L’E3 è la più grande conferenza di videogiochi del mondo. Ogni anno, puntualissima, scuote gli animi dei videogiocatori di tutto il mondo e li manda in fibrillazione per conferenze piene di annunci per niente inaspettati e qualche spiraglio di emozione sotto forma di teaser trailer che dura non più di 30 secondi.Il format “conferenza E3” è ben definito e ormai saldamente riproposto anno dopo anno, ma a partire dall’anno scorso, nel 2017, il publisher americano Devolver Digital ha fatto violentemente irruzione nelle antiche tradizioni™ e le ha sconvolte con un approccio piuttosto semplice: ha cambiato il format della sua conferenza.Nel 2017 Devolver Digital aveva annunciato che la sua conferenza non avrebbe incluso “alcun annuncio”, come è d’uopo fare durante l’E3, mentre quest’anno si è presentato sul palco con un pièce teatrale che ha incluso 20 minuti di satira ininterrotta nei confronti dell’E3, gli annunci di 3 nuovi giochi, una (finta) (non)criptovaluta chiamata ‘Lootboxcoin’ e un omicidio per rogo da parte della presentatrice ai danni di uno spettatore che ha pedissequamente redarguito la conduzione circa la corretta pronuncia della parola ‘GIF’.I titoli presentati da Devolver Digital, per quanto piacevolmente ammiccanti ad una specifica nicchia di giocatori, non fanno urlare al miracolo. Ciò che fa davvero sorridere, però, è il riuscito tentativo di svecchiare un baraccone funzionale e indispensabile all’industria dei videogiochi senza risultare né antipatici né too edgy. Bravi.