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Tecnologia

Live streaming di una tragedia di massa

Il sito russo Life News ha trasmesso per ore un livestream della tragedia del volo MH17. Forse è il caso di farsi delle domande sul confine tra giornalismo e voyeurismo.
Immagini: Screenshot da Life News

Attenzione: questo articolo contiene immagini forti.

Qualche giorno fa molte migliaia di persone hanno guardato le immagini di cadaveri insanguinati, tra cui molti bambini, che bruciavano tra i rottami di un aereo grazie alle immagini sfuocate di un canale di livestream russo. Il terreno era una distesa di rottami carbonizzati, e dalle macerie si sollevavano molte lingue di fumo.

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È stato inquadrato un uomo che esaminava un cumulo di passaporti anneriti. Ne ha aperto uno con la foto del viso angelico di una bambina olandese di 10 anni. L'immagine si è bloccata, al centro dello schermo è apparso un cerchio grigio assieme a una parola in cirillico che possiamo immaginare volesse dire “buffering”.

Il sito russo Life News è stato tra i primi sul luogo dopo che si era diffusa la notizia dello schianto di un volo commerciale. Sono morte centinaia di persone, l'Ucraina ha subito incolpato la Russia e viceversa, mentre una spessa colonna di fumo nero si alzava verso il cielo. Fin dall'inizio la scena era in livestream, e il link circolava su Twitter, visitato da migliaia di persone.

Horrifically graphic images of the the downed #MH17 flight coming from Life News live stream. Bodies among the debris.

— Tanner Kahler (@tannerkahler)

July 17, 2014

Live stream of the scene of the wreckage person and someone was showing photos of passengers http://t.co/iHi1InXDDV via @worldwidenieuws

— Kety Shapazian (@KetyBrazil)

July 17, 2014

Life News, un canale di notizie privato, è pesantemente filorusso. Ogni scena, senza nessun filtro; le videocamere del canale zoommavano sulle macerie, sui corpi nudi, sulle nuvole di fumo, sui piccoli fuochi ancora accesi, sui libri di viaggio. Qualcuno stava andando a Bali per le vacanze.

Possiamo vedere i curiosi che si avvicinavano e i primi soccorritori che cercavano tra le macerie, con delle canne per spegnere le fiamme ancora accese. Alcuni hanno riportato che sono state viste delle persone saccheggiare il luogo del disastro.

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Poi i giornalisti di Life News hanno raccolto i passaporti ammucchiati sul terreno e hanno iniziato a sfogliarli davanti alla videocamera. Passaporti di persone, di bambini che, qualche ora prima, avevano reclinato i loro sedili nello spazio aereo ucraino. Questo è stato probabilmente il momento in cui forse si è passato il segno.

Quella bambina ora è morta. La versione non più sfuocata delle immagini della prima diretta ha fatto vedere a tutti gli spettatori il suo nome, la data di nascita e la foto, pubblicata su Internet pochi minuti dopo. Aveva dieci anni. E questo non era più giornalismo; era voyeurismo.

La diretta streaming è poi finita, e il canale è tornato a un format più tradizionale. La conduttrice e l'esperto in studio commentavano le immagini del livestream, di cui iniziavano ad essere censurate quelle più crude. I corpi inizialmente non erano sfuocati nelle immagini. Come una versione più raccapricciante di ciò che la CNN aveva fatto con la precedente tragedia dell'aereo malese, Life News ha mandato in onda le scene tutto il giorno, ancora e ancora.

Se volete vederli, i momenti cruciali della diretta sono stati postati su YouTube. Sono tutte immagini forti, quindi siate preparati.

Il principio dell'audience vince sempre, ovviamente; e per questo il giornalismo livestream sta sconfinando nel mainstream. Tutti noi abbiamo guardato i progressi del conflitto ucraino attraverso feed senza alcun filtro. Anche i video cruenti di LiveLeak degli scontri in Siria e in altri paesi sono tanti e abbastanza facili da reperire. Ma c'è qualcosa di eccezionale e in qualche modo irritante in questo livestream di un disastro aereo con centinaia di morti.

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I livestream stanno diventando sempre più popolari perché offrono al pubblico la possibilità di avere un'esperienza diretta dell'evento importante. Chi conduce il livestream è un delegato in movimento dello spettatore bloccato nel suo ufficio o nella sua camera, che guarda lo schermo di un laptop. Tim Poll di VICE ha reso popolare questo medium con altri giornalisti durante Occupy Wall Street, dove c'è stato un grande interesse verso il livestream perché tutti volevano sapere cosa si provasse ad essere spintonati nel mezzo di una folla che avanzava per le strade di New York intonando slogan contro i titani di Wall Street e gli agenti della polizia. Il livestream crea empatia; è un canale emozionale per le situazioni difficili del mondo reale

Ma il livestream di Life News ha proposto una serie ininterrotta di cadaveri e macerie. Non si crea nessuna empatia con le persone che erano lì; chi tra di noi si aggirerebbe per una tomba a cielo aperto creatasi poco prima e osserverebbe in quel modo i morti, zoommando sui dettagli—per delle ore? Sono stato testimone di tragedie in prima persona, ma non sono riuscito a indugiare come hanno fatto gli operatori del canale russo. Ho cercato di aiutare, anche se non potevo fare niente, ma non sono rimasto a fissare degli esseri umani morti che venivano man mano scoperti.

Si sono sollevate grandi controversie sulla distribuzione delle immagini di morte online. Buzzfeed, per esempio, è stato attaccato da più parti per aver diffuso un video di un suicidio in diretta mandato in onda da Fox News. C'è sicuramente un pubblico che vuole vedere queste immagini crude, e alcuni credono che impedirne la diffusione voglia dire impoverire la rappresentazione della realtà. Uno studio del 2010 della University of Arizona ha scoperto che i giovani americani pensavano che i notiziari non dovessero porre filtri sulle scene di morte—e che durante il conflitto in Iraq moltissimi avevano iniziato a seguire Al Jazeera, perché molto meno schizzinoso nel mostrare le “immagini crude” rispetto ai canali americani come la CNN o la MSNBC.

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Questo desiderio di vedere la verità senza filtri—spargimenti di sangue e tutto il resto—senza dubbio sta spingendo nuove organizzazioni a estendere i limiti della diretta, e diffondere le immagini in livestream senza interruzioni.

“La parte del pubblico più giovane, soprattutto la generazione di YouTube cerca le immagini crude in un modo diverso rispetto agli spettatori dell'era pre-Internet,” ha affermato Shahira Fahmy, autore dello studio della ASU. “Questo ha delle serissime implicazioni per i canali, credo sia il momento che chi si occupa della diffusione di notizie modifichi il proprio codice etico per permettere la trasmissione di immagini cruente in modo da fornire al pubblico una prospettiva più completa e realistica della guerra e dei conflitti.”

I principali operatori tra i media potrebbero avere modificato molto le proprie regole—anche VICE l'ha fatto—ma ci sono altre organizzazioni che si sono mobilitate per riempire i vuoti. E questa è una buona cosa, la maggior parte delle volte. Meno filtri danno accesso a una verità più completa.

Ma anche se alcuni eventi, forse, non dovrebbero essere trasmessi in livestream, è troppo tardi per fare queste considerazioni su come “dovrebbero o non dovrebbero”. L'avanzamento della tecnologia mobile è inarrestabile, sempre più versatile e accessibile a tutti. La dimostrazione è la diffusione delle immagini del luogo del disastro nell'Ucraina orientale, dove ogni dettaglio è stato trasmesso ai nostri schermi. Oltre al livestream sono apparsi ovviamente moltissimi video di YouTube, postati da cittadini che vivono nelle vicinanze che hanno visto il fumo alzarsi dal luogo della tragedia.

Stiamo elaborando modi sempre più accurati per mostrare gli eventi tragici, e lo stiamo facendo sempre più rapidamente. Siamo in grado di creare delle repliche sempre più realistiche di questi luoghi; in questo caso un campo ricoperto dalle macerie di un aereo e da centinaia di corpi. Abbiamo strumenti come Storify che ci aiutano a curare, condividere e velocizzare la ricostruzione degli eventi; il futuro della conoscenza delle tragedie di massa è tempestato e condizionato da ogni parte da tutte queste reazioni.

Alcuni potrebbero dire che è un fatto positivo, che potrebbe far accrescere la nostra empatia per questi avvenimenti e permetterci di capire e provare queste esperienze in un modo prima impossibile. Altri affermano invece che stia accadendo il contrario. Sul New York Times è apparso un articolo su uno studio del 2010 secondo il quale la capacità empatica dei giovani stava diminuendo; “gli autori ipotizzavano che il mix di videogiochi, social media, reality show e ipercompetizione di questa generazione Y abbia portato i giovani ad essere più egocentrici, superficiali e senza restrizioni nel loro individualismo e nelle loro ambizioni.” Uno studio del 2013 ha concluso che l'esposizione a immagini di violenza riduce la capacità dello spettatore di provare empatia. Queste scoperte, ovviamente, sono controverse.

Ma nonostante tutto, forse dovremmo iniziare ad essere più cauti nel modo in cui usiamo il livestream. Le riprese nel dettaglio di persone appena morte e le immagini delle informazioni personali sensibili dei deceduti sono state pubblicate con una chiarezza cristallina, e molti hanno reputato le immagini troppo raccapriccianti. Le foto degli spargimenti di sangue della vita reale una volta si potevano trovare nascoste nel profondo dei forum online, ora invece sono alla luce del sole e stanno per diventare un fattore fondamentale per il giornalismo, a un click di distanza per chiunque abbia un account Twitter.