FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

Perché i robot dovrebbero avere una carta d'identità

Se tutto va bene, i nostri robot saranno obbligati per legge ad avere il loro kill switch oltre a molti altri doveri.

  Update: Oggi, 16 Febbraio 2017, il Parlamento Europeo ha approvato il report sulla robotica della deputata Mady Delvaux con 396 voti a favore e 123 contro. Nel comunicato stampa diffuso dalla deputata si legge "La relazione insiste sul fatto che i robot sono macchine, non sono esseri umani e non lo saranno mai. Si tratta di strumenti che hanno lo scopo di servire gli esseri umani. Ma le questioni sollevate dalla sempre maggiore interazione tra umani e robot devono essere studiate e affrontate." 

Pubblicità

Nel comunicato vengono ricordati come "nel lungo termine, mentre i robot diventeranno sempre più sofisticati e autonomi, determinare la responsabilità in caso di incidente sarà sempre più complesso. Questo è il motivo per cui il rapporto mostra dei modi per garantire che le vittime saranno sempre ricompensate."

Tuttavia, la deputata si dice "delusa dal fatto che la coalizione di destra di ALDE, PPE e ECR abbiano rifiutato di prendere in considerazione le possibili conseguenze negative sul mercato del lavoro. Lo sviluppo della robotica potrebbe comportare cambiamenti sociali di grande entità, compresa la creazione e la perdita di posti di lavoro in determinati settori. Abbiamo quindi deciso di sollecitare la Commissione a seguire da vicino queste tendenze e avviare un dibattito che includa nuovi modelli di lavoro e la fattibilità futura del sistema di tassazione e di assistenza sociale in futuro. Tuttavia, ALDE, PPE e ECR hanno votato per eliminare questa disposizione." In conclusione, sottolinea come questa iniziativa legislativa inviti "la Commissione a presentare una proposta legislativa. Non è obbligata a farlo, ma deve indicare i motivi, nel caso in cui si rifiuti. Tuttavia, esorto la Commissione a presentare delle proposte legislative su questi temi importanti al più presto.

Il 12 Gennaio 2017, la commissione giuridica del Parlamento europeo ha approvato una proposta di legge per fornire uno statuto giuridico ai robot. Come prossimo passaggio, la proposta sarà presa in considerazione dalla Commissione Europea.

Pubblicità

La proposta, presentata a maggio 2016, è partita dal Lussemburgo, grazie al lavoro della deputata Mady Delvaux. Lo scopo del testo è quello di definire una serie di linee guida per ideare una cornice legale a livello europeo per l'interazione con gli strumenti basati sull'intelligenza artificiale.

Tra le proposte incluse nel documento, troviamo la creazione di una "carta d'identità" per robot che prendono decisioni autonome, con diritti e doveri, come la responsabilità di rimborsare i danni causati e quella di pagare le tasse—uno dei temi caldi, tra l'altro è l'ipotesi dell'istituzione di un reddito minimo di cittadinanza per gli essere umani così da smorzare gli effetti sul mondo del lavoro dell'automazione.

Altro punto focale è l'inclusione nella macchine del cosidetto kill switch, ovvero, la possibilità di spegnere un robot in caso di emergenza oltre a quella di riprogrammarlo se non funziona per come era stato progettato. Nel caso di un incidente, un programmatore dovrebbe essere tenuto a fornire l'accesso al codice sorgente di un programma nel caso di indagini. La proposta prevede anche un regime di assicurazione obbligatoria—simile a quello delle auto—in cui produttori e i proprietari pagano un'assicurazione per coprire i danni causati dai loro robot.

Il documento fa anche riferimento alle leggi della robotica di Isaac Asimov, ovvero, che un robot non debba mai danneggiare o uccidere un essere umano, che debba obbedire agli ordini del suo creatore e proteggere la propria esistenza—a meno che così facendo non arrechi danno a un essere umano. La considerazione interessante è che, pur essendo state concepite dall'autore di fantascienza immaginando delle macchine consapevoli di sé, secondo il team della Dlevaux, queste leggi, in realtà, dovrebbero fare da guida per i progettisti, i produttori e gli operatori di robot perché non possono essere convertite in codice.

Pubblicità

Dal punto di vista etico, il documento si pone nei confronti dei robot, sempre è comunque come macchine raccomandando di non instaurare rapporti emotivi con essi—può accadere infatti che gli esseri umani si affezionino a robot che forniscono assistenza medica.

Dopo la presentazione della proposta, Motheboard aveva contattato Mady Delvaux "Ho scoperto la robotica nel corso di un workshop sulle future sfide legali alla commissione giuridica del Parlamento europeo in cui l'argomento veniva citato come una priorità," mi aveva che raccontato la deputata riferendosi alla genesi del progetto, "da allora la creazione di un quadro giuridico che consenta alla nostra industria di prosperare mantenendo i diritti fondamentali a tutela delle persone è diventata la mia priorità. Durante l'ultimo anno, abbiamo svolto molto lavoro al Parlamento Europeo: abbiamo creato un gruppo di lavoro sulla robotica, consultato numerosi esperti provenienti da diversi settori e, ultimo, ma non meno importante, abbiamo presentato la relazione sulle norme di diritto civile riguardanti la robotica."

"Dal punto di vista politico, il tema stesso della relazione in quanto tale è innovativo. Finora, nessun parlamento nazionale al mondo ha specificamente affrontato le sfide riguardanti la robotica."

La Delvaux mi ha spiegato quali aspetti del loro lavoro sono stati accolti più favorevolmente: "l'idea di creare un'Agenzia Europea per la robotica. Questa agenzia dovrebbe fornire i principi guida alla Commissione e ai Stati membri europei oltre ad essere l'interlocutore europeo sul piano internazionale, soprattutto per quanto riguarda la cooperazione nella definizione di standard internazionali.

Quando ho chiesto alla Delvaux quali fossero gli aspetti più innovativi della relazione, mi ha risposto che "dal punto di vista politico, il tema stesso della relazione in quanto tale è innovativo. Finora, nessun parlamento nazionale al mondo ha specificamente affrontato le sfide riguardanti la robotica. Il Parlamento europeo è infatti il primo a riflettere su un quadro adeguato per la robotica. Oltre a questo, la relazione invita a ulteriori riflessioni su alcune idee d'avanguardia, come la creazione di un carta d'identità per robot o la ipotesi di un reddito di base."

Come ultima cosa ho chiesto alla deputata di spiegarmi come si posano tradurre leggi pensate per gli esseri umani in leggi adatte ai robot e la sua risposta è stata che "le leggi sono sempre fatte per gli esseri umani. Vogliamo regolare l'interazione degli esseri umani con i robot, ma i robot devono sempre servire gli esseri umani. Per me, le leggi che regolano la robotica dovrebbero avere l'obiettivo di garantire in ultima analisi, la sicurezza e la tutela dei diritti personali degli esseri umani."