificare è proprio quello a cui mirano questi post fintamente ironici. Quello che vogliono è avvalorare il concetto secondo cui sono loro quelli con lo sguardo più acuto e la voce fuori dal coro, perché guardatela, la pletora di "radical chic ottusi" che è venuta a fare figure di merda in un post su Facebook. È legittimazione al contrario.

La capacità di saper ridere del ridicolo, la capacità di pensiero complesso, e la consapevolezza dovrebbero essere requisiti standard se si tenta di elevare un minimo lo status culturale e sociale di questo paese. E i risultati di questi mini dibattiti senza fondamento che non portano mai a niente sono facilmente individuabili: ieri alcuni giornali esteri riportavano la notizia secondo cui "Samuel L. Jackson e Magic Johnson sono stati scambiati per migranti in Italia." Episodi del genere—su cui comunque non possiamo ignorare la quantità di persone che sono andate dietro al troll—riescono insomma a farci sembrare e sentire ancora più stupidi di quanto già pensiamo di essere.

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