Strumenti per cucinare DMT
Tutte le foto per gentile concessione dell'intervistato.

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Tecnologia

Per quattro anni ho prodotto DMT nella cucina di casa

“A un certo punto, era diventato un lavoro a tempo pieno. Mi sono reso conto che ero diventato un vero criminale, e la cosa non dispiaceva."

Willem* è esausto. È molto tardi, e lui è in piedi in mutande nel bel mezzo del laboratorio dove produce droga. Il laboratorio è anche la sua cucina. Ci sono i Rage Against The Machine a tutto volume. Ha lavorato per 20 ore di seguito, ed è così stanco che gli bruciano gli occhi.

Per la quinta volta consecutiva, ha scosso 32 barattoli, uno a uno, pieni di DMT cristallizzata, acqua ed etere di petrolio. A qualche metro di distanza c’è un uovo che sfrigola sui fornelli. Mentre mescola il contenuto di uno dei barattoli con entrambe le mani, i fumi fuoriescono inavvertitamente dal coperchio. Willem avrebbe dovuto produrre 25 grammi di DMT in una sola sessione, per un valore di circa 2250 euro. Ce l’aveva quasi fatta, stava per finire, quando a un certo punto divampa una fiamma. Le sue mani sono avvolte dal fuoco.

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Posa subito il barattolo e spegne la fiamma con uno strofinaccio. L’odore intenso di petrolio attira il suo sguardo verso la barba, ora in fiamme, e mani e braccia, senza più un pelo. Per un po’, Willem non riesce a fare altro che guardare fisso quell’uovo in padella e versarsi acqua tiepida sulle braccia. Poco dopo, chiude il laboratorio e va a dormire.

“Per fortuna l’incidente non mi ha traumatizzato a vita, mi ha lasciato il segno,” racconta Willem ricordando quella notte. “Quando non conosci i tuoi limiti e lavori troppo a lungo o fai troppe cose contemporaneamente, è lì che cominci a fare errori. E in questo campo, un errore può costarti la vita.”

Willem ha lavorato spesso per tutta la notte in cucina, con i fumi delle droghe che invadevano la casa. L’odore di composti chimici era coperto soltanto dai bastoncini di incenso che ardevano sul davanzale. Per quattro anni, ha contribuito ad alimentare un mercato nero globale che solo nel 2017 ha raggiunto un valore di 18,9 miliardi di euro, secondo una ricerca recente della polizia olandese.

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DMT messa a essiccare

Durante la settimana, adesso, Willem vive in una roulotte e lavora in una fattoria nel Brabant, una provincia nel sud dell’Olanda. Nei weekend, quando non lavora, vive in una vera casa poco distante da lì, nella stessa provincia. All’interno della fattoria Willem coltiva prodotti biologici; lo fa da qualche mese, ormai. Mi mostra le dita coperte di terra. “È diverso rispetto a preparare la droga, ma me lo immaginavo,” sorride.

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Decidiamo di incontrarci nei pressi della fattoria dove lavora per parlare della sua vita passata, quando preparava DMT nella sua cucina, e ci ritroviamo a passeggiare in una zona deserta nel bosco poco lontano. La prima cosa che voglio sapere è come questo ragazzo di 26 anni sia finito nel business della produzione di droghe sintetiche ad appena 22 anni. “Tutto è iniziato quando sono rimasto affascinato dalla sostanza,” mi spiega.

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Alcuni degli strumenti usati da Willem.

Willem aveva 21 anni quando ha fumato DMT per la prima volta. Le sostanze psichedeliche l’avevano sempre incuriosito, ma visto che sono piuttosto rare, all’inizio era stato difficile trovarne. Alla fine, però, Willem ce l’aveva fatta. “La prima volta, ho sentito il sangue scorrermi a tutta volta velocità nel corpo,” ricorda. “Ho fatto un respiro profondo, tre tiri e prima ancora di posare la pipa, ero già in un altro mondo. Fa effetto immediatamente. Pipa e accendino mi sono stati tolti dalle mani, e qualcuno mi ha spinto verso il divano del mio amico. Avevo perso qualsiasi controllo.”

Willem racconta di aver visto tutti gli oggetti nella stanza staccarsi dai muri e volare attorno a lui. Nel frattempo, i suoi amici si contorcevano e prendevano forme bizzarre, prima di sollevarsi in aria e camminare sul soffitto. “Non hai tempo di processare, tutto succede troppo velocemente,” dice. “Durante un trip del genere non hai paura, l’unica sensazione che provi è un forte senso di connessione e di amore. Ma quando sono tornato alla realtà, me la sono fatta sotto. È stato un trauma, ma allo stesso tempo è stato meraviglioso.”

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L’esperienza ha lasciato un segno così indelebile in Willem, che non è più riuscito a farne a meno. Ha iniziato a fare ricerca sull’origine della DMT online per cercare di capire meglio la sua esperienza, e ha deciso che lui stesso, con qualche nozione di chimica, avrebbe potuto cucinare la droga in casa seguendo pochi semplici passi.

Per 150 euro, ha comprato il kit completo per iniziare e ha trasformato la sua cucina in un laboratorio di droghe. “La prima volta che l’ho creata è stato un casino,” ricorda. “Mi sono ritrovato con soli due grammi. Mi sembrava già pazzesco, ma non sapevo ancora se avrebbe funzionato.”

“La prima volta è stato snervante,” racconta. “Ero a casa di un amico con la mia ragazza dell’epoca, tutti sapevano che ci stavo lavorando ma quando ho tirato fuori la DMT che avevo fatto in casa, è calato un silenzio di tomba. Ho deciso di andare al piano di sopra, ho acceso la pipa con accanto la mia ragazza. Non so perché avessi così tanta fiducia che tutto sarebbe andato bene, ma l’ho fatto e ho fatto bene. È stato magico!”

