Situazione: stai programmando le vacanze, un weekend lungo, una gita fuoriporta o semplicemente devi passare mezza giornata in una città che non è la tua. E cosa fai, se non scrivere a quell'amico/a che lì ci vive o ci ha vissuto, e dopo una serie accettabile di convenevoli pregare perché ti dia consigli sui posti in cui mangiare e da visitare?Ecco, abbiamo pensato di fare un favore ai suddetti amici e liberarli da questa incombenza creando una serie di guide a città o zone d'Italia, tutte scritte da giovani local e pensate per altri giovani. In questo modo tu sai dove andare e noi diventiamo un po' tuoi amici. Bello, no?
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Siamo stati a Napoli, a Bologna e pure nella Sicilia Orientale. Ora è il turno del vertice del triangolo magico: Torino, dove tutto è possibile e niente è fattibile. Torino non è una città propriamente accogliente verso i turisti perché i torinesi, per quanto tentino di dimostrare il contrario, si allineano perfettamente al detto “piemontesi falsi e cortesi.” Questa guida serve per evitare di sentirsi immediatamente respinti e godersi al massimo una città la cui offerta è inversamente proporzionale alla sua volontà di mostrarla.
POSTI DA VEDERE GRATIS O CON POCO
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Se vi piace l’arte contemporanea, Torino ne ha da vendere: senza esclusione di colpi, staccate un biglietto alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, alla Fondazione Merz, alle Officine Grandi Riparazioni e soprattutto al Parco Arte Vivente, ospitato in una struttura che difficilmente vi capiterà di vedere in altre città. Passaggio obbligato anche lo spazio di ricerca artistica Cripta747, in via Quittengo. Il Museo Nazionale del Cinema (e la Mole Antonelliana, simbolo della città, che lo ospita) fa la sua figura. Non c’entra niente con l’arte contemporanea ma se mentre siete a Torino non andate a vedere il Museo Egizio non vi meritate nulla: è bellissimo.
Durante la vostra permanenza a Torino non vi potete far mancare una tappa al Parco Dora: non c’è granché da fare ma è uno dei relitti della Torino post-industriale più spettacolari che ci siano nella città. Venaria Reale, a 40 minuti di mezzi pubblici dal centro città, è una reggia reale davvero bella e fornita di un bellissimo parco.Finché siete in giro, pagate il biglietto per entrare a Palazzo Reale, in Piazza Castello, e andate a vedere la Cupola del Guarini: l’hanno appena riaperta dopo una ristrutturazione lunghissima. Consiglio personale: specie in autunno, partendo da Piazza Vittorio percorrete tutto il Lungo Po, il lunghissimo vialone che accompagna il corso del fiume che spacca in due la città.Sarò breve e schematico e impostato sul famoso top di gamma:
COSA MANGIARE
- Agnolotti: Pastificio DeFilippis (20 euro con vino)
- Giandujotti: Guido Gobino (circa 5 euro all'etto)
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In generale, vietato andare via senza aver provato: gli agnolotti, i tajarin, la bagna caùda, la carne cruda, il vitello tonnato, il Bicerin e i giandujotti. Dove trovare tutte queste cose? Ma nella prossima categoria, ovviamente.
DOVE MANGIARE
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DOVE FARE SALOTTO BEVENDO
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Spostandosi verso San Salvario, dalla parte opposta della città, ritagliatevi dal tempo per un’esperienza mistica: in via Fratelli Calandra potete trovare il Les Arcades, un bar storico dove viene servito il Tamango, un intruglio di dubbia provenienza a cui alcuni attribuiscono proprietà allucinogene. È molto alcolico, occhio. Sul serio.In San Salvario l’offerta è tanta e varia: potete scegliere un minimarket qualsiasi per acquistare birre a pochi euro o prendervi un cocktail all’Astoria, locale storico del quartiere e sede di uno degli ultimi spazi musicali davvero interessanti sopravvissuti nella città. Se siete con la vostra dolce metà e volete fare i fenomeni, passate da Affini dove, oltre la selezione di vermouth, ci sono anche dei cocktail davvero di livello. Se vi capita, sempre nei pressi, Isola Torino merita un passaggio.
Amichevole consiglio. Se ci passate a inizio novembre troverete la città davvero imballata e vi consiglio di prenotare un posto per dormire in anticipo, perché congiunzione commercial-astrale vuole che si svolgano due degli eventi più importanti dell'urbe: il Club To Club, festival di musica elettronica ormai arci-noto che proprio in questi giorni celebra la sua 18esima edizione, e la Settimana dell'arte contemporanea di Torino.
TORINO È GRANDE TORINO È BELLA
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Se invece non siete di quelli che mollano facile, benché leggermente fuori mano, il Bunker in Barriera di Milano offre una programmazione musicale spesso interessante, nonché una struttura bellissima. Ah, ho capito: non siete di quelli che finiscono le serate alle 5 quando il locale X fa chiusura—benissimo. Armatevi di macchina o gambe e da dovunque vi troviate spostatevi in pieno centro, ai Murazzi sotto Piazza Vittorio e fate un salto al Doctor Sax, micro-locale per after, pilastro fondamentale dell’intera città: più che andare a ballare andrete a studiare antropologia, sappiatelo.A Torino l’unico grande rischio è imborghesirsi: vaccinatevi e andate, almeno una volta, a prendere un caffè da Baratti & Milano, per vivere la famosa esperienza Vittorio Emanuele II e sentirvi anche voi un po’ Re d’Italia. Se la sera capitate nel Parco del Valentino finirete nel bel mezzo di un Triangolo delle Bermuda piuttosto particolare: il parco convoglia le barcollanti clientele di diverse discoteche sparse lì attorno. Da fare almeno una volta nella vita. Ah, nel Parco del Valentino c’è un castello, il Borgo Medievale: è completamente falso. Non è un vero castello, però si può visitare. Fa ridere, andateci.
VOCABOLARIO E FRASI UTILI
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Parlapà: letteralmente "non parlarne", intercalare usato a scopo solitamente di presa per il culo per sminuire un’affermazione altrui.Com’è?: letteralmente come stai? tutto bene? Si usa tanto, troppo, tendenzialmente a nessun torinese frega davvero mai niente di come tu stia.Solo più… qualcosa: potrei avere solo più del pane? Ecco, questa locuzione non ha nulla a che spartire con la lingua italiana e se la senti pronunciare da qualcuno, quel qualcuno è sicuramente torinese.Cicles: si pronuncia così, come si legge, ed è l’unico modo corretto per parlare dei chewing gum.Piciu: corrispettivo torinese di "pirla", se lo usate avrete immediatamente 62 anni. Non fatelo.Se vuoi ringraziare Federico del bel giro che ti ha fatto fare a Torino, seguilo su Instagram.