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Tecnologia

Cubik TV è il Netflix italiano, gratuito

Una web TV che verrà lanciata a fine febbraio, e che vanta già un bacino di più di 3 milioni di utenti.
Immagine via Cubik TV

Se escludiamo le reti pubbliche, quasi tutti i canali di Sky e forse qualche altra cosa di cui ignoro l'esistenza, la maggior parte delle reti televisive può essere guardata gratuitamente con un televisore. Dal 1939 circa. Ormai la scelta è praticamente infinita: canali che propongono la loro dose di cultura e cazzate in un alternarsi eterno di documentari sulla Seconda Guerra Mondiale e reality show umilianti.

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Che ciò sia un bene o no ai fini dell'evoluzione intellettuale dell'umanità non sta a noi giudicarlo. Fatto sta che quando sentiamo parlare dell'arrivo di un "Netflix italiano gratuito" la nostra reazione è "Che bomba, finalmente una web TV gratuita." Perché?

Ok, il fatto che sia online è un valore aggiunto: possiamo guardarla sul laptop nel letto o mentre ci facciamo la doccia, oppure tristemente sul tablet dovunque ci troviamo. A pensarci bene il televisore è vincolante a livello sia spaziale che temporale, perché non possiamo scegliere quando e dove vedere i programmi. Ma questo problema si può risolvere anche sui siti delle reti televisive, su Youtube e con lo streaming: possiamo vedere o rivedere dei contenuti senza il vecchio vincolo televisivo di dover aspettare un certo orario.

Allora cosa dovrebbe rendere una web TV interessante e innovativa? Il semplice accostamento con la figaggine di Netflix? O il fatto stesso che qualcuno scelga per noi cosa valga la pena vedere?

Non riuscendo a ottenere una risposta soddisfacente pontificando su noi stessi abbiamo contattato i responsabili di Cubik TV, una web tv con sede in Veneto che verrà lanciata a fine febbraio e che vanta già un bacino di oltre tre milioni di utenti.

Motherboard: Come definiresti Cubik TV?

Matteo Gobesso: Cubik TV è una social internet television, ovvero una televisione strutturata secondo canali tematici che viaggia su una piattaforma internet. I canali sono dedicati a cinema, serie, sport, food, entertainment e molto altro. È social perché è fatta in modo da creare un'interazione tra i contenuti e gli utenti, che possono contattarci tramite i social network, fornirci dei feedback, segnalarci contenuti da inserire nei canali tematici.

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Un approccio customer-generated, quindi…

Esattamente. Inoltre l'utente non deve pagare nulla, può accedere a tutti i programmi semplicemente registrandosi al sito. Può guardare quello che gli interessa, quando gli interessa. La struttura è costantemente monitorata, così come i social. I contenuti saranno sia mainstream che esclusivi della nostra casa di produzione: gli utenti, infatti, potranno anche inviarci contenuti realizzati da loro che noi possiamo decidere di produrre.

Su quali contenuti puntate soprattutto?

Noi puntiamo sulle serie che ci risultano essere le più richieste, abbiamo intenzione di acquistare i diritti di alcune serie web e di produrne alcune tutte nostre. Contiamo di mettere online diverse puntate zero per poi lasciar scegliere agli utenti quelle che preferiscono.

Inoltre abbiamo in portafoglio circa 900 film, tra i quali la filmografia di Fellini e molti altri classici ai quali si aggiungono i nuovi titoli che saranno resi disponibili solo quando saremo online.

Perché un giovane videomaker dovrebbe scegliere di caricare i propri contenuti su Cubik TV piuttosto che su YouTube?

Se io fossi un videomaker sceglierei Cubik TV perché mostra il mio contenuto (mini-episodio, documentario…) a un pubblico molto più vasto e in maniera molto più ordinata. In più, il margine di guadagno è superiore: abbiamo degli accordi commerciali per cui paghiamo il doppio rispetto a YouTube. Infine, se vediamo che il contenuto funziona, possiamo avviare una collaborazione vera e propria.

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Immagine via Cubik TV

Come avete intenzione di gestire la "concorrenza" di YouTube e Netflix?

In entrambi i casi ci poniamo su livelli differenti. Netflix è simile a noi ma è a pagamento, quindi non è un vero e proprio concorrente. YouTube, concettualmente, è completamente diverso: spesso vi vengono caricati contenuti di breve durata e, soprattutto, non coordinati. Non c'è un canale tematico che li raccolga. I film caricati su YouTube, inoltre, sono quasi sempre in bassa definizione, mentre noi abbiamo i diritti sull'HD. È tutta un'altra cosa.

E i costi? Come verranno sostenuti?

Ovviamente ci sosteniamo con gli introiti pubblicitari: abbiamo un accordo esclusivo per 4 anni con il Sole 24 Ore che si occupa della raccolta degli sponsor. La produzione dei contenuti proprietari, invece, è affidata alla casa di produzione The Industry di Milano.

Ho letto che avete già un bacino di 3,5 milioni di utenti, come li avete trovati?

I 3,5 milioni di iscritti hanno usato la piattaforma in versione Beta l'anno scorso, per un test interno. Ci hanno conosciuti tramite social e passaparola… A dire il vero non è stato difficile trovarli, perché avevamo dei buoni contenuti: le versioni in alta definizione di molti classici hanno avuto un grosso appeal, anche all'estero. Dei 3,5 milioni, infatti, soltanto 2 erano in Italia.

Quanti telespettatori avete intenzione di raggiungere in futuro?

Nel 2016 il nostro obiettivo è quello di crescere in Italia, vorremmo arrivare a 6/8 milioni di utenti registrati. Poi puntiamo all'estero. Nel 2017 vogliamo estenderci in Europa e negli USA, e per il 2020 l'obiettivo è la quotazione in borsa.