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Boccette di DMT

Un anno dopo, Willem ha finito la scuola. Lavorando in fabbrica cinque giorni a settimana, è riuscito a risparmiare 1500 euro per acquistare tutti gli strumenti professionali che gli servivano. Ha passato interi fine settimana a casa da solo, a imparare a cucinare DMT. “A parte la droga in sé, ho sviluppato un vero e proprio amore per la chimica,” dice. “Sarei stato ore a guardare la DMT cristallizzarsi nei barattoli. La chimica si trasformava in pornografia,” dice.

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Il sole sta per calare. “Quando qualcosa mi affascina, mi ci butto completamente,” racconta.

Ben presto, tutti gli scaffali della cucina erano pieni di barattoli pieni di idrossido di sodio, bottiglie di aceto e flaconi conici. C’erano siringhe per le misurazioni ovunque, e faldoni pieni di ricette e ricerche. Mentre elenca tutte le cose che aveva prima in casa, Willem ride. “È stato abbastanza incosciente all’inizio tenere tutta quella roba in modo così disorganizzato. Gli amici che venivano a trovarmi erano sempre un po’ preoccupati. Ma io non l’ho mai nascosto, e alla fine anche loro si sono appassionati.”

Nonostante tutto, nessuno degli amici voleva comprare da lui. “La reazione iniziale è stata piuttosto deludente,” ammette. “Alcuni amici mi compravano una dose ogni tanto, ma era tutto quello che riuscivo a vendere,” spiega. “A un certo punto ne avevo prodotti 300 grammi, che in strada avrei potuto vendere a 27mila euro. Così sono andato alla ricerca di acquirenti più grossi.” Willem non ci vuole dire come ha trovato i suoi clienti, ma a prescindere da questo, è riuscito a tirare su un bel giro d’affari. “Erano diversi dagli hippie e dagli psiconauti a cui vendevo prima. Improvvisamente, mi ritrovavo a parlare con uomini d’affari, gente ricca e di parola, che rispettava gli accordi. E così i soldi hanno iniziato a girare.”

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Willem è diventato sempre più efficiente nella sua piccola cucina, passando dal lavorare con un solo barattolo, a prepararne 32 contemporaneamente. “Questo significa aggiungere 160 litri di liquido, e scuotere i barattoli 3200 volte,” dice mentre fa i calcoli a voce alta. “Era diventato un lavoro a tempo pieno, non più un hobby, e ho dovuto accettare il fatto che stavo infrangendo la legge in modo piuttosto grave.”

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Quando arriviamo alla sua roulotte, parcheggiata sulla proprietà del suo nuovo datore di lavoro, passiamo alle cose più pratiche. “Molti elementi li compravo ai negozi di fai-da-te,” mi dice. “La prima volta non ti fanno domande. Ma quando ti presenti dieci volte di fila a comprare cinque bottiglie di idrossido di sodio, vogliono sapere per cosa le usi. Lo compra chiunque debba produrre qualsiasi droga sintetica, e anche chi fa ordigni esplosivi. A volte ti chiedono una copia della carta d’identità. Quindi dovevo andare in negozi sempre diversi.”

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Vassoio di change a sinistra, e DMT a destra.

Willem parla più piano, ora. “I rifiuti chimici sono un problema,” dice. “Li ho buttati nel water solo una volta, e mi sono sentito molto in colpa. Altre volte mettevo gli scarti in barattoli di vetro e li abbandonavo agli angoli delle strade. Ma non va bene nemmeno così, perché diventano un problema di qualcun altro.”

A 24 anni, Willem aveva abbastanza grossi committenti da poter lasciare il lavoro ‘normale’. Quando era a casa cucinava DMT in continuazione. Doveva tenere la finestra aperta, quindi intorno c’era sempre puzza di etere di petrolio. Willem temeva che gli incensi non sarebbero bastati a camuffare l’odore e tenere a bada i vicini. Ha cominciato a sospettare di chiunque passasse nei pressi di casa sua, e si sentiva sempre meno al sicuro. “Quando cucinavo DMT a tempo pieno ero completamente paranoico,” dice. “E la carenza di sonno non aiutava. Lavoravo settimane intere, senza mai vedere gli amici.”

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Presto, i soldi non sono più sembrati sufficienti a giustificare lo stress. “Quelli per cui lavoravo al tempo volevano che cominciassi a produrre speed o ecstasy. Dovevo trasferirmi in una casa nel bel mezzo del nulla, con un laboratorio serio e tutti i materiale e gli elementi di cui avevo bisogno. Avrei potuto lavorare indisturbato e fare migliaia di euro al mese.”

Fa una pausa, deglutisce. “Ma per me era un passo più lungo della gamba. Non ne potevo più,” ammette.

Nel corso dell’ultimo anno, Willem ha lasciato dissolvere il suo impero della droga. Non vuole ancora dire per quante persone lavorasse, ma dice che il processo di allontanamento è stato facile. Quindi è finita per davvero? “Avrò sempre l’hobby della chimica. Ma i giorni in cui cucinavo senza sosta sono finiti,” dice. “Mi considero fortunato perché non mi hanno mai beccato e ho messo da parte un bel po’ di soldi—ma alla fine, rivolevo la mia libertà.”

Willem ha trovato quella libertà, mi racconta, nella sua nuova carriera di orticoltore, dopo essere tornato a scuola per studiare scienze agrarie. Stira le gambe, incrocia le braccia dietro la testa e guarda la lampada a olio sul tavolino fuori dalla roulotte. Ci salutiamo poco dopo. Alle 7 del mattino Willem dovrà di nuovo essere nei campi.

*Il nome di Willem è stato cambiato per proteggere la sua identità

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