Perché continuo a trovare le stesse persone sulle app di incontri?
Illustrazione di Chris Kindred.

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relazioni

Perché continuo a trovare le stesse persone sulle app di incontri?

Quando mi vedo riproporre per la ventesima volta lo stesso match, la domanda è sempre la stessa: perché?

Ho 24 anni, sono single e vivo in una grande città, perciò cerco l'anima gemella dove la cercano un terzo delle persone della mia età: su internet.

Questo significa che nei tre anni che ho passato qui ho guardato migliaia di profili di persone single e coppie aperte su Tinder, OKCupid, Bumble, Feeld, Happn, Hinge e quant'altro nella speranza di trovare un partner semi-continuativo e semi-serio. Ho avuto variabili gradi di successo, sono uscita anche per lunghi periodi con alcune persone che ho incontrato sulle app, ma alla fine sono tornata sempre a riscaricare Tinder. Scorrendo l'apparentemente infinita serie di account, forse la cosa più assurda (dopo gli approcci di merda) è rivedere le stesse facce, anno dopo anno. Il fenomeno serve a ricordarmi che comunque siamo ancora tutti single, e questo ci rende un po' parte di una grande famiglia.

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La prima persona che ho conosciuto su OKCupid a New York è stata Sarah. Faceva la bartender, era molto bella e divertente. Siamo andate d'accordo e siamo uscite per un po'. Ma a un certo punto ho pensato che le nostre vite non erano al 100 percento compatibili, e quindi ho smesso di risponderle (da brava stronza). Ancora mi passa davanti agli occhi la sua foto sui social una o due volte al mese, e mi fa sentire malissimo. A volte chiacchieriamo. "Hai i capelli davvero così corti ora?" mi ha chiesto di recente. "Sì, è un po' che non ci vediamo," ho risposto. Qualche settimana fa ho fatto match per la terza o quarta volta su Tinder con un uomo con cui ero uscita una volta sola, e che ha fatto un commento sul mio "nuovo" tatuaggio. "Non ce l'avevi, prima," ha detto. Ce l'ho da un anno, ma a quanto pare era un po' che non ci vedevamo.

Su questa falsariga, c'è un tizio che mi ha invitato al bar in cui lavorava, e poi a diversi eventi a cui suonava, ma mai a un vero appuntamento. Nella vita reale ci siamo persi, ma ci seguiamo ancora a vicenda su Instagram. Questa settimana, ho visto una ragazza con cui io e le mie amiche ci eravamo già incontrate una domenica pomeriggio in un bar. Quel giorno non era scattato niente, e non ci eravamo cercate più—ma poi settimana scorsa mi è comparso il suo profilo di OKCupid, e ieri il suo profilo Tinder. C'è la ragazza con cui ho fatto match su quattro dating app diverse, ma poi eravamo entrambe troppo imbarazzate per fare il primo passo. E un'altra con cui ho cercato di scomparire dopo tre appuntamenti, e che la volta che mi ha rivisto in pubblico mi ha fatto una piazzata. Di lei mi ero quasi dimenticata, fino a quando l'altro giorno l'ho vista per la terza volta su Tinder.

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Alcuni incontri online sono più dolorosi di altri. Per esempio ho visto recentemente una ragazza che dopo il secondo appuntamento non mi ha mai più risposto al telefono, e di cui comunque ero rimasta un po' innamorata. La mia risposta standard al rifiuto è autoconvincermi che l'altra persona abbia incontrato qualcun altro, meglio di me—spesso non è vero. Rivederla sulla app di incontri mi ha sbattuto in faccia la verità: non aveva incontrato qualcuno meglio di me, era solo che non le piacevo abbastanza.

Ma forse ancora peggio sono gli archetipi che si ripetono all'infinito: centinaia di "curatori" e di studenti di grafica; un numero insensato di uomini che proclamano di lavorare per VICE (hanno tutti ignorato i miei messaggi); gente della finanza; "creativi" stracurati; baristi che suonano in band indie; donne che trascendono l'estetica della ragazza triste scrivendo nella loro bio "dead inside but still horny", con foto sfuocate o lontane per dimostrare che sono intellettuali.

Un'altra categoria esaltante: le persone che mi hanno matchato ma con cui non ci siamo mai incontrati. "Ti ricordi di me?" è la gif che sto usando di più su Tinder. "Ci siamo matchati così tante volte che penso sia arrivato il momento di vedersi," ho detto a una ragazza su OKCupid un paio di settimane fa. Non ha risposto—non risponderà mai, ma continueremo a fare match. Una volta ho invitato fuori una ragazza e mi sono sentita rispondere: "Abbiamo matchato milioni di volte ma non mi hai mai chiesto di uscire, quindi no."

Quando mi vedo riproporre per la ventesima volta lo stesso match, anche dopo che siamo usciti, nel mio cervello si scatena l'analisi: perché non ha funzionato? Nel suo libro Modern Romance Aziz Ansari sostiene che sia perché non ci diamo nemmeno tempo e modo di provarci. "La maggior parte delle persone non vuole cominciare una storia seria subito dopo aver conosciuto qualcuno," dice uno studio comparso sul Journal of Personality and Social Psychology che Ansari cita. Succede poco per volta, quando una scintilla trasforma una relazione occasionale, o di amicizia, in una seria, che coinvolge il sesso.

Ma le possibilità infinite che offrono le app di incontri rendono tutto più difficile. È stato già detto fin troppo sulla "mcdonaldizzazione della vita sentimentale"—in cui la velocità e l'efficienza contano più di tutto. E se non penso che Tinder stia causando un apocalisse relazionale, penso però che dovremmo mettere cuori o scartare profili un po' più lentamente, concederci un'altra occasione di conoscerci meglio, e investirci di più. Solo perché ci sono altre mille persone che puoi conoscere quando ne scarti qualcuna a priori, non significa che non puoi dare una seconda possibilità a una che hai già conosciuto. Forse sarà lei a farti cancellare il tuo profilo su Tinder.

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