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'Brand Killer' è il visore AR che censura le pubblicità nella vita reale

Un gruppo di hacker ha costruito un AdBlock per la vita di tutti i giorni.

Una delle conseguenze terrificanti insite in tecnologie come Google Glass e Oculus Rift è l’avvento di un mondo di pubblicità infinito e senza vie di fuga, pensato per seguirci ovunque andiamo, un po’ come i banner da retina profetizzati in Minority Report. Fortunatamente, questo scenario non è ancora diventato realtà—anzi, a dirla tutta, sta succedendo proprio il contrario, grazie a menti eccelse come il gruppo dietro al visore Brand Killer, che, una volta indossato, individua e oscura le pubblicità al nostro posto.

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I quattro ingegneri informatici hanno messo insieme un paio di occhiali, una fotocamera, uno schermo da 7 pollici e una manciata di circuiti per creare una fotocamera che sfoca qualsiasi logo (nei limiti di un certo database precompilato) entri nel campo visivo di chi la indossa. “Il branding e le pubblicità aziendali sono ovunque nella società di oggi e sono praticamente impossibili da evitare,” scrive sulla pagina del progetto il team di Brand Killer, che si è formato al PennAppsW2015 ed è composto da Reed Rosenblunth, Jonathan Dubin, Tom Catullo e Alex Crits-Christoph. “Cosa succederebbe se vivessimo in un mondo dove i consumatori sono ciechi all’eccesso di pubblicità? Brand Killer è una tecnologia che immagina un futuro in cui le persone possono servirsi della realtà aumentata per escludere dalla propria vita il condizionamento delle corporazioni.”

Gli ingegneri di Brand Killer non sono stati i primi a pensare a un AdBlock per la vita reale, come dimostra la lista infinita di scherzi a tema che gira su Twitter e la popolare app NO AD, che sostituisce le pubblicità esposte nella metro di NYC con opere di arte digitale. Il visore fatto in casa è divertente, però, perché non lega l’intervento a un luogo specifico e sembra funzionare discretamente già nella demo che vedete qui sotto. È ancora un po’ goffo, ma, come spiega la voce narrante del video, “Si tratta di una tecnologia che può essere ampliata e migliorata in futuro.” In poche parole, quelle battute su Twitter potrebbero restare battute ancora per poco.

Immagini via

Trovate ulteriori informazioni sul sito di Brand Killer.