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Su questo sito puoi vedere le parole inventate nel tuo anno di nascita

Io ho avuto il piacere di nascere assieme a "HIV," "buco dell'ozono" e "nanomacchina."

Tutte le parole sono state neologismi. Alcune sono entrate nel vocabolario facendo molto rumore perché legate a questioni di portata storica, come "tangentopoli", o perché stimolavano il moralismo dei commentatori, come "selfie". Altre ancora erano disponibili in italiano tempo prima che divenissero di uso comune, come "jihad".

I dizionari più dettagliati indicano, quando possibile, l'anno della prima occorrenza registrata di ciascuna parola: un elemento spesso trascurato, di interesse persino più specialistico dell'etimologia. Per la maggior parte di noi, in effetti, l'unica reazione possibile davanti a quella data è il minuscolo stupore di scoprirla più remota o più recente di quanto ci aspettassimo, ammesso che ci aspettassimo qualcosa. Finora, conoscere la prima occorrenza era materia per filologi, studiosi della lingua, autori di dialoghi ambientati nel passato, o traduttori di quegli stessi dialoghi.

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Forse gli antichi spartani non usavano la parola "Inferno". Del resto, non parlavano neppure in inglese

I responsabili della versione online del Merriam-Webster, vocabolario d'inglese tra i più longevi e autorevoli, hanno trovato un modo per rendere quell'informazione accessibile e interessante. Con la funzione Time Traveler hanno semplicemente invertito il rapporto tra parola e anno: anziché cercare la prima e trovare il secondo, si seleziona il secondo e si trovano tutte le parole che vi risalgono. La precisione, è inevitabile, diminuisce man mano che ci si allontana dal presente: i periodi precedenti al 1.500 sono raggruppati per secoli, fino al dodicesimo; poi si sprofonda in un onnicomprensivo "prima del dodicesimo secolo". Cliccando su ciascun termine, compaiono le relative definizione e frequenza di utilizzo.

L'impulso più immediato è quello di cercare il proprio anno di nascita. Nel 1986, ho scoperto, venivano alla luce insieme al sottoscritto acronimi come HIV, SUV, CMYK; espressioni come "chat room", "bungee jump", "junk e-mail"; gli equivalenti inglesi di "buco dell'ozono", "nanomacchina", "Giuseppe Cruciani"; prestiti dal russo come "glasnost" o "perestrojka" e una manciata di altri termini, qualcuno dei quali non pensavo fosse sopravvissuto fino alle edizioni più recenti del Merriam-Webster, come "fax modem".

Il 18 settembre, un Google Doodle celebrava il compleanno di Samuel Johnson (1709-1784), letterato britannico e autore del Dictionary of the English Language, il più importante dizionario d'inglese del diciottesimo e diciannovesimo secolo.

Nella sezione Time Traveler c'è anche un quiz: di ogni coppia di parole proposta, bisogna indovinare quale parola sia nata prima: passive o aggressive? Superman o batman? Butter o margarine? Il gioco ha tempo limitatissimo, probabilmente per non lasciar googlare la risposta, ed è destinato a solutori abili con ottima conoscenza dell'inglese.

Anche in Italia esiste un interesse pop per la lingua, alimentato/soddisfatto da giornali e internet, ma di solito guarda ai neologismi attualmente in circolazione, agli errori più comuni, o in qualche caso propone (più o meno seriamente) l'introduzione deliberata di parole nuove nel linguaggio. Quando si rivolge al passato, lo fa per tracciare la storia dell'uso di una parola, più che per raccontare la Storia attraverso le parole. Sarebbe bello se un qualche dizionario online di italiano implementasse una funzione simile al Time Traveler: analizzando le parole nate ogni anno, si potrebbe persino provare a scrivere una storia del mondo dalla prospettiva degli italofoni.