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Tecnologia

​Qualcuno ha hackerato l’account Twitter di Mark Zuckerberg

Anche i ricchi piangono e anche Mark Zuckerberg si fa rubare la password—Di un account Twitter che non usava dal 2012. :(

Anche nelle guerre più sanguinose ci sono battaglie che non servono a nulla. È il caso del collettivo di hacker sauditi di OurMine Team, che questo weekend si è introdotto negli account Twitter e Pinterest di Mark Zuckerberg, il CEO di Facebook.

La vittoria di Pirro, secondo il gruppo di hacker, è arrivata grazie al recente hack di LinkedIn, che nel 2012 ha sofferto di un'intrusione che ha portato a un dump pubblico di oltre 100 milioni di password—A quanto pare, tra queste, c'era anche quella di Mark Zuckerberg, e a quanto pare il fondatore di Facebook usava la stessa password (secondo OurMine la password era 'dadada') per il suo account Twitter e Pinterest—Un problema di metodo comunissimo in un'era in cui ci viene richieste di impostare decine di password per decine di servizi diversi.

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Ouch. Mark Zuckerberg's social media accounts have been hacked Ben Hall5 giugno 2016

Poco prima di rivendicare pubblicamente l'hack, il team ha pubblicato un tweet dall'account di Mark Zuckerberg allarmando i suoi oltre 400.000 follower e scatenando una reazione a catena che ha infine portato alla de-attivazione degli account pubblici di OurMine Team (l'account Twitter e Tumblr, infatti, risultano al momento oscurati) e alla temporanea de-pubblicazione dell'account Twitter di Mark Zuckerberg—Giusto il tempo di sistemare il problema.

Il team ha affermato di aver violato anche l'account Instagram di Zuckerberg, ma, come riferito da un portavoce di Facebook a Venture Beat, i sistema di sicurezza di Facebook e Instagram non sembrano essere stati violati.

Non si tratta di un evento particolarmente epocale nell'ecosistema della information security: l'account Twitter di Zuckerberg, infatti, non pubblicava un post dal 2012 e quello Pinterest contava appena 4 pin in totale, ma ci ricorda in maniera piuttosto puntuale quanto importante sia educare gli utenti di internet ai principi basilari di sicurezza.

Con la recente ondata di hack e dump di password appartenenti ai servizi più svariati (MySpace, LinkedIn, vKontatke e Badoo), il caso di Zuckerberg ci ricorda quanto grave possa diventare un piccolo furto di una password, che incidentalmente potremmo aver usato per altri account decisamente più sensibili. La soluzione fortunatamente è abbastanza semplice: incamminatevi nel pellegrinaggio al transumanesimo, diffidate dalla vostra memoria e usate un password manager per poter sfruttare password da 64 caratteri esadecimali anche per il vostro account sul sito del Carrefour.