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Tecnologia

La guida per usare Facebook in modo sicuro

Se cancellarvi del tutto non è un'opzione, ecco come restare sul social senza esporvi troppo.
Immagine: Ink Drop/Shutterstock

Quando i miei genitori si sono iscritti a Facebook per la prima volta con il chiaro obiettivo di tormentarmi, ho pensato che il social network fosse ormai senza speranza e che sarebbe tramontato come Myspace, Friendster e altri social andati e venuti prima di lui.

Quanto mi sbagliavo. Da allora, abbiamo scoperto che spie russe hanno usato Facebook per influenzare le elezioni americane, che una torbida azienda di marketing inglese ha raccolto i dati personali di oltre 50 milioni di americani per per colpire gli elettori con messaggi politici, che i ricercatori di Facebook hanno ideato un esperimento per vedere se riuscivano a renderci depressi, e che l’ONU l’ha accusato di aver giocato un ruolo in un genocidio.

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Non vi giudichiamo se volete abbandonare la piattaforma una volta per tutte. Anzi, il nostro collego Daniel Oberhaus l’ha fatto e ha scritto una guida sul come, se volete seguire il suo esempio. Ma capiamo anche chi vuole o deve conservare un profilo su Facebook per motivi di lavoro o per restare in contatto con la propria famiglia. E, dopo tutto, mollare Facebook è il privilegio da primo mondo definitivo: per milioni di persone nel mondo, Facebook è internet.

Quindi, ecco la nostra guida per usare Facebook nel modo più sicuro possibile.

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Ovviamente, nessuna di queste contromisure sarebbe servita a qualcosa nel 2014, se uno dei vostri amici ha fatto il quiz che ha raccolto tutti quei dati all’epoca. Di nuovo, non c’è niente che potete fare per fermare la raccolta. Anzi, persino se lasciate Facebook (o non ci avete mai messo piede), l’azienda riesce comunque a raccogliere dati su di voi e costruire un profilo ombra in caso decidiate di unirvi alla festa.

Vogliamo ringraziare Runa Sandvik, direttrice della sicurezza informatica al New York Times, e tra le nostre persone preferite dell’anno scorso, per aver dato il via su Twitter alla discussione che ha poi portato a questa guida.

BLINDATE LE IMPOSTAZIONI DELLA PRIVACY

L’intera esistenza di Facebook è basata sul tracking e la raccolta delle vostre informazioni. Se questo pensiero vi fa prendere male, allora forse la scelta migliore è chiudere del tutto. Ma se siete disposti a cedere qualcosa, pur di usare un servizio gratuito pensato per connettere gli amici tra di loro, potete prendere un paio di precauzioni e non esporvi troppo.

Controllate quante informazioni avete fornito. Andate sul vostro profilo, controllate quante informazioni avete rivelato e rimuovetele se la loro condivisione vi mette a disagio. Pensate alla data di nascita, alla città natale, alle città in cui avete vissuto, eccetera… Ricordate che questo pone rimedio solo alla raccolta futura dei vostri dati, le app che hanno già raccolto i vostri dati possono ancora conservarli e usarli.

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Controllate chi può accedere alle vostre informazioni. Facebook è progettato in modo che alcuni dei vostri amici e, in alcuni casi, gli amici degli amici, possano vedere tutta una serie di informazioni su di voi.

Attivate o disattivate queste impostazioni a seconda di cosa desiderate condividere. Per essere chiari, sono informazioni importanti di ogni tipo, come la quantità di informazioni a cui possono avere accesso gli amici dei vostri amici. Potete anche limitare la visibilità dei vecchi post creati quando queste impostazioni più specifiche non esistevano. Potete fare in modo che solo alcune persone specifiche possano postare sul vostro profilo. E potete modificare le impostazioni in modo che, ogni volta che qualcuno vi tagga in un post, potete verificarlo e rimuovere il tag prima che venga visualizzato da altri.

E, soprattutto, incoraggiate i vostri amici e familiari a fare lo stesso. Pensatela come una questione di privacy collettiva. Se voi bloccate tutto ma vostro fratello lascia che tutto sia accessibile, siete comunque esposti anche voi.

Utilizzare il minor numero possibile di app. Come abbiamo imparato dalla vicenda di Cambridge Analytica, le applicazioni di terze parti sono un ottimo modo per le aziende con intenti non chiari di raccogliere i dati che concedete a Facebook. Evitare tutte le app se possibile. Ma se proprio dovete, utilizzate solo applicazioni affidabili (questo è più facile da dirsi che da farsi, ma forse potete limitarvi solo alle applicazioni che utilizzate già sul telefono o alle applicazioni i cui sviluppatori sono ben noti). Ricontrollate le informazioni a cui possono accedere queste app e, se vi sembrano troppe, evitate di concederle.

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Eliminare la roba vecchia. Facebook è una miniera d'oro di informazioni sul vostro passato che probabilmente vorreste far sparire da internet. Non solo perché potrebbero interessare agli inserzionisti, ma anche a stalker, a gente che vuole farsi gli affarti vostri e ai truffatori. Andate sul Registro Attività e date un'occhiata in giro. È possibile filtrare i "Mi piace e le reazioni" per anno. Quindi, è possibile eliminare questi like o renderli privati.

MANTENETE SICURO IL VOSTRO ACCOUNT DI FACEBOOK

Per evitare che il vostro account di Facebook venga violato, applicate il consiglio generico fornitp nella Guida di Motherboard per non farvi hackerare. Eccone un piccolo assaggio per rinfrescarvi la memoria.

Scegliete una password sicura. Usate dei password manager (come LastPass o 1Password) per crearla e ricordarla in modo che non dobbiate farlo voi.

Impostate l'autenticazione a due fattori. Una password forte non è sufficiente se gli hacker possono sottrarvela con l'inganno. Quindi, è meglio aggiungere un ulteriore livello di sicurezza al vostro account abilitando l'autenticazione a due fattori. Per farlo su Facebook, andate su Impostazioni, quindi su Sicurezza e Login, e abilitatela.

Vi sconsigliamo vivamente di scegliere l'SMS come secondo fattore di autenticazione. Hacker e criminali stanno prendendo sempre più di mira le schede SIM e i numeri di telefono per violare gli account degli utenti. Quindi, vi conviene disattivare l'SMS come secondo fattore e utilizzare un Code Generator, o, meglio ancora, una chiave di sicurezza fisica come YubiKey. (Nota: è possibile attivare l'autenticazione a due fattori senza indicare il proprio numero di telefono se si attivano il Code Generator e la Security Key).

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Attivate gli avvisi di accesso. Grazie a questa funzione, quando qualcuno si connette al vostro account Facebook, riceverete una notifica, così potete agire di conseguenza.

Ricontrollate i login autorizzati. Facebook consente ad alcune applicazioni di terze parti (come Tinder) di accedere senza inserire la password o senza l'autenticazione a due fattori. Questo è molto comodo ma è anche un'arma a doppio taglio. Ricontrollate quali tra le vostre app dispongono di questo superpotere e annullatelo se qualcosa vi sembra non quadrare.

Prestate attenzione alle email di sicurezza di Facebook. Il vostro account di Facebook può essere anche blindato e difficile da hackerare quanto volete, ma se qualcuno riesce ad accedere all'account di posta elettronica che vi avete associato, può sfruttarlo per entrarci dentro. Controllate se Facebook ha inviato alla vostra email messaggi relativi alla sicurezza per vedere se c'è qualcosa di sospetto, o qualcosa che non averte richiesto voi (come una mail per resettare la password).

Abilitate il GPG se volete proprio essere paranoici. Questo è un passaggio ulteriore che non è assolutamente indispensabile ma, se temete che qualcuno possa avere accesso alla vostra mail, è un buon modo per ridurre il rischio. Se impostate la chiave pubblica PGP o GPG con Facebook, l'azienda vi invierà solo mail crittografate. In questo caso, anche se qualcuno ha effettuato l'accesso alla vostra casella di posta elettronica e cerca di reimpostare la vostra password, non sarà in grado di farlo perché la mail che vi ha inviato Facebook sarà crittata.

SIATE CONSAPEVOLI DEI LIMITI

Se decidete di prendere tutte queste precauzioni, continuate a ricordarvi che Facebook ha comunque modo di conoscere un botto di cose su di voi. E questi sono solo dei piccoli passi fondamentali per limitare un po' quella raccolta di dati (Facebook stesso ha pubblicato una guida simile per i giornalisti che può essere applicata anche agli altri utenti). In ogni caso, questo è comunque il compromesso che bisogna essere disposti ad accettare se si vuole restare sulla piattaforma.

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