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Tecnologia

Qualcuno ha rubato una mano bionica da 30.000 euro da un padiglione di Expo

L'avanguardistica mano bionica di produzione della Scuola Sant'Anna è stata rubata venerdì scorso da Palazzo Italia, a Expo.

In Italia lavoriamo a forza di terni al lotto. Facciamo 99 cialtronate e poi silenziosamente tiriamo fuori una figata impossibile che buca il tessuto spazio-temporale in quanto avanguardia tecnologica.

Una di queste figate arriva dall'Istituto di BioRobotica del Sant'Anna di Pisa, ed è un progetto che con quattro spicci (400.000 euro) erogati dal MIUR ha creato My-Hand, una mano robotica che permetterà a chi ne ha bisogno non solo di indossare una protesi non invasiva e che non richiede un intervento chirurgico per essere impiantata, ma anche di riacquisire il senso del tatto.

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La notizia non è esattamente nuovissima; o meglio, non è questa la notizia.

Lo scoop è che venerdì scorso uno di questi prototipi era in esposizione al Padiglione Italia, a Expo. Fino a qui tutto bene. Se non fosse che questa protesi bionica al mattino risplendeva orgogliosa di tutta la sua fierezza avanguardistica, mentre la sera non lo faceva più. Ha smesso non perché si è rotta, ma perché l'hanno rubata. Sì, esatto. Ricapitoliamo.

L'Istituto di BioRobotica del Sant'Anna progetta una protesi che sembra arrivare dal futuro che potrebbe cambiare la vita a chi non ha la mano, questa protesi viene fieramente esposta—come è giusto che sia—all'interno del Padiglione Italia, il principale di Expo, e infine viene rubata. 30,000 euro di ammenicolo tecnologico che sparisce, e nessuno ha visto niente.

L'agenzia Toscana Promozione, che si è occupata dell'esposizione del prototipo, ha già sporto denuncia ai Carabinieri e il prototipo è già stato sostituito con una copia identica, ma resta il fatto che nel bel mezzo della struttura più importante di tutto Expo un prototipo da 30.000 euro è sparito come fosse un tozzo di pane da una cesta. Fenomenali.