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Cultura

Guida alla masturbazione per ragazze

Una guida per ragazze "che non devono chiedere mai".
Guida alla masturbazione femminile
Illustrazioni di Hellen Jo

I maschi credono che le ragazze possano scopare in qualsiasi momento. VERO. Ma anche FALSO, perché l'uso del verbo "potere" implica una certa dose di volontà, con tutto quel che comporta il processo "ragazzo che viene da te, lascia qualche schizzo sulle lenzuola, ti infetta di sentimenti e magari attacca alla tua cosetta le piattole." Quindi sì, possiamo, ma il passaggio alla pratica non è così ovvio. La maggior parte delle volte, quando La Smania incombe, le ragazze preferiscono arrangiarsi. Capite cosa intendo, no? Sì, ecco. Ma lasciate che ve lo spieghi—se non altro perché quello stesso ragazzo che sul pc rinomina i porno come "SuperQuark-Prima Stagione" vi guarderà con occhi grandi così non appena lo farete presente. Anche noi ci masturbiamo, sì.

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L'autoerotismo è l'unica parte della sessualità femminile in cui è possibile ritrovare la delicatezza di cui si favoleggia da tempo immemore. Basta aggiungere un ragazzo (o una ragazza) e tutto si fa più confuso, rumoroso e strano. Che è meglio, non fraintendetemi, ma fare da sé è così… rilassante. Semplice. Talmente bello che, da oggi in poi, per sottolineare quanto una cosa sia piacevole, mimerò il gesto cerchio-dentro-fuori.

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La masturbazione femminile è tanto più fantastica se paragonata a quella maschile: osservare un ragazzo all'opera è utile in senso educativo, per capire come gli piacerebbe essere maneggiato, ma tutto ciò che gira intorno all'atto è talmente disgustoso che potendo si eviterebbe volentieri. Distese di fazzolettini, calze di spugna con la punta umidiccia, leggende metropolitane sui riti di gruppo… I ragazzi sono fantastici, ma la loro tecnologia da masturbazione andrebbe decisamente rivista.

CUSCINO/ORSETTO DI PELUCHE/COPERTA

È così che si impara, solitamente col contatto casuale con uno degli oggetti di cui sopra e la conseguente intuizione di replicabilità della sensazione di caldo piacere prodotta dallo sfregamento. Molte ragazze non l'hanno mai fatto, perdendosi alcuni degli orgasmi migliori dell'adolescenza (ok, orgasmo è una parola terribile, ma è così che tutte prima o poi finiscono per chiamare quel meraviglioso senso di liquefazione catartica).

DOCCINO/RUBINETTO

Capita poi che il vibratore si rompa e che non abbiate abbastanza soldi per comprarne uno nuovo. Come fare? Le vostre dita passano troppo tempo a ticchettare sulla tastiera perché siano abbastanza attraenti, ed è a quel punto che l'occhio cade sulla porta del bagno, dove il doccino e il rubinetto giacciono inconsapevoli e pronti per essere reimpiegati come vibratori. (Vibratore. Non è una parola disgustosa? Odio il modo in cui viene usata dagli sceneggiatori di sit-com. Crescete, diamine. I giocattoli erotici non sono niente di eccentrico o insolito, e fanno ormai parte della vita quotidiana di ogni adulto, come il credit scoring per il calcolo della solvibilità del consumatore o l'invadente senso di futilità. Se credete che il vibratore sia strano, dovete fare ancora un sacco di strada, care mie.) Il doccino offre un getto a pressione costante e affidabile, ed è igienico. In più, il bagno costituisce un ambiente sicuro e intimo. Ricordatevi solamente di far uscire l'acqua, ogni tanto.

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CONTRO LA PORTA DEL BAGNO PER HANDICAPPATI

Non so se dove abitate i bagni pubblici per handicappati sono obbligatori. In Canada sì, ed è lì che dovete andare quando volete un po' di tranquillità. Sono raramente occupati (ma toglietevi di mezzo se qualcuno che ne ha veramente bisogno bussa alla porta), abbastanza grandi perché possiate allargare le gambe e quasi sempre collocati in fondo alla toilette—così non sarete obbligate a sentire gli sgocciolii dei cessi a fianco mentre siete concentrate sull'ultima fantasia. Bonus triplo se lo fate quando siete al lavoro.

SENZA MANI!

Decisamente la tecnica migliore. Se riuscite a sedervi così bene da raggiungere l'orgasmo attraverso lo sfregamento col cavallo dei jeans nel corso di un viaggio in metro, siete promosse a pieni voti.

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TERZO DITO DELLA MANO CHE USATE DI PIÙ

Il modo migliore per concedersi un po' di piacere in solitudine è farsi una canna, prendere uno Xanax, indossare degli abiti comodi, staccare il telefono e trascorrere una o due ore guardando alternativamente film porno e sexy (e per sexy intendo roba tipo Bad Boys II) mentre giocherellate coi capelli e stimolate varie aree del corpo, sia con le mani che con altri oggetti reperiti presso il vostro sexy shop di fiducia. Dovete farlo perché a) è così che si tratta una signora, b) costituisce un ottimo allenamento per le relazioni omosessuali e c) procura gli orgasmi più insoliti e imprevisti. Se vi chiedete cosa stesse facendo Britney quando ha "scritto" la sua hit dell'autoerotismo "Touch of My Hand," questa è la risposta.

Importante: deve essere il dito medio (ovvero il più forte) della mano con cui scrivete a fare la parte più consistente del lavoro, quella in cui planate sul clitoride senza troppi preliminari. Ma la cosa diventa ancora più grossa quando siete stanche e l'orgasmo serve a conciliare il sonno. Mettetevi in posizione fetale, in modo da potervi addormentare subito dopo essere venute. Ma cosa siete, animali? (Sì.)

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TERZO DITO DELLA MANO CHE USATE DI MENO

Da fare quando la mano che usate solitamente è troppo stanca. E aggiungete "sedetevi sulla mano finché non si addormenta" e "usate quella con cui siete meno pratici così durerà più a lungo" alla serie di cose da ragazzi che noi proprio non capiamo.

DILDO

Nel mondo reale (ovvero: lasciate perdere i porno), alle donne non serve avere qualcosa di simile a un pene per spassarsela. Altra cosa importante, la masturbazione è quella pratica che serve a ricordare alle donne eterosessuali che il lesbismo è la scelta giusta, ma che siamo troppo abituate per percorrerla consapevolmente. Il dildo entra in gioco quando il vostro ragazzo vuole provare la doppia penetrazione, e al suo gingillo sono toccate in sorte le retrovie. (Non l'ho mai fatto, ma sapete, sono voci che girano.) I dildo hanno ovviamente dei lati negativi, e in generale credo che, piuttosto che ricorrervi assiduamente, sia preferibile un po' di astinenza. In fondo, a volte vale anche la pena aspettare e riscoprire quel dolorino che vi fa dire "Ahi," e subito dopo "Continua."

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HITACHI MAGIC WAND

Lo inserisco in questa lista perché è il classico vibratore di cui una ragazza si innamora al primo uso, finendo per non comprare più altro (sì, si rompe facilmente, quindi preparatevi a doverlo sostituire regolarmente.) Ma non sono del tutto sicura. La masturbazione dovrebbe essere qualcosa di sexy, e di certo un apparecchio poco maneggevole e rumorosissimo non lo è. In più, la testa del Magic Wand è bianca e ha una consistenza spugnosa, e questo significa che con le mestruazioni è off-limits. Peccato che è proprio in quel periodo che ci si masturba di più. Molto, molto di più.

POCKET ROCKET

È un vibratore un po' difettoso, e probabilmente viene dal Giappone, ma ne avrò comprati almeno quattro o cinque. Sono silenziosi, maneggevoli e hanno un design semplice e senza pretese.
Se voleste davvero fare sesso ma non ne avete la possibilità, questo mini aggeggio è la scelta giusta. È talmente discreto che basta sistemarvi in posizione supina, allargare le gambe e orientarlo contro il clitoride per avere l'impressione che a penetrarvi sia un uomo vero. O meglio, il fantasma di un umo vero.

QUELL'INQUIETANTE AFFARE CHIAMATO SYBIAN

Non ci riesco. Non so nemmeno perché l'abbiano inventato.