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Tecnologia

Prometazina e Tachidol: cos'è davvero la codeina

La codeina è un oppiaceo derivato dalla morfina, usato da alcuni come antitussivo, da altri per sballarsi.

Viviamo degli anni cruciali per la liberalizzazione delle droghe leggere: ogni mese da qualche parte nel mondo un qualche tipo di sostanza stupefacente viene legalizzata o depenalizzata, ma, nonostante questa tendenza, lo stigma sociale che affligge il mondo delle droghe è inestirpabile.

In futuro, quindi, le nuove generazioni potrebbero cercare sollievo dal logorio della vita in sostanze che raramente sono state associate al mondo dei 'tossici.' Per questo ci sentiamo di dire che il futuro della fattanza d'avanguardia si trovi nei luoghi più inusuali: nello sciroppo per la tosse, sotto forma di codeina.

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È il 16 novembre del 2000 quando si spegne DJ Screw, padre di un gigantesco catalogo di mixtape rap e hip-hop chopped & screwed, ovvero pesantemente rallentati e muniti di arzigogolamenti tecnico-artistici generati con lo scratching. Screw muore di overdose di codeina e lascerà in eredità al mondo tanta bella musica.

La metilmorfina, la denominazione tecnica della codeina, è un oppiaceo sfruttato per le sue proprietà analgesiche, DJ Screw rallentava la musica proprio per questo: il senso di rilassamento generato dall'assunzione di codeina lo faceva stare bene, e per stare ancora meglio voleva ascoltare la sua musica preferita, ma un po' più lenta del solito.

DJ Screw nel suo studio a Houston. Via: Complex

DJ Screw, quando ha scelto di tuffarsi in questo mondo, non l'ha fatto a caso: ottenuta dalla metilazione della morfina, la codeina rimane una sostanza tossica, ma dal potenziale di assuefazione fisico e psicologico drasticamente ridotto; la possibilità di estrarla da alcuni farmaci da banco—in alcune nazioni—e in generale la possibilità di acquistare farmaci che la contengono la rendono inoltre decisamente comoda.

In questi ultimi anni la codeina ha fatto un grande ritorno nell'immaginario collettivo grazie a un revival in determinate sottoculture musicali, e considerato che l'idea di "potersi fare con lo sciroppo per la tosse" potrebbe risultare fin troppo allettante, Motherboard fa la cosa giusta e ti racconta vita, morte e miracoli del mondo della codeina.

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A livello pratico la codeina, dal greco κώδεια, è un alcaloide (ovvero una sostanza organica con un ottimo rapporto dose/effetto farmacologico) presente nei papaveri da oppio. Benché l'oppio fosse stato oggetto di studi e di consumo per tutta la durata del '700, la codeina non viene isolata prima del 1804, quando il farmacista tedesco Friedrich Stertuner spiana la strada per lo studio e lo sviluppo di nuovi farmaci più efficaci.

La codeina è una sostanza piuttosto sbalorditiva: è l'oppiaceo più utilizzato al mondo e anche uno dei farmaci più sfruttati, al momento. Funziona, è sicura e la assumi per via orale, quindi in maniera tutt'altro che invasiva.

A$AP Rocky, assieme alla crew A$AP Mob, è uno dei responsabili del rilancio della codeina nell'immaginario collettivo della musica hip-hop di tutto il mondo.

Dopo il 1972, poiché la War On Drugs statunitense imperversava e le scorte di oppio per uso medico scarseggiavano, la scienza fece un passo in più e scoprì che per questa incredibile sostanza l'oppio era superfluo: la codeina si poteva sintetizzare a partire dal petrolio e dal catrame di petrolio. Gli antitussivi da banco potevano di nuovo essere messi in vendita senza rischiare che la lotta contro la droga rallentasse.

Non è nostro interesse, però, esplorare gli utilizzi della codeina in campo farmacologico. Essendo un oppiaceo, infatti, il collegamento logico è presto fatto e potrebbe quindi essere interessante approfondire il suo uso a scopo ricreativo.

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Benché sia stato DJ Screw a riportare in auge l'uso della codeina come sostanza per la rilassatezza, la sua prima apparizione sembra essersi consumata in un altro tempo.

La premessa necessaria è che in gergo, quando la codeina viene assunta per scopi ricreativi, cambia nome. Consumare codeina per interessi diversi dal farvi passare una tosse o un dolore articolare significa che andrete ad assumere una bevanda conosciuta comunemente come purple drank, per via del colore datogli dallo sciroppo di prometazina utilizzato per la preparazione. Le declinazione gergali della bevanda sono pressoché infinite: lean, sizzurp, syrup.

Lo scrittore Lance Scott Walker autore di 'Houston Rap Tapes', libro che racconta la realtà dell'hip-hop a Houston, Texas, scrive che i musicisti blues della città a ridosso degli anni '60 erano soliti assumere il Robitussin, un altro oppiaceo, tagliato con la birra. Le generazioni di rapper, tra cui Screw, cresciuti negli stessi quartieri di questi musicisti hanno semplicemente ereditato la tradizione sostituendo il Robitussin con la prometazina.

Quando negli anni '90 DJ Screw comincia a registrare i suoi mixtape il culto del purple drank si diffonde a macchia d'olio, ma nonostante gli ovvi rischi generati dal rifilare un oppiaceo stupefacente in mano a dei ragazzi sbandati le autorità non considereranno il purple drank un possibile problema sociale prima della morte di DJ Screw per overdose di codeina nel 2000.

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Dopo DJ Screw il fenomeno ha avuto degli alti e bassi: benché inizialmente ristretto agli Stati Uniti, gli ultimi anni hanno contribuito a rendere la codeina un punto cardine dell'immaginario collettivo di una certa 'scena' musicale.

Chi la usa in Italia? Ottima domanda. Per la stesura di questo articolo mi sono munito delle potenzialità offerte dai social e l'ho chiesto alla mia lista amici su Facebook. Risposta: praticamente nessuno. Una rapida ricerca su Google non mi ha portato risultati migliori di una dozzina di italiani impacciati che richiedono delucidazioni in materia su Yahoo Answers.

Una pratica e sintetica "storia del sizzurp". Via: KCRW

I motivi sono svariati: il primo è che siamo in Italia; perché complicarsi la vita con queste parole astruse come 'codeina', 'prometazina' o 'idrocodone' quando puoi farti le canne? Il secondo è che in Italia la codeina la puoi recuperare comprando dei blister di Tachidol o di Co-Efferalgan, ma entrambi richiedono una ricetta.

Benché il mio appello su Facebook non abbia trovato riscontro, la mia gigantesca rete di contatti mi ha permesso di mettermi in contatto con un amico che ne ha fatto uso.

Considerata l'esistenza di altre sostanze molto più facili da reperire e probabilmente più efficaci, gli ho subito chiesto perché abbia voluto provare una fattanza da codeina, "Curiosità. Avevo un amico che sapeva come estrarre la codeina dalle pastiglie separando il paracetamolo; in pratica riduci in polvere le pastiglie [di Tachidol] o prendi direttamente le bustine, le versi in 150 ml d'acqua, se non ricordo male, mescoli per un bel po' finché non è tutto bianco. Infine lasci riposare e il paracetamolo si deposita sul fondo del bicchiere, metti il tutto in freezer per una mezz'ora e prima che si congeli del tutto lo tiri fuori e lo filtri," mi racconta.

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"Il problema grosso è che il paracetamolo è tossico per il fegato. Sopra i 4 grammi te lo rovina e se non ci resti secco prima puoi anche buttarlo via. Non devi sbagliare l'estrazione e in ogni caso un po' di residuo rimane sempre."

Il processo di "cold water extraction" illustrato. Separare la codeina dal paracetamolo può sembrare semplice, ma il rischio di residui di quest'ultimo nella soluzione finale può portare a danni permanenti al fegato.

A questo punto mi era chiaro che, viste le condizioni di preparazione, l'assunzione di codeina in Italia non è affine a quella americana, "Una volta separata la codeina dal paracetamolo bevi la soluzione filtrata, che deve essere il più limpida possibile. Ha un sapore di merda, ed essendo un oppiaceo se ci bevi sopra rischi di dormire alla grande."

Il purple drank arriva in centinaia di variazioni diverse e ogni "scuola" ha la propria declinazione della bevanda, i rischi però rimangono costanti e anzi, non fanno altro che aumentare non appena ci si sposta dalla "formula" originale di prometazina e soda. Aggiungere alcol non aiuta il vostro fegato.

L'effetto della codeina sul corpo umano non è esageratamente drammatico considerato che si tratta di un calmante, il grosso problema è l'uso che se ne fa. Mischiare non fa mai bene: se a un analgesico derivato da oppiacei aggiungi marijuana, alcol e chissà cos'altro il risultato potrebbe essere non esattamente piacevole.

Ci hanno lasciato le penne DJ Screw e molti, molti altri; e va tenuto sempre a mente che eroina e codeina sono entrambi derivati della morfina. Le differenze ci sono, ma ecco, la cannabis non è imparentata con la morfina. Non è un consiglio, è una semplice constatazione.