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Tecnologia

16 videogiochi che vogliamo provare nel 2016

Sperando che escano tutti quest'anno.

Un anno fa abbiamo stilato un elenco di giochi da giocare nel 2015, in un momento storico in cui sembrava che The Last Guardian, il titolo di ultima generazione di Team Ico, fosse ormai dato per disperso. È passato un anno e siamo molto felici di rimangiarci quelle parole. Contro ogni aspettativa, The Last Guardian è ora un videogioco realmente esistente. Ci siamo anche rimangiati quello che abbiamo detto su No Man's Sky, Y2K, Mighty No.9 e Persona 5, che sono tutti stati rinviati al 2016. Ecco allora una nuova e ulteriore lista di videogiochi da giocare durante questo nuovo anno, dando per scontato che tengano fede alle date previste per le loro uscite e che voi troviate il tempo per finire prima Fallout 4 e The Witcher 3.

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The Witness

Che cos'è The Witness? Sappiamo che dietro c'è il creatore di Braid, Jonathan Blow, e che offrirà ai suoi giocatori circa 100 ore di puzzle spremi meningi. È tipo Myst? Somiglia molto a Myst, in effetti. 100 ore di Myst. Qualsiasi cosa sia, questo gioco, che Blow ha iniziato a sviluppare nel lontano 2008, dovrebbe uscire alla fine di gennaio su PC e PlayStation 4. A quel punto sapremo con certezza che tipo di gioco è The Witness… probabilmente.

Firewatch

Olly Moss, il designer e artista pop più derubato della storia, ha unito le forze con i veterani della Telltale Games Jake Rodkin e Sean Vanaman, e con il designer di Mark of the Ninja Nels Anderson, per formare la Campo Santo; inutile a dirsi, il super-gruppo ha immediatamente guadagnato una certa attenzione. La loro prima opera è Firewatch, un'avventura misteriosa e dallo stile grafico unico, ambientata nel 1989, il cui protagonista è Henry, un guardaboschi che vive nel mezzo di una foresta immersa nei tramonti per cui Moss è famoso, dove cominciano a succedere improvvisamente strane cose. C'è anche una tartaruga. Sembra avere molto in comune con Gone Home, tra stile narrativo e ampie dinamiche di esplorazione, anche se forse la Campo Santo è stufa di questo paragone.

Final Fantasy XV

Final Fantasy esce da un lungo esame di coscienza. FFXIV e FFXIII sono atterrati con un tonfo sordo e spiacevole, e sono stati rimessi in commercio dopo una serie di consistente di correzioni. La botta è stata così grave che la Square Enix si è preparata ad un crollo del 90 percento nei guadagni. Final Fantasy aveva bisogno di un phoenix down, ma correre dietro ad altri MMO e RPG popolari non sarebbe servito a niente, ci voleva qualcosa di completamente nuovo. Final Fantasy XV sembra proprio avere quel bizzarro qualcosa, tra i vestiti da personaggi degli anime ridotti a completi neri e armature (niente panico, le pettinature sono sempre le stesse), la combinazione più curata degli elementi d'azione rispetto ai tentativi precedenti e, vera chicca drammatica, un'esperienza di gioco incentrata su un lungo viaggio con i tuoi fratelli.

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Cuphead

Il bello del fare videogiochi è che puoi partire da un'idea ridicola—tipo una in cui ci sono macchine che giocano a calcio—,e farla diventare comunque il fenomeno dell'anno, azzeccandola alla perfezione. Cuphead è un platformer in 2D, dove uno o due giocatori intraprendono un sogno febbricitante di epiche battaglie: fiori incazzati, diavoli e api, modellati sullo stile dei vecchi cartoni della Fleischer. Quando ha fatto il suo debutto nel 2014, Cuphead era solo una parte dello showreel indie della Xbox One all'E3, ma in men che non si dica è diventato uno dei titoli più attesi della console. Probabilmente perché basta un solo colpo d'occhio a convicerti che le animazioni del gioco vengano proprio da quei tempi lontani.

Dishonored 2

Uno dei giochi stealth più complessi e versatili a tema olio di balena, Dishonored si è rivelato un gioco dalle atmosfere gotiche eccitanti, tra poteri criptici e colpi di stato. Annunciato all'inizio di quest'anno, il seguito riprende l'eroe del gioco precedente, Corvo, e Emily Kaldwin, l'erede al trono ora cresciuta. Il trailer mostra Emily mentre utilizza tutta una serie di nuovi poteri per muovere una macchina terrificante. Il primo gioco presentava uno dei mondi fantascientifici più creativi e originali degli ultimi anni—sarà interessante vedere come porterà avanti le cose Dishonored 2.

Home Free

Via da qui, gatti. Avete capito bene, Neko Atsume, Fran Bow, Catlateral Damage, Night in the Woods, Rain World, e Bubsy. Ne abbiamo abbastanza di giochi di gatti. È tempo di cani, cazzo. Il gioco di Kevin Cancienne, previsto per PlayStation 4 e Steam questo autunno, è iniziato come un arcade con il titolo di Dog Park, dove il bello non era tanto competere per i punti quanto giocare a caso come fanno i cani. La versione definiva è Home Free, dove giochi nei panni di un cane che cerca di ritrovare la strada di casa in una città enorme, piena di pericoli, sconosciuti e altri cani. I videogiochi sono uno spasso. I cani sono un spasso. Seppellitemi sotto una valanga di videogiochi sui cani e lasciatemi lì.

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Tacoma

Abbandonando tono, stile e pianeta di Gone Home, la Fullbright Company si è lanciata nello spazio profondo e ci ha portato Tacoma. Mentre Gone Home chiedeva al giocatore di ricostruire una storia con gli oggetti trovati in una casa borghese, la missione sembra un bel po' più impegnativo su Tacoma, una stazione spaziale tentacolare lontana 350.000 km e completamente abbandonata. Anche se, in un certo senso, Tacoma porta comunque avanti la tradizione avviata con Gone Home, per cui il giocatore crede di trovarsi in un gioco di case infestate, per poi accorgersi che è tutto un racconto di auto-analisi, narrato attraverso riviste spaziali, fax spaziali e scontrini spaziali di pizza.

Superhot

In cantiere dal 2013, quando Piotr Iwanicki ne creò una versione browser durante una game jam, Superhot è uno dei giochi d'azione più attesi della storia. Per quanto l'estetica tutta rossa, bianca e piombini sia affascinante già di per sé, l'aspetto davvero intrigante di Superhot è che si tratta di uno shooter che si ferma quando si ferma il giocatore. Se ti muovi, i proiettili si muovono, se ti fermi, i proiettili si fermano: gli scontri sono quindi una sorta di puzzle a tempo in cui decidere come sparare e come muoversi tra i proiettili.

Gnog

Meglio descritto come un incrocio tra Hohokum e un giocattolo di Mighty Max, Gnog è un viaggio d'esplorazione che si sviluppa dentro le teste galleggianti di svariati mostri spaziali. Ti barcameni tra strumenti e manovelle per risolvere puzzle bizzarri. La casa di sviluppo KO-OP ha promesso di rendere il gioco compatibile con Morpheus, il dispositivo per la VR della PlayStation, il che significa che potrete usare la vostra testa per entrare in altre teste. Aspetta, o sono quelle teste che entrano nella vostra testa mentre voi entrate nelle loro teste? Se la vostra testa è dentro la loro testa, allora… Ok ho bisogno di stendermi un attimo.

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Yooka-Laylee

La Rare ha toppato male con l'ultimo Banjo-Kazooie, Nutz & Bolts, che non sembrava neanche un gioco di Banjo-Kazooie. Come premio di consolazione, gran parte del team responsabile per Banjo-Kazooie ha prodotto Yooka-Laylee che è uguale in ogni aspetto, anche se non compaiono né Banjo né Kazooie. So che questa moda degli sviluppatori famosi che rastrellano denaro dal crowdfunding ha un che di malato, ma non ho potuto trattenere un sorriso da parte a parte quando ho visto il Kickstarter di Yooka-Laylee raccogliere 3 milioni di dollari in un lampo.

Doom

A distanza di oltre vent'anni, i primi due giochi di Doom restano ancora tra i FPS migliori di sempre (soprattutto se giocate con la mod Brutal Doom). La casa sviluppatrice id Software ha cercato di rispolverarne le glorie nel 2004 con Doom 3, che per quanto sia stata una bella prova dal punto di vista tecnico, non riuscì a restituire ciò che aveva reso Doom tanto speciale in passato: la sua violenza velocissima e psicotica. Per quel che abbiamo visto del più recente tentativo di reboot, intitolato sempicemente Doom, sembra che la id Software sia tornata sul sentiero giusto, ovvero sembra che stia lavorando su un capolavoro della tecnica che sia anche un bagno di sangue.

Horizon: Zero Dawn

Horizon: Zero Down è un gioco post-post-apocalittico. Se Fallout 4 è ambientato nei postumi di una guerra nucleare devastante, Horizon: Zero Down ha luogo centinaia di anni dopo, dove ciò che rimane dell'umanità può a stento ricordarsi la civiltà per come la intendiamo noi. Il genere umano di Horizon: Zero Down somiglia molto di più a delle tribù di cacciatori e raccoglitori, solo che, invece di cacciare tigri dai denti a sciabola e mammut lanosi, devi cacciare dinosauri robotici. Giocherei subito a qualsiasi gioco con i dinosauri robotici, ma Horizon: Zero Down ha in più il fatto che è stato sviluppato dalla Guerrilla Games, che è rimasta inchiodata alla noiosa serie di FPS Killzone per anni, e che è quindi interessante veder lavorare su qualcosa di nuovo.

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Adr1ft

Adr1ft può essere definito come Gravity di Alfonso Cuarón, ma in versione gioco in prima persona. La casa di sviluppo Three One Zero ha saggiamente evitato di raccontare troppo sulla storia e tutto ciò che sappiamo è che giochi nei panni di un astronauta di nome Alex Oshima, che lotta per sopravvivere su una stazione spaziale che ha appena subito un incidente catastrofico. Per quanto non sia obbligatorio, Adr1ft è uno dei pochi giochi che sono davvero curioso di provare in VR.

Nier: Automata

Il primo Nier era destinato a finire nel dimenticatoio. Un misto tra giochi di avventura, JRPG, hack n' slash e frammenti di Ikaruga e The Last of Us, accoppiato con un agglomerato insensato di libri con la faccia da teschio ed eroi sguaiati. Ma si è rivelato tutto fumo e niente arrosto. Le scelte di design eclettiche e innovative hanno fatto a pugni una con l'altra, creando un gioco che sarebbe potuto essere più piacevole da giocare. La Square Enix ha, a quanto pare, capito esattamente i punti deboli di Nier, riassegnando il titolo alla Platinum Games, sviluppatrice di Bayonetta, Vanquish e Revengeance. È un team votato alla ai giochi d'azione ambiziosi e incredibilmente stupidi, quindi possiamo dire che Nier: Automata sia in ottime mani.

Oxenfree

Sylvio, un gioco in cui devi registrare la voce di un fantasma, e Until Down, un gioco alla scegli-come-morire, sono stati due dei migliori giochi horror del 2015, e sembra che a metà gennaio sia già in arrivo un incrocio interessante tra i due: Oxenfree. Un gruppo di adolescenti scapestrati si addentra su un'isola immersa nella nebbia per raccontarsi storie di fantasmi e giocare con i famigerati segnali radio della zona, uno dei quali sembra provenire da un oltretomba terrificante. Il gioco ruota intorno a ciò che dici e ciò che senti, mentre cerchi di evitare che il gruppo diventi carne da macello e ascolti il rumore bianco della radio per scoprire che cazzo sta succedendo.

The Last Guardian

Era qui e poi non c'era più. Non c'era e poi c'era di nuovo. Il seguito di Shadow of the Colossus, titolo uscito nel 2005, punta a resuscitare le stesse atmosfere epiche e solenni del suo predecessore. C'è di nuovo un ragazzo misterioso in un misterioso regno, anche se questa volta è accompagnato da un mostro gigantesco, un ratto-piccione spelacchiato ma tenero, che sembra detestare le campane. Ci sono molte persone che aspettano con ansia questo gioco, tra animi feriti e sentimenti contrastanti. In alto i calici per quello che potrebbe essere il miglior gioco del 2016, o la più grossa delusione di tutti i tempi!