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Tecnologia

Il nostro cervello verrà hackerato, analizzato e tracciato

In un futuro prossimo, alcune compagnie potrebbero scannerizzare le nostre onde cerebrali per estrarne informazioni.
Immagine: Emotiv

In un futuro prossimo, alcune compagnie potrebbero scannerizzare le nostre onde cerebrali per estrarne informazioni. È già abbastanza brutto che i dettagli privati della nostra vita vengano rivelati da rastrellamenti fatti da e-mail e telefonate; e se il Grande Fratello stesse letteralmente leggendo le nostre menti? Distopia totale.

Stiamo andando in quella direzione. La rilevazione elettronica delle onde cerebrali sta diventando sempre più diffusa nel mercato dei consumi, con l'industria dei videogiochi in prima linea nel trend. I “Neurogames” utilizzano un'interfaccia cervello-computer e strumenti per la elettroencefalografia (EEG) come le cuffie Emotiv per leggere i segnali del cervello e tradurli in azioni all'interno del gioco, dando praticamente al giocatore dei virtuali superpoteri psichici.

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C'è ora il timore che non si stia facendo abbastanza per proteggere i nostri pensieri spontanei dall'essere hackerati con uno “spyware del cervello” o dall'essere tracciati e raccolti come il resto dei nostri dati personali. La preoccupazione è sorta il mese scorso alla 2014 Neurogaming Conference a San Francisco, come riporta la NPR.

“Potremmo svegliarci tra qualche anno e dire, 'Oh, avremmo dovuto fare qualcosa. Avremmo dovuto ragionare sulla privacy di queste informazioni',” mi ha detto in un'intervista Arek Stopczynski, ricercatore di neuroinformatica al MIT.

È possibile raccogliere informazioni private, come codici PIN, carte di credito, indirizzi e compleanni, svelate dai segnali cerebrali.

I dati che si ottengono dall'EEG sono estremamente ricchi, o “multi-dimensionali” nel senso che un singolo segnale può rivelare molte informazioni su di te: se hai una malattia mentale, se sei soggetto a dipendenze, le tue emozioni e i tuoi gusti.

I dati delle onde elettriche prodotte dal cervello che vengono caricate su un server per fini ludici potrebbero essere sfruttate anche per una dettagliata lettura della psiche. È possibile raccogliere informazioni private, come codici PIN, carte di credito, indirizzi e compleanni, svelate dai segnali cerebrali, come hanno dimostrato i ricercatori di uno studio del 2013 sulle implicazioni sulla privacy e sulla sicurezza degli strumenti a controllo cerebrale da parte dell'utente.

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E diversamente dal profilo di Facebook, i dati forniti dall'EEG sono biometricamente unici e irripetibili, come le impronte digitali. Gli scienziati hanno dimostrato di poter identificare le persone in base ai dati forniti dal loro EEG con un'accuratezza tra l'80 e il 100 percento.

Il più grande pericolo potenziale, quando si tratta della privacy di dati delle onde cerebrali, ha sostenuto Stopczynski, è la possibilità di collegare i database EEG ad altri database con informazioni finanziarie o di posizione. “Se non facciamo qualcosa e non ne iniziamo a parlare, si finirà ad avere questa grande raccolta di dati personali EEG sui quali nessuno avrà un opportuno controllo,” ha detto.

Se per esempio la NSA iniziasse a raccogliere informazioni cerebrali, potrebbero teoricamente collegarli con altre basi di dati estrapolati online per creare un profilo completo di un individuo, che va ben oltre quello che viene divulgato semplicemente da post o messaggi.

Come si può fermare questo tipo di estrazione invasiva di dati dalle nostre menti? La risposta è semplice, le onde cerebrali possono essere protette esattamente come ogni altra informazione personale.

In un recente studio, Stopczynski e altri colleghi hanno delineato un protocollo di sicurezza per i dati EEG, chiamato openPDS. Il sistema è costituito da due tipi di tecnologia: un'app per smartphone che legge i dati EEG e un sistema di archiviazione di dati generici che rilascia solo risposte a specifiche “domande” poste da programmi e servizi—ma non i dati stessi.

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Quindi, prima di accendere un neurogame, il giocatore deve installare un modulo fornito dalla compagnia, che è in grado di calcolare specifiche parti dei dati emessi dalle cuffie EEG per generare un codice che si traduce in azioni all'interno del gioco.

L'obiettivo è prevenire che i nostri dati cerebrali vengano disseminati nel cyberspazio senza che noi lo sappiamo, o almeno non nello stato in cui le informazioni personali si trovano ora nel web. Gli esperti di sicurezza dei dati vogliono essere sicuri che gli utenti mantengano un totale controllo su dove vanno le proprie onde cerebrali,  e in quali mani finiscano.

Assicurando che i dati EEG puri non verranno mai ceduti a terzi, il sistema di Stopczynski offre ai giocatori il controllo sui propri dati neurali. “Ciascuno deve essere il padrone esclusivo della copia dei propri dati cerebrali,” ha detto. “I tuoi dati, specialmente quelli biometrici, non devono essere duplicati in più luoghi.”

Le persone possono essere noncuranti della propria privacy online, e avere addirittura la volontà di scambiare informazioni personali accessibili a tutti nel mondo digitale. Ma sono più propenso a pensare che i nostri cervelli funzionino diversamente.

Prima che i neurogame elaborino altri servizi e prodotti controllati cerebralmente, è meglio assicurarsi che questo non significhi dare alle multinazionali e a ficcanaso del governo un accesso diretto ai nostri pensieri privati. Facebook e la NSA non hanno ancora carta bianca per l'accesso alle nostre menti, e probabilmente dobbiamo fare in modo che rimanga così.