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Come se le ultime notizie sui temi ambientali non fossero già abbastanza allarmanti, martedì scorso un gruppo di scienziati ha rincarato la dose spiegando che la sesta estinzione di massa del pianeta Terra sarebbe già in corso, definendola come uno "spaventoso assalto alle fondamenta della civilizzazione umana."Secondo uno studio pubblicato da Proceedings of the National Academy Sciences, infatti, quasi metà degli animali di terra analizzati avrebbero conosciuto "un'importante declino numerico" dall'inizio del 20esimo secolo.E considerando il consumo inarrestabile di suolo, e la crescita costante in termini di popolazione, il maggior indiziato alla fine dovrebbe essere soltanto uno: l'uomo.Negli ultimi decenni sono andati persi miliardi di esemplari di mammiferi, uccelli, rettili e anfibi—e i numeri delle scomparse sembrano persino in crescita. Il problema, peraltro, non sembra essere confinato solo ad alcune specie rare, ma colpirebbe anche quelle molto comuni.Un po' di statistiche dal report:Il report ci dà un po' di ragioni per credere che sia tutta colpa dell'uomo. Il cambiamento climatico, provocato dalla combustione dell'energia fossile, sta invadendo l'ambiente di elementi nocivi e tossici.I boschi e gli altri habitat sono sempre più riconvertiti a terreni agricoli. I bracconieri stanno minando pesantemente la sopravvivenza di animali come elefanti, pangolini, rinoceronti, giraffe.Un'estinzione di massa—insomma—generata principalmente da due cose, spiega il report: la sovrappopolazione dell'uomo, e l'iper-consumo delle risorse—specie da parte della classe ricca."Per i prossimi decenni tutto punta verso una continua devastazione della biodiversità. Un quadro nel quale tra le specie a rischio sarà da includere anche l'uomo," spiega il report. Che tuttavia apre un piccolo spiraglio alla speranza."C'è poco tempo per agire, ma possiamo ancora fare qualcosa per salvare popolazioni intere," spiega Ceballos.Con cifre del genere, il report restituisce per scienziati e non addetti dei lavori la gravità del problema. Ma è ben lontano dal fornire una soluzione abbastanza chiara. O per dirla con Stuart Pimm della Duke University alla CNN: "Dato questo problema, cosa vogliamo fare per risolverlo?"
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Cosa sta succedendo?
- Tra il 1900 e il 2015, quasi metà del gruppo di 177 specie di mammiferi analizzate dallo studio avrebbe perso più dell'80 percento della loro distribuzione;
- Negli ultimi decenni, il 50 percento degli animali selvatici sarebbe sostanzialmente scomparso;
- Sono rimasti solo 400mila elefanti africani. A inizio secolo erano più di un milione;
- Delle specie si estingueranno a un tasso 100 volte più veloce di quello considerato 'normale';
- Quasi un terzo delle specie di terra di mammiferi, uccelli, anfibi e rettili tra quelli analizzati starebbero diminuendo in termini di numeri e di espansione territoriale.
Perché?
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Come sarà il futuro?
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