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Tecnologia

Il vero creatore dei Bitcoin è un imprenditore australiano?

Le inchieste portate avanti da Gizmodo e Wired collegano Satoshi Nakamoto, lo pseudonimo che da anni cela il vero il creatore del sistema cryptocurrency Bitcoin, all'imprenditore australiano Craig Wright.

La Bitcoin Investor's Conference è un meeting annuale in cui si discute di Bitcoin, bilanci e futuro della finanza—quest'anno, a fine ottobre, si è tenuta a Las Vegas, e tra i vari panel che hanno arricchito il programma delle kermesse ce n'è stato uno, l'"All-Star Panel", a cui hanno presenziato una serie di personalità piuttosto importanti dell'ambiente Bitcoin. Tra le altre, il Dr. Craig Evian Wright, l'uomo che secondo recenti investigazioni portate avanti da Wired e Gizmodo, sarebbe il vero Satoshi Nakamoto, il creatore dei Bitcoin.

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Per Wired tutto comincia a metà novembre, quando una fonte anonima fornisce a Gwern Branwen, un ricercatore indipendente in ambito security, alcuni documenti relativi a Wright—il leak viene, infine, consegnato a Wired, che ha pubblicato ieri un lungo articolo in cui illustra le prove e i passaggi che hanno portato alla presunta identificazione del creatore dei Bitcoin.

I documenti forniti da Branwen hanno fatto emergere alcune prove: poco prima della loro prima apparizione, nel novembre 2008, un post risalente ad agosto 2008 sul blog di Wright suggerisce la pubblicazione di un paper a tema cryptocurrency—inoltre, fa riferimento anche a "triple entry currency", un paper risalente al 2005 redatto dal crittografo finanziario Ian Grigg e che condivide diverse idee di fondo con il mondo dei bitcoin.

Uno screenshot del post, ora oscurato, sul blog di Wright. via Wired

Ancora, sempre sul blog di Wright, un post risalente a novembre 2008 include una chiave PGP (Pretty Good Privacy, una firma digitale che permette a due utenti di scambiarsi messaggi criptati) associata, sul server dell'MIT in cui è conservata, all'indirizzo email 'satoshin@vistomail.com', estremamente simile a 'satoshi@vistomail.com', l'indirizzo utilizzato da Satoshi Nakamoto per diffondere il primo paper sui Bitcoin.

Inoltre, uno screenshot contenuto nel leak mostrerebbe un post del blog di Wright, ora cancellato, datato 10 gennaio 2009 in cui si parla del lancio della beta dei Bitcoin—appena un giorno dopo il lancio ufficiale della cryptocurrency, il 9 gennaio 2009. A queste prove si aggiungono una serie di email e di conversazioni contenute nel leak consegnate a Wired, come uno scambio di battute tra Wright e il suo avvocato risalenti a giugno 2008 in cui il primo immagina un "libro mastro distribuito in P2P", "un apparente riferimento al registro pubblico delle transazioni Bitcoin chiamato blockchain, ben prima che venisse reso pubblico," scrive Wired.

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La trascrizione della discussione tra Wright e i suoi avvocati in cui afferma di mandare avanti il sistema Bitcoin dal 2009. via

Gizmodo

Le altre prove mostrate da Wired evidenzierebbero i collegamenti tra Wright e numerosi "tesoretti" in Bitcoin che, prima di adesso, erano attribuibili di fatto solamente a Nakamoto. Infine, in una trascrizione di un incontro tra Wright e alcuni avvocati ed esattori delle tasse australiani, si leggerebbero una dichiarazione piuttosto chiara, "Ho fatto del mio meglio per provare a nascondere il fatto che ho gestito il sistema Bitcoin dal 2009, ma penso che alla fine di questo (procedimento legale per evasione tasse in Australia, ndr) mezzo mondo lo finirà per sapere."

Il reportage di Wired descrive anche uno scambio di mail tra loro e Wright, in cui quest'ultimo, attraverso un indirizzo email alias, risponde in maniera elusiva e criptica alle richieste di incontro di Wired. La pista seguita da Gizmodo conduce allo stesso modo a Craig Wright, arricchendo di alcune prove l'investigazione.

"Ho fatto del mio meglio per provare a nascondere il fatto che ho gestito il sistema Bitcoin dal 2009, ma penso che alla fine di questo mezzo mondo lo finirà per sapere."

La notizia è molto fresca, e sicuramente gli sviluppi più importanti della vicenda si svolgeranno nei prossimi giorni: per ora non si può fare altro che affidarsi alle prove mostrate da Wired e Gizmodo e domandarsi se la scelta delle due testate di pubblicare i reportage non possa essere stata troppo affrettata, vista la mancanza di conferme nero su bianco del collegamento tra Nakamoto e Wright.

Nel frattempo, in Australia, la casa e gli uffici di Wright sono stati repentinamente perquisiti dalla polizia locale, la quale ha affermato che "la polizia federale australiana può confermare che le ricerche sono state effettuate per assistere l'operato dell'Australian Taxation Office presso una residenza nella città di Gordon e una sede a Ryde, vicino a Sydney. La questione non è legata ai recenti reportage diffusi dai media che legano Wright al sistema Bitcoin.