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Il 'Grande Smog' di Londra, una delle peggiori catastrofi ambientali europee

Gli stessi processi chimici che hanno contribuito alla catastrofe londinese, stanno ancora avvenendo nei cieli di alcune città cinesi e indiane, e anche la pianura padana ha tutte le carte in regola per ospitare un fenomeno simile.
Un poliziotto londinese munito di mascherina anti-smog. Immagine: The Independent

Londra e Milano sono città molto diverse, ma hanno alcune cose in comune. Entrambe ospitano importanti istituzioni finanziarie, organizzano una famosa Fashion Week e sono spesso avvolte dalla nebbia. E nebbia è quasi sempre sinonimo di smog. A Milano molto più che a Londra, secondo quanto emerge dall'ultima indagine dell'Organizzazione mondiale della sanità.

Nel capoluogo lombardo e in tutta la Pianura Padana, infatti, i livelli di PM10 e PM2.5—le polveri sottili di diametro inferiore a 10 e 2.5 micron, contenenti tracce di metalli pesanti e altre sostanze nocive per l'uomo—sono i più alti d'Europa e superano spesso i limiti massimi stabiliti dall'Oms. Sono elevate anche le concentrazioni di biossido di azoto, ozono e biossido di zolfo, causa delle piogge acide.

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Secondo l'ultimo rapporto sulla qualità dell'aria dell'Agenzia europea per l'ambiente, nel 2013 l'inquinamento atmosferico ha provocato in Europa 467.000 morti premature, di cui 91.000 solo in Italia.

I numeri delle morti causate dalle polveri sottili, dal diossido di azoto e dall'ozono. Immagine: European Environment Agency

L'inquinamento dell'aria causa molte vittime sul lungo periodo, questo è risaputo,ma è possibile che un evento atmosferico straordinario provochi un incremento improvviso della concentrazione di sostanze inquinanti in una zona densamente popolata, portando a un aumento delle morti sul breve periodo? Non solo è possibile, ma in un passato non troppo remoto è già successo—E secondo una ricerca pubblicata su PNAS (Proceedings of the National Academies of Sciences) potrebbe accadere di nuovo. Per capire di cosa stiamo parlando dobbiamo fare un passo indietro e raccontare quello che successe a Londra esattamente 64 anni fa.

Il mattino del 5 dicembre 1952 una sottile cortina di nebbia comparve sulle strade di Londra. All'epoca la città era molto più inquinata di adesso:il carbone era utilizzato sia a fini industriali che per il riscaldamento delle abitazioni e la nebbia assumeva spesso la forma di una nube nera e tossica—Smog, appunto. Quella mattina, però, i banchi di nebbia segnavano l'inizio di qualcosa di diverso:. non semplice smog, ma una vera e propria catastrofe ambientale conosciuta col nome di Big Smoke (Grande fumo), Great Pea Soup (Grande zuppa di piselli) o semplicemente come Great Smog, il Grande Smog.

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"È nebbia, prima o poi si diraderà," sostiene improvvidamente l'anziano Winston Churchill nel quarto episodio di The Crown, la nuova serie prodotta da Netflix in cui si raccontano i primi anni di regno di Elisabetta II. In The Crown, Churchill—all'epoca al suo secondo mandato come primo ministro britannico—sembra essere il solo a non rendersi conto della gravità della situazione, ma la verità è che all'inizio nessuno era consapevole di quello che stava succedendo. I cittadini della capitale inglese non avevano fatto troppo caso allo smog del 5 dicembre, abituati com'erano all'inquinamento della loro città.

"È nebbia, prima o poi si diraderà."

Ben presto, però, il cielo si tinse di giallo: il 6 dicembre l'aria puzzava terribilmente, respirare all'aperto era diventato quasi impossibile e la visibilità era pressoché inesistente. Si formarono code lungo le strade e molti automobilisti dovettero abbandonare i loro veicoli e proseguire a piedi. L'aeroporto di Londra venne chiuso, autobus e taxi furono costretti a fermarsi. Le ambulanze non prestavano più servizio: chi aveva necessità doveva recarsi al pronto soccorso da solo. Solo la metropolitana era ancora in funzione e le sue stazioni fungevano da riparo per le pochissime persone in giro.

Il Grande smog cessò il 10 dicembre, dopo cinque interminabili giorni. Furono 150.000 le persone per le quali fu necessario il ricovero in ospedale e, secondo le stime più recenti, 12.000 morirono per cause correlate all'esposizione all'aria. La portata di questo evento nell'immaginario collettivo fu enorme e diede il via al movimento ambientalista. Le autorità del Regno Unito furono spinte a prendere seri provvedimenti e nel 1956 fu emanato il Clear Air Act, che limitava pesantemente l'emissione di sostanze inquinanti.

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Londra ha cominciato a essere una città molto inquinata già nel XIII Secolo, ma prima del 1952 non era mai accaduto nulla di così grave. Il Grande smog è stata la più grande catastrofe ambientale del Regno Unito e una delle peggiori nella storia europea. Per anni si è dibattuto sulle cause di una simile tragedia, senza mai venirne davvero a capo—Fino a oggi.

Non credo bastassero i fendinebbia. Immagine: Huffington Post

Lo scorso novembre, infatti, un team di ricerca internazionale ha pubblicato su PNAS uno studio in cui viene spiegato il processo chimico per cui, in quell'occasione, le "normali" sostanze inquinanti che avvolgevano Londra si trasformarono in un mix letale per migliaia di esseri umani. Grazie agli esperimenti e alle misurazioni effettuate sull'aria di due città cinesi particolarmente inquinate, Xi'an e Pechino, un team di ricercatori coordinato da Renyi Zhang dell'Università del Texas ha formulato una spiegazione sulle cause del disastro ambientale londinese e su quelle di altri casi simili nel mondo.

Una delle caratteristiche peculiari della cortina di nebbia che avvolse Londra in quel mattino del 1952 era l'alta concentrazione di solfato. I ricercatori hanno dimostrato che il solfato viene imbrigliato dalle microscopiche goccioline d'acqua che compongono la nebbia a causa dell'interazione chimica tra il biossido di zolfo e il biossido di azoto. I solfati sono prodotti dalla combustione di combustibili fossili. Quei giorni del 1952 furono particolarmente freddi in Inghilterra. Per una serie di infauste coincidenze, l'anticiclone delle Azzorre provocò su Londra una forte inversione termica: una cappa di aria calda intrappolò al suolo uno strato di aria fredda e stagnante. Non spirava un alito di vento. Le stufe a carbone di tutte le case di Londra vennero accese.

Nelle indagini che seguirono alla catastrofe fu ampiamente dimostrata la forte presenza di solfato nella nebbia e la formazione di particelle di acido solforico dal biossido di zolfo rilasciato dalla combustione del carbone. I risultati dello studio mostrano come questo processo sia stato facilitato dal biossido di azoto, prodotto anch'esso dall'uso dei combustibili fossili. La ricerca del team cinese ha dimostrato che simili processi chimici avvengono anche nei cieli di Pechino e Xi'an. Il dato finale che emerge da questo studio è che, sotto determinate condizioni atmosferiche, un evento simile al Grande smog potrebbe accadere ovunque, soprattutto nelle metropoli e negli agglomerati urbani già molto inquinati. In Cina e India, ma anche in alcune aree europee. Milano e le città della pianura padana, tanto per fare un esempio